La compagnia catalana attiva e innovativa dal 1979 torna in scena a Parigi con lo spettacolo M.U.R.S. una riflessione sul rapporto simbiotico tra il corpo e la tecnologia con un'azione di teatro interattivo "smart show" nella quale lo spettatore interagisce con l'ambiente esterno per mezzo di un telefono smartphone.
Lo spazio scenico, suddiviso in quattro ambienti separati e alienanti, proietta in uno scenario Orwelliano: una zona sicurezza, una zona benessere, una zona gioco, una zona ecologica. In ogni area lo spettatore deve connettersi con l'applicazione corrispondente sul suo smartphone e seguire le indicazioni che gli sono dettate dal telefono. Mentre gli attori impartiscono ordini dall'alto di una torre di controllo centrale.
Nella zona benessere il pubblico viene invitato a fare degli esercizi di ginnastica, alcune persone scelte a caso tra gli spettatori affrontano un percorso di corsa e arrampicata per vincere una scatola di anabolizzanti. Nella zona gioco sempre tramite il telefono si può giocare in borsa e al vincitore va un mazzo di finti bigliettoni. Nella zona ecologica il pubblico ha il compito di cercare con il suo telefono degli alberi virtuali all'interno di una foresta di tubi di plastica. E infine nella zona sicurezza ognuno deve cercare la propria immagine su uno schermo e al vincitore viene dato un gilet antinfortunistico e una banana.
Tutto sembra seguire un ordine prestabilito e organizzato quando all'improvviso uno scoppio sconvolge la scena. Tra il fumo e le urla lo smartphone ci consiglia di rimanere a terra: un'attentato. Un ferito circondato da soccorritori si lancia in mezzo al pubblico, il panico prende il sopravvento: qualcuno comincia a correre ed ammucchiarsi verso gli angoli più riparati; qualcuno a terra; qualcuno in piedi, nessuno sa più come comportarsi. Gli attori vestiti in tenute antinucleari lanciano polvere bianca sul pubblico e lo innaffiano di disinfettante mentre gruppi di persone vengono afferrati con delle corde e spostati brutalmente.
Finito il momento di rush torna la calma e vengono identificati i capri espiatori che verranno doverosamente puniti a suon di manganellate e costretti ad ingerire pillole. La violenza del potere prende il sopravvento. E con un finale liberatorio gli attori vestiti di nero come sovversivi cominciano a distruggere la torre di controllo centrale e le sue travi simboliche delle sovrastrutture psichiche della società contemporanea. I telefoni vanno in tilt e un messaggio appare sullo schermo: loro non sono niente senza di voi, voi senza di loro siete.
Federica Sivieri