Sui palcoscenici italiani arrivano tanti generi di spettacolo e tutti mirano a meravigliare: c'è la compagnia che costruisce lo spettacolo con documenti relativi alle malefatte perpetrate durante il ventennio fascista, con canzoni del periodo, con musica in scena con tanto di pianoforte. E si pensa, giustamente, di aver creato un evento teatrale. Così è stato per Gli indifferenti, parole e musiche da un ventennio, di e con Fabrizio Gifuni (attore narrante, bravo, duttile, sensibile e coinvolgente), Monica Bacelli (cantante lirica, ottima interprete, bella voce, energica ed espressiva), Luisa Prayer (al pianoforte, meritevole di consensi); lo spettacolo, perché di spettacolo si tratta, andato in scena al Teatro Franco Parenti-Pier Lombardo di Milano, era strutturato per episodi: quello che riguarda "Gli anni del manganello"; quello di "Arte e regime"; quello delle "Questioni di razza", quello de "Gli anni dell'Impero; poi de "L'abominio" e, infine, "L'epilogo".
Come si vede, si tratta di una sequenza di quadri con forti contenuti di denuncia, con documenti che meritavano di essere resi noti, perché sorprendenti per l'appartenenza ad artisti, musicisti e giornalisti finora apprezzati. Il pubblico, numeroso, ha decretato un meritato successo con sana partecipazione e per sensibile responsabilità.
C'è poi la compagnia, come quella denominata "ICRA Project", Centro Internazionale di Ricerca sull'Attore, diretta da Michele Monetta, regista, attore e mimo, il quale ha messo in scena un testo relativo al "Processo a Sant'Uliva", comparso in stampa nel 1568 e proposto nel 1933 da Copeau, nell'ambito del Maggio Musicale Fiorentino che, pur rielaborato dallo stesso Monetta, ha conservato l'essenza del dramma.
Anche questa compagnia ha puntato sulla meraviglia, articolando il racconto con interventi di vario genere: dalla narrazione (lettura di Michele Monetta, intrigante e comunicativo), a momenti cantati (Lina Salvatore, intensa e vibrante) e ad altri recitati (Massimiliano Rossi, Monetta e Salvatore), ad altri musicali di Biagio Terracciano, al pianoporte, e Michela Coppola, alla viola; entrambi coinvolti sia nei passaggi di sottofondo alle scene, sia in veri e propri assolo di grande efficacia; ed infine, a scene di mimo puro che in Michele Monetta hanno trovato un valido interprete per tecnica e sensibilità.
Lo spettacolo, sarebbe meglio chiamarlo "concerto teatrale", andato in scena al Teatro Mercadante di Napoli, come si è detto, ha alternato la tragica storia di Sant'Uliva, giocata tra azione scenica con il ricorso ad un linguaggio dell'epoca, a momenti epici con l'ausilio di maschere della Commedia dell'Arte, ed a momenti di narrazione, determinando una miscela di suggestioni che hanno meravigliato il pubblico che non ha lesinato gli applausi.
Infine, abbiamo la Sonics, compagnia di performers volanti, che del tema "meravigliare" ha fatto il suo cavallo di battaglia, tanto da definire il suo spettacolo Meraviglia, titolo azzeccato perché ciò che si è visto al Teatro Brancaccio di Roma, ha lasciato il pubblico a bocca aperta per quasi due ore ad ammirare tutte le acrobazie aeree da mozzafiato su macchine sceniche imponenti. Anche in questo caso si narra la storia di "come ognuno di noi spesso si affidi a pozioni magiche o a falsi santi per affrontare il quotidiano dimenticando che l'unico vero elisir della vita risiede dentro di noi e nella capacità di emozionarci di fronte alle cose semplici", così si legge nel programma di sala.
Si tratta di un grande spettacolo, creato da Alessandro Pietrolini, fondatore insieme a Ileana Prudente della compagnia di acrobati tutta italiana, quattro uomini e quattro donne, scatenati nel dar vita a composizioni figurative sia in aria sia sul palcoscenico, avvolti in calzemaglie fantasiose come i costumi, le maschere, gli oggetti di scena e le soluzioni tecniche: tutte appese ad una grande sfera di metallo tubolare che, come una palla magica, saliva e scendeva dall'alto per consentire agli acrobati di disegnare e far vivere evoluzioni sorprendenti.
Il numero che ha suscitato più entusiasmo degli altri, tutti applauditi a scena aperta, è stato quello in cui due uomini, fisicamente atletici, torso e gambe nude, hanno creato una serie di composizioni scultoree affascinanti e di forte attrazione erotica, che sfidavano non solo la gravità, ma anche la forza fisica dei due atleti, rendendo lievi e plastici tutti i passaggi creativi che poi determinavano i "quadri viventi", da applauso.
La Meraviglia dei Sonics è stata premiata da grandi e piccini presenti in sala con meravigliosa partecipazione.