sabato, 20 aprile, 2024
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Il teatro scritto e fatto a tambur battente. La cronaca fa spettacolo alla maratona di corti teatrali Con_Testo di Nicola Arrigoni

Lorenzo Garozzo Lorenzo Garozzo

Cinque corti teatrali, concepiti in ventiquattro ore su temi di stretta attualità. Queste le coordinate di Con_testo Teatro in tempo reale ideato da Bruno Fornasari in collaborazione con Tommaso Amadio. Venticinque attori, cinque registi, cinque drammaturghi e cinque notizie giornalistiche: questi gli estremi di una maratona creativa che ha visto comporre i gruppi e le abbinate di registi e drammaturghi in maniera del tutto casuale, così come l'assegnazione dei temi da svolgere, legati a fatti accaduti nella settimana precedente la maratona. Nella sera di dimostrazione dei lavori i volti degli attori, registi e drammaturghi sono tesi ma felici, stanchi ma ricchi di creatività: un pubblico amico e solidale ha seguito con divertita partecipazione la dimostrazione di ventiquattro ore di lavoro, creazione, teatro che si fa nell'istante, che è storia dell'istante, teatro giornalistico di puro godimento. Il teatro scritto e fatto a tambur battente non è solo un esercizio di stile e abilità, ma è soprattutto un modo per intrecciare idee, competenze, corpi, persone. In molti casi per registi, drammaturghi e attori è il primo incontro, una scommessa, un gioco da cui possono nascere anche proficui rapporti artistici, assicurano i due promotori della maratona.
Tanti gli spunti, perfino i mondiali del Brasile con in controluce i problemi del grande paese sudamericano, in primis la prostituzione giovanile. E' questo il caso del pezzo teatrale preparato dal drammaturgo Lorenzo Garozzo, e dalla regista Carolina De La Calle Casanova con gli attori. Elisa Casadei, Lidia Castella, Yuri D'Agostino, Bianca Nappi ed Enrico Pittaluga. Bambini obbligati a prostituirsi e a guadagnare vendendosi per 2 euro ai visitatori della coppa del mondo di calcio in Brasile: questo il tema. Il rischio retorica era alto, così Garozzo e De La Calle Casanova hanno lavorato sulla graffiante ironia. In dieci minuti il corto si è articolato in tre quadri. L'inizio è legato ai luoghi comuni del Brasile e dell'evento calcistico: gli attori su cubi vestono i panni di turisti, allegri, ipereccitati, affamati si sport e sole. Focus poi sui due maschi, il dialogo è di attesa nei confronti della competizione sportiva, ma qualcosa si intrufola sotto sotto, c'è una strana eccitazione davanti a quella sfilata di corpi. Buio. Scena successiva: una corsa circolare in cui al presidente del Brasile vengono elencati i problemi del Paese, tutto scorre via, tutto è risolvibile, ma alla dichiarazione del problema della pedofilia la corsa circolare si arresta e la dichiarazione del presidente è tranchant: «Vediamo di non fare saltare i mondiali». Buio. La terza scena è un dialogo, si parla di una bocca che gratta, della necessità di togliere i due incisivi per non fare male, per evitare quel senso fastidioso di raschiamento... non ci vuole molto a capire che il riferimento è alla pratica della fellatio e che quella bocca è quella di una bambina di otto anni. A parlare di questa cinica operazione dentistica pro-cliente sono il padre e la madre della bimba. Tutto ciò nel testo di Garozzo è alluso, sotteso, si sorride a quel raschiamento ma è un sorriso imbarazzato, amaro via via che il soggetto si svela. Lo spettatore si ritrova a provare imbarazzo, si ritrova a sorridere di un dialogo comico nei toni, ma imbarazzante, duro nei contenuti.
E' proprio l'ironia se non la più smaccata e spiazzante comicità che tiene banco in tutti i lavori. Accade per il lavoro del regista Javier Yague, con la drammaturgia di Marco Maccieri e l'interpretazione di Emanuela Caruso, Sara Fenoglio, Jacopo Fracasso, Valerio Napoli, Mathieu Pastore che mettono in scena la passione di un ragazzo per le donne anziane, l'ultima delle quali una novantunenne. Si ride e si sorride, il racconto procede per accumulo e per assurdo e ci si diverte un sacco a scoprire il perché di quella gerontofilia che non è solo del protagonista, ingiustamente visto come una sorta di cacciatore di eredità. Esilarante e intelligente è il pezzo che prende spunto dalla notizia che in Giappone è stato realizzato un robot in grado di accudire bambini e anziani. La regista Sabrina Sinatti e la drammaturga Valeria Cavalli hanno scelto il contesto di una presentazione internazionale dell'androide, una sorta di conferenza stampa modello Casa Bianca in cui la dimostrazione delle funzioni del badante elettronico si articola in una serie di gag assolutamente godibili e dal ritmo incalzante, grazie ad un gruppo di attori: Chiara Castiglioli, Marianna Di Muro, Massimo Scola, Graziano Sirressi, Elisabetta Torlasco coeso e ben affiatato in cui cabaret e comicità s'intrecciano con il giusto equilibrio.

Roberto Rustioni

Roberto Rustioni affiancato da Emanuele Aldrovandi sulla notizia: Mogli e fidanzate come finti ostaggi per rapine: sgominata banda a conduzione familiare costruisce dieci minuti di puro divertimento teatrale, in cui la messinscena dell'ostaggio minacciato davanti al commerciante rapinato si svela pian piano come rappresentazione, ma vive di una tesa, livida tensione comica che è sorpresa e messa alla prova del punto di vista registico ma anche dello spettatore. Marco Cacciola, Fonte Fantasia, Livio Remuzzi, Emilio Romeo e Claudia Scano sono in perfetta sintonia, divertono e si divertono, eccedono ma nel limite e l'impostazione registico/drammaturgica esce potente e divertente: si prova a fare, ma in quel provare a fare si rischia di far uscire i dissidi familiari.... Il teatro è verità, verità divertente, nel senso etimologico della parola. Una trattazione a parte merita il lavoro di Brunella Andreoli e del drammaturgo Tindaro Granata con Valeria Barreca, Corinna Grandi, Gianluigi Guarino, Bianca Pugno Vanoni e Mauro Recanati. Il corto teatrale è legato al Caso di Steven, l'uomo che non può lavorare perché non esiste: questo il titolo dato alla notizia della presenza nel mondo di ben 12milioni di apolidi. Tindaro Granata costruisce il racconto con efficacia drammatica, cala il concetto di 'apolide' nell'essere uno, nessuno e centomila, nelle difficoltà reali e concrete per chi non ha identità e documento e vuole vivere la sua normalità, non da ultimo avere un figlio. Esilarante la parte dell'impiegata dell'anagrafe con un'attrice in stato di grazia e una graffiante comicità intessuta delle tipologie di certi impiegati pubblico che pur non facendo credono di fare. Teso, credibile e incisivo il lavoro ha tutti gli estremi per diventare uno spettacolo su un tema poco affrontato ma ricco di suggestioni. E se questa è la pur sintetica disanima dei cinque lavori prodotti in ventiquattro ore Con_testo Teatro in tempo reale, ideato da Bruno Fornasari in collaborazione con Tommaso Amadio, mostra e dimostra quanta intelligenza scenica e capacità di analizzare, riflettere sulla realtà ci sia in giro, fra attori, drammaturghi, registi, i termometri del nostro stare nel mondo, coloro che con ironia, comicità, sbeffeggiante crudeltà ci aiutano a sollevare il sipario sulla realtà, a guardarla con la 'giusta distanza' – regola aurea del giornalismo – al tempo stesso partecipandola con passione e la voglia di cambiarla, magari...

Ultima modifica il Martedì, 01 Luglio 2014 22:29

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