Diventano un libro le storie di "Do not disturb", il format teatrale ideato da Mario Gelardi, che porta la rappresentazione nelle camere d'albergo. Pubblicato da Marchese editore, l'omonimo volume raccoglie cinque delle dodici "stanze" che Mario Gelardi ha scritto con Claudio Finelli per l'insolita rappresentazione.
"Con la creazione di Do Not Disturb, - dichiarano gli autori - abbiamo trasformato gli spettatori, loro malgrado, in indiscreti ficcanaso, che osservano tranche de vie colte nel pieno del loro svolgimento. Come fantasmi che scrutano, senza essere visti. O come intrusi astanti a ridosso di un set cinematografico. Con l'occhio magico fisso sulla fantasmagorica fenomenologia della vita. Tutte storie verosimili, quelle che abbiamo scritto per Do Not Disturb, alla base delle quali c'è un principio sacrosanto: le cose non sono mai come sembrano".
Abbattuta del tutto la quarta parete, i venti spettatori, come guardoni nascosti agli occhi dei protagonisti, assistono agli incontri segreti, agli scontri tra uomini e donne, genitori e figli, che hanno scelto l'asetticità di un hotel per condurre affari, fornire chiarimenti, fare sesso. Ma, davanti agli occhi del pubblico, che quasi si confonde con gli attori, nei pochi metri di una stanza, si sviluppa il colpo di scena, che ribalta e capovolge il finale.
I testi non sono semplici copioni dati alle stampe per una raccolta drammaturgica. "Hanno tutti una qualità narrativa. – commenta Antonio Petrossi, direttore delle edizioni Marchese – Uno stile letterario, perché il ribaltamento della vicenda non è solo recitato sulla scena per chi vi assiste, ma è anche scritto per il lettore. E' questa caratteristica che mi ha spinto a pubblicarli".
I cinque titoli sono stati rappresentati a Napoli, nel Chiaja Hotel de Charme, che ha tenuto a battesimo il progetto, e al Grand Hotel Parker's; replicati ai Festival di Positano, Benevento e Todi, in gallerie d'arte.
Le performance scelte per il libro, dirette da Mario Gelardi sono: "Il segreto di Yvonne" (storia di un padre trans che si rivela al figlio), interpretato da Cristina Donadio e Carlo Caracciolo; "L'ossessione" con Ciro Esposito, Ivan Boragine, Irene Grasso e Vincenzo Coletti; "Disordini" con Agostino Chiummariello e Irene Grasso (sorprendente risvolto nel rapporto tra un padre e una figlia); "All i want" con Mario Di Fonzo e Gennaro Maresca; "La Grande tribù" (dedicata a Pasolini a quarant'anni dalla morte), con Michele Danubio e Riccardo Ciccarelli.
Settantacinque pagine per uno "spiazzamento catartico e terapeutico – affermano gli autori - che investe i rapporti tra le persone e il loro valore".