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Pellegrini del teatro e virtuosi amministratori alla Corte Ospitale di Rubiera di Nicola Arrigoni

Mistero Buffo Mistero Buffo Paolo Rossi. Foto Alessandro Brasile

 

La realtà di Rubiera fra contemporaneità e bilanci in pareggio

Nel 2010 l'incasso di repliche degli spettacoli prodotti dalla Corte Ospitale – piccola ma solida realtà produttiva di Rubiera in provincia di Reggio Emilia – ha fruttato 1.095.513 euro, un bel salto rispetto ai 120.050 euro del 2009. C'è anche da dire – a spiegazione di questo incremento - che La Corte Ospitale ha messo a punto una produzione non da poco: Mistero Buffo nella versione pop di Paolo Rossi cui c'è da aggiungere il consolidato rapporto con Giuliana Musso di cui la Corte ha prodotto Tanti Saluti nel 2008 oltre a curare la vendita e promozione degli spettacoli precedenti al 2008: Sexmachine e Nati in casa, allestimenti che continuano a girare. La Corte Ospitale è un centro di produzione, promozione, formazione, ricerca per il teatro che opera a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia all'interno di un complesso monumentale del XVI secolo adibito nel 2000, a seguito di un attento restauro, a polo culturale del Comune di Rubiera. All'interno della Corte Ospitale sono disponibili 4 sale prove e una foresteria in grado di ospitare almeno 60 persone contemporaneamente: una cucina sempre attiva, 12 camere e una camerata con circa 40 posti letto rendono questo luogo ideale per la produzione e la ricerca teatrale, un luogo di concentrazione, di dialogo e confronto tra gli artisti in residenza. La Corte Ospitale ha inoltre in gestione la programmazione del Teatro Herberia di Rubiera, inaugurato nel 1926 e ristrutturato alla fine degli anni '90: la ristrutturazione è stata effettuata prestando la massima attenzione alla dotazione tecnica. A partire dal 2010 La Corte Ospitale ha in gestione la programmazione del Teatro Massimo Troisi del Comune di Nonantola, in provincia di Modena.

Certo il 2010 anche per il teatro diretto da Walter Zambaldi si è caratterizzato per un drastico taglio di fondi pubblici e di sponsorizzazioni. Nonostante un rilancio costante dell'attività degli ultimi anni (a livello di ospitalità come a livello produttivo), La Corte Ospitale ha assistito ad una riduzione di oltre il 70% del contributo da enti pubblici del quale beneficiava in passato. Le entrate da sponsor sono passate nel giro di tre anni da 140.000 euro a 0 euro. Dai 367.476,38 euro del 2009 si è passati ai complessivi 252.708,55 euro per l'anno 2010 oltre al già citato azzeramento degli sponsor. Fra i tagli più corposi c'è il dimezzamento del finanziamento ricevuto dalla Provincia di Reggio Emilia che nel 2010 ha dato 18.800 euro contro gli oltre 35mila euro del 2009. Non meno drastico è stato il taglio apportato ai fondi dedicati alle attività da parte del Comune di Rubiera che dai 51.109 euro del 2009 è passato ad erogare per l'anno appena concluso 17.860 euro. A fronte di un calo di risorse finanziarie i dati di giornate di utilizzo del Teatro Herberia per messinscene e prove sono passate dalle 207 del 2009 alle 260 del 2010, così pure sono aumentate le giornate dell'utilizzo della Corte Ospitale che da 314 sono passate a 326. Ma forse il dato più interessante è quello che riguarda le presenze complessive di spettatori e compagnia in residenza fra il Teatro Herberia e la Corte Ospitale. Le due strutture sono state abitate e frequentate da 20.575 persone fra spettatori e artisti nel 2010, un trend positivo se si rapporta il dato del 2010 con quelli degli anni precedenti: 15.076 nel 2009, 13.021 nel 2008 e 9.758 nel 2007.

I numeri danno conto solo quantitativamente dell'attività della Corte Ospitale, voluta a cavallo di millennio da un sindaco coraggioso e indimenticato come Anna Pozzi, e oggi in grado – dopo non pochi anni di crisi – di vivere con intelligenza le sfide del teatro contemporaneo anche in una realtà produttiva regionale dominata dallo strapotere di Ert con cui Corte Ospitale collabora con intelligenza. «A dispetto della crisi economica, nonostante il forte calo di contributi pubblici che ha colpito tutte le attività culturali, e anche dei contributi privati, La Corte Ospitale ha assistito negli ultimi anni ad una complessiva crescita artistica e progettuale e ad un continuo rilancio delle attività, sul territorio e in circuitazione – afferma il direttore artistico Walter Zambaldi -. La modalità di lavoro messa a punto si è rivelata vincente per intuizioni e realizzazioni ed ha consistito nel progressivo investimento nell'attività, riducendo al minimo i costi di gestione. Il risultato è una struttura snella, veloce e dinamica, in grado di accogliere e sostenere gli artisti e le compagnie, aderire a livello artistico e organizzativo alle progettualità scelte, sostenerle nelle diverse fasi di lavoro, dal periodo delle prove fino alla tournée».

«La ricaduta di un progetto sviluppato secondo queste modalità non si esaurisce nella ricchezza culturale che scaturisce dal privilegio del confronto con gli artisti in una piccola cittadina di provincia quale è Rubiera (il pubblico del nostro territorio ha assistito negli ultimi anni a anteprime nazionali di spettacoli che non sarebbero mai potuti approdare al palcoscenico del Teatro Herberia), ma diventa una ricchezza anche economica, che viene rigorosamente reinvestita in nuova progettualità – prosegue il direttore artistico -. Si crea così un meccanismo virtuoso in cui il lavoro artistico, organizzativo e tecnico dello staff del centro: il direttore, 3 tra personale amministrativo ed organizzativo, 2 tecnici e il lavoro degli artisti e delle compagnie prodotti dalla Corte Ospitale o anche semplicemente sostenuti, diventa ricchezza per il territorio, crescita per La Corte Ospitale, budget per le nuove produzioni».

La collaborazione avviata nel 2008 con Giuliana Musso e la presa in carico da parte della Corte Ospitale di distribuirne i precedenti spettacoli si affianca alla collaborazione in esclusiva con Paolo Rossi. Il progetto Forever Young?, iniziato nel 2009, permette di avviare un percorso dedicato alle giovani compagnie. Nel 2011 sono già in cantiere il nuovo spettacolo di Giuliana Musso sul mito di Medea, oltre alla riscrittura di Amleto che vedrà l'atteso ritorno in scena di Danio Manfredini. «Noi cerchiamo di fare quello che possiamo cercando di stare il più possibile in equilibrio sul filo di continue, costanti e croniche carenze di risorse, nella convinzione che non tutto si possa economizzare – conclude il giovane direttore artistico Walter Zambaldi -. Per fortuna le idee e la necessità di andare in scena non hanno prezzo, come non ha prezzo una comunità di artisti e di tecnici che si ostina senza eroismi a voler fare il proprio mestiere e che comunque, considerando il lavoro che svolge quotidianamente, vive nella convinzione di fare parte della società degli onesti».

Ultima modifica il Mercoledì, 20 Marzo 2013 20:30
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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