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GISELLE AMA LA VITA. -di Mario Mattia Giorgetti

Susanna Salvi (Giselle) e Alessio Rezza (Albrecht) in "Giselle", coreografia Carla Fracci. Foto Fabrizio Sansoni / TOR Susanna Salvi (Giselle) e Alessio Rezza (Albrecht) in "Giselle", coreografia Carla Fracci. Foto Fabrizio Sansoni / TOR

Quale è il messaggio intimo che l’autore Théophile Gautier del balletto romantico Giselle, partorito nel 1841, ci ha voluto consegnare?
Si tratta di una storia d’amore finita tragicamente in seguito ad un tradimento, oppure una dialettica tra vita e morte, in cui l’amore vince sul conflitto proponendoci la vita ?
Se il valore del messaggio fosse circoscritto semplicemente al tradimento di un nobile, Albrecht, che si finge un popolano, e che ha già altro impegno sentimentale con altra nobile, verso una contadina simbolo di natura che vorrebbe vivere il sentimento di amore e di libertà, amante dell’arte della danza, inviso nella sua dimensione di donna semplice, vera, priva di ruoli, emblema dell’essere umano al naturale, però minata dal suo stato di salute che la porterà alla morte, la loro storia si ridurrebbe solo ad una romantica vicenda finita male.
Invece no, l’autore mette in campo le Fate vendicatrici, cioè le giovani donne morte per soprusi, inganni, tradimenti, maltrattamenti, azioni operate dal femminicidio maschile.
Cioè donne che cercano di punire la violenza dell’uomo e usano l’arte della danza per farli morire. L’arte che si fa soggetto di giustizia, di morte, non vendetta effimera, fisica, perpetrata da altri esseri umani, da condannarsi.
L’ autore, così facendo, mette in relazione tre grandi temi: la morte, la vita, l’arte. E in questo sistema entra in gioco l’amore che vince su qualsiasi contrasto possa regnare tra loro. L’amore, non quello circoscritto ad un sentimento personale di una donna verso un uomo, bensì l’amore per la vita offerto da una Fata, cioè uno spirito, impersonato da Giselle, poiché Giselle, pur essendo Fata perché morta per tradimento, si ribella al dettato delle Villi, cioè delle Fate vendicatrici, e propende per la Vita,
Albrecht è autore di morte, Giselle è interprete di Vita, offrendo amore alla Vita.
È in questa dialettica che bisogna operare: rendere evidente che la Vita si genera con l’Amore. È questo il messaggio che occorre fare emergere. E il pubblico, cosciente o no, è questo che coglie, l’Amore, e lo condivide sempre con applausi.

Ultima modifica il Lunedì, 24 Ottobre 2022 09:35

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