Eliogabalo icona di ieri e di oggi
di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese
La sera di domenica 8 aprile 2018 la libreria - biblioteca "Fenice" di Alfredo Polizzano si è trasformata in spazio di eventi teatrali che, in questo desolante panorama della cultura da supermarket, ci riportano al ricordo della gloriosa stagione delle avanguardie. Quella delle cantine romane e dei teatri off di Milano. Tempi che sembrano lontani anni – luce ma, in realtà, appartengono ai mai dimenticati e rimpianti anni Settanta.
Proprio allora ricorreva nelle performance di Carmelo Bene e del Living Theatre una delle icone più affascinanti della storia della Roma imperiale: Eliogabalo, imperatore - dio, figura che incarnò nell'immaginario collettivo del Decadentismo europeo le luci e le ombre della trasgressione. Simbolo dell'eccesso sessuale e della sovranità sconfinata nell'anarchia - come scrive Artaud nel suo memorabile "Eliogabalo" (Edizioni Adelphi) - il personaggio rivive nell'interpretazione della regista Valeria Sara Lo Bue, musa inquietante della pièce "Perché il buio non mi copra interamente" di Benedetto Galifi, in collaborazione con Taliami e Fabbrica 102. Musiche e suoni di Hatori Yumi.