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L’83° FESTIVAL DEL MAGGIO 2021 si disvela in conferenza stampa. -di Federica Fanizza

"Adriana Lecouvreur" in prova. Regia Frederic Wake-Walker. Foto M ichele Monasta, Teatro del Maggio "Adriana Lecouvreur" in prova. Regia Frederic Wake-Walker. Foto M ichele Monasta, Teatro del Maggio

E' ufficiale. Qualsiasi cosa possa accadere, l'Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea sarà in scena il 27 aprile, come spettacolo dell'83° Maggio Musicale Fiorentino, primo titolo operistico in programma dopo l’appuntamento sinfonico inaugurale affidato al concerto diretto da Daniele Gatti del 26 aprile. 
Sarà sicuramente in streaming e se la Regione Toscana passerà in zona gialla si potrà aprire al pubblico, nel numero di quanto sarà previsto dai protocolli sanitari in corso di definizione, ma non inferiore ai 500 spettatori. Intanto sarebbe sufficiente aprire, segno che tutto il lavoro svolto non è stato invano.
Questa, in sintesi, l'annuncio del sovrintendente Alexander Pereira alla conferenza stampa organizzata Lunedi 12 aprile in streaming per presentare il titolo inaugurale di questa edizione del Festival giunto all'83a edizione, saltata l'edizione del 2020. All’incontro, oltre al sovrintendente hanno partecipato il direttore Daniel Harding, da remoto impegnato a Dresda in prove, il regista inglese Frederic Wake-Walker, nonchè parte del cast, Maurizio, Conte di Sassonia, Martin Muehle, Adriana Lecouvreur, María José Siri, Michonnet Nicola Alaimo in collegamento, e La principessa di Bouillon, Ksenia Dudnikova. Qualche modifica al cast rispetto a quanto annunciato ormai da tempo, compreso il regista, sostituito in tempi brevi, data l'impossibilità dell'annunciato Jürgen Flimm. Le coreografie sono di Anna Olkhovaya, le scene di Paulina Liefers, i costumi di Julia Katharina Berndt, le luci di Marco Faustini. Le parole di Harding sono di ringraziamento a Pereira per l’opportunità di lavorare per la prima volta su un compositore nuovo e di poter lavorare su questo titolo, un’opera squisitamente teatrale, commovente e drammatica, incredibilmente onesta e semplice. Semplice nel senso che non è assolutamente pretenziosa nella scrittura; Cilea non richiede mai qualcosa che sia più complicato di quello che è necessario, c’è un uso della musica, dove le tante idee e i tanti elementi narrativi ritornano in prospettive differenti, punti di vista, che creano comunque una coerenza musicale. Lavoro inaspettato con debutto fiorentino, chiamato a metà febbraio, in sostituzione dell’annunciato Jürgen Flimm, per il regista inglese Frederic Wake-Walker, giovane emergente nel panorama teatrale lirico internazionale che vede nel titolo assegnatoli il paradigma del mondo del teatro. A interpretare la protagonista il soprano María José Siri, artista di fama internazionale reduce da una recentissima e trionfale Adriana all'Ópera de Las Palmas de Gran Canaria. Nuove presenze al Maggio il mezzosoprano Ksenia Dudnikova, Principessa di Bouillon, che debutta al Teatro del Maggio con il personaggio che l’ha presentata al pubblico una delle voci emergenti più interessanti, assieme al tenore Martin Muehle nel ruolo del Conte di Sassonia. Consolidate presenze quella del baritono Nicola Alaimo interprete di Michonnet e che presto sarà Falstaff nella prossima stagione. Nei ruoli del Principe di Bouillon e l’Abate di Chazeuil, il basso Alessandro Spina e il tenore Paolo Antognetti, anch’essi ospiti in varie occasioni nelle produzioni del Maggio. Con loro, le presenze degli artisti dell’Accademia del Maggio, Chiara Mogini (Madamigella Jouvenot), Valentina Corò (Madamigella Dangeville), Davide Piva (Quinault), Antonio Garés (Poisson) e Michele Gianquinto (Un maggiordomo). Adriana Lecouvreur, fu presentata la prima volta a Milano, dove Cilea la completò, nel 1902 al Teatro Lirico con grandi nomi come Angelica Pandolfini ed Enrico Caruso ottenendo immediatamente un successo enorme. Ma lentamente e sorprendentemente fu in seguito quasi dimenticata dai teatri italiani e stranieri. Rientrò nel repertorio negli anni ’30 ma prima di rivederla sulle scene, dopo la prima rappresentazione nel 1906, i fiorentini hanno dovuto attendere il 1940 quando fu riallestita al Teatro Comunale, interpretata da Magda Olivero. Da allora si contano solo altre edizioni, nel 1966, nel 1981 e l’ultima nel 2010. Come del resto tante opere del repertorio verista che faticano ancora a trovare una stabilità di repertorio nei teatri internazionali. Scelta di stile considerando che questa edizione del Maggio apre con Cilea e chiuderà con Siberia di Umberto Giordano. Una scommessa nei confronti di un pubblico poco propenso al Verismo anzi che lo considera un repertorio di cattivo gusto; a farne le spese fu il compositore Roman Vlad che, in qualità di direttore artistico nel 1971 mise in cartellone Cavalleria e Pagliacci, contestualmente alle sue dimissioni. Altri tempi. Del resto quella di Adriana Lecouvreur è una storia vera, vicenda vissuta da una grande tragicienne della Comédie Française (celebrata da Voltaire), all’interno di una variante del classico triangolo amoroso con Maurizio, conte di Sassonia conteso fra la principessa di Bouillon e la protagonista, e Michonnet, compagno di teatro segretamente innamorato di Adriana. Per Cilea c'erano tutti gli elementi di sicura efficacia drammatica da poter sviluppare in musica: intensi colpi di scena, scontri notturni tra rivali in amore, omaggi al Grand opéra, l’ambientazione nel Settecento galante (dipinto con grazia e levità secondo il modello francese), un intrigo noir e l’espediente del teatro nel teatro che consente alla protagonista di passare dalla finzione di una commedia recitata alla passione della vita reale. E sarà proprio il triangolo che conformerà le azioni degli attori in scena, come illustrato dalla coreografa Anna Olkhovaya che ha disvelato una parte di come sarà articolata l'interazione dei personaggi che prevedono un doppio che esprimerà le emozioni che con il quale i protagonisti si confronteranno. Protagonista di questa fase della vita musicale del Teatro fiorentino è certamente il direttore inglese Daniel Harding, che nella breve successione di due settimane si è mosso tra musica sinfonica (concerto di Brahms e Mahler il 12 aprile), Requiem di Mozart il 29 aprile con in mezzo l'opera tra il 27 aprile e i 6 maggio (3 date in tutto). Il teatro è pronto ad aprire al pubblico: per queste prime recite, sarebbe inutile parlare di numeri. E non è escluso che si possa ripetere l'esperienza dalla cavea, sperando in condizioni atmosferiche clementi. Ma il pubblico, tanto desiderato, come reagirà? Accoglierà con fiducia la prospettiva di riprendere a frequentare gli spazi teatrali? Non per questo bisogna mettere via l'esperienza dello streaming; anzi occorrerà raccogliere la sfida della nuova piattaforma ItsArt del ministero della Cultura, che prenderà avvio a maggio con un suo percorso indipendente e sistema di sbigliettamento autonomo che procurerà un ulteriore fonte di finanziamento. Tutto in divenire il proseguimento del Festival tra titoli cancellati (Jeanne Dark di Fabio Vacchi), rimandati ad altra data (Don Giovanni di Mozart diretto da Muti) e conferme (Il ritorno di Ulisse in Patria e Siberia) così come i concerti con le sole certezze di Daniele Gatti, Daniele Harding nel Requiem e Myung-Whun Chung (Mahler), attesi i Wiener Philarmoniker con Riccardo Muti. Il resto da definire a breve affinchè i tempi migliori stiano davvero per tornare.

Firenze, Teatro Maggio Musicale, 83° Festival dl Maggio 2021
Da Martedì 27 Aprile 2021 a Giovedì 06 Maggio 2021
ADRIANA LECOUVREUR
Opera in quattro atti di Arturo Colautti,
dalla commedia di Eugène Scribe e Ernest-Wilfrid Legouvé
Musica di Francesco Cilea 1866-1950
Prima rappresentazione: Milano, Teatro Lirico, 6 novembre 1902

Direttore Daniel Harding
Regia Frederic Wake-Walker
Scene Polina Liefers
Costumi Julia Katharina Berndt
Luci Marco Faustini
Coreografia Anna Olkhovaya
Maurizio, Conte di Sassonia Martin Muehle
Adriana Lecouvreur María José Siri
Michonnet Nicola Alaimo
La principessa di Bouillon Ksenia Dudnikova
Il principe di Bouillon Alessandro Spina
L'abate di Chazeuil Paolo Antognetti
Quinault Davide Piva
Poisson Antonio Garès
Un maggiordomo Michele Gianquinto
M.lle Dangeville Valentina Corò
M.lle Jouvenot Chiara Mogini
Ballerini
Chiara Ferrara, Sebastiano Marino, Giulia Mostacchi, Anna Olkhovaya, Erika Rombaldoni, Matteo Zorzoli
Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro
Lorenzo Fratini

Ultima modifica il Martedì, 20 Aprile 2021 12:02

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