venerdì, 19 aprile, 2024
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"L'eroe" di Mauro Lorenzini. -di Antonio Ferraro

"L'eroe" di Mauro Lorenzini "L'eroe" di Mauro Lorenzini

L'eroe
di Mauro Lorenzini
Con Adriano Sconocchia, Maria Grazia Bordone, Beatrice Pellegrino, Antonello Toti

Enrico (Sconocchia) vive una vita marginale: è separato, pressochè disoccupato (anche se racconta di gestire un centro di computer con un presunto socio) ed è un bevitore compulsivo. Ha avuto, però, di recente un attimo di notorietà quando, viaggiando su un pullman ha salvato un ragazzino che un folle armato di una pistola teneva in ostaggio. Si presenta a casa sua Teresa (Bordone), redattrice di una importante casa editrice, che gli offre una bella somma per la pubblicazione di un instant book sulla sua vita e sull'eroico gesto, che lei renderà più appetibile, attribuendo allo squilibrato (in realtà armato di una scacciacani) l'appartenenza al terrorismo islamico. Dopo qualche esitazione, Enrico accetta e alla fantasiosa tesi dell'editore aggiunge false notizie ed omissioni su sé stesso. Sua figlia Carla, che studia a Pisa e che è a Roma per partecipare ad una manifestazione di protesta, vede le bozze del libro ed ha un duro scontro con il padre, accusandolo – proprio lui che era stato un accesso ribelle negli anni '70 – di essersi venduto al regime. Il padre liquida la discussione, dicendo di non attribuire alcun valore a quanto è scritto nel libro e di essere interessato solo ai soldi che gli consentiranno di rifarsi una vita tranquilla in una casetta in riva al mare. Sappiamo così che lui era stato una testa calda (ed a lui si era ispirata nelle scelte politiche la ora delusa Carla), che suo padre era un commissario di polizia assai attivo nella repressione delle rivolte studentesche, che il suo amato fratellino era morto, vittima innocente di un attentato al commissario e che aveva molto amato una certa Francesca, che, picchiata ed arrestata proprio dagli agenti del padre di Enrico, lo aveva lasciato. Carla, sicura di bloccare l'uscita del libro, vede Teresa di nascosto e le rivela tutte le verità – anche le più scomode e dolorose - che Enrico aveva omesso. Il libro, invece, esce arricchito dalle rivelazioni della ragazza e diventa – proprio per questo – un grande successo ed Enrico guadagna molto di più grazie ai diritti d'autore e alle ospitate televisive. Tra le nuove rivelazioni c'è, però, anche la notizia della morte di Francesca e questo non lo sapevano né Enrico, né Carla. L'ultimo incontro tra Enrico e Teresa aprirà ad una nuova rivelazione.
Le varie forme di narrazione di questi ultimi vent'anni ci hanno abituato al clichè dell'ex sessantottino, drammaticamente o ridicolmente - penso, per il cinema, al recente film di Annarita Zambrano Dopo la guerra e a La casa sul mare di Robert Guédiguian o, per la letteratura, a Giulia 1300 e altri miracoli di Fabio Bartolomei (da cui Edoardo Leo ha tratto il film Noi e la Giulia) - ripiegato su sé stesso; L'eroe sembra andare in quella direzione ma, nel suo snodarsi, la drammaturgia di Lorenzini (qui anche regista) si allarga a piani – verrebbe da dire – di tragedia classica (con oscure colpe, agnizioni, purificazioni) riequilibrata da un realistico senso del malessere quotidiano. Gli attori hanno avuto, in questo caso, anche il compito di dare anima ad un testo e ad una regia un po' squadrati (Lorenzini è ingegnere e si sente) e ci riescono tutti benissimo: Sconocchia è, al solito, solidissimo, la Bordone conferma le qualità di attrice sensibile e mutevole, i due giovani sono molto intensi e, in particolare, ci sembra da tener d'occhio il sorprendente Toti.

Antonio Ferraro

Ultima modifica il Domenica, 17 Giugno 2018 08:57

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