LA CHINA NATIONAL SYMPHONY ORCHESTRA CNSO in Concerto di Gala a Pechino
La China National Symphony Orchestra (CNSO) è una delle più importanti orchestre sinfoniche professionali in Cina. Originariamente fondata come Orchestra Filarmonica Centrale della Cina nel 1956, è stata ristrutturata e rinominata nel 1996. Direttore entrante il M° Guan Xia (Compositore), l'attuale Direttore Principale è il grande Maestro francese Michel Plasson, Conduttore Laureato il M° Tang Muhai, Conduttore Principale il M° Li Xincao.
Un impegno di particolare interesse è stato per la CNSO il Concerto di Gala tenutosi nella grandiosa NCPA Concert Hall di Beijng a Pechino il 6 giugno 2017, commemorativo del centenario della nascita del Maestro Li Delun, considerato il fondatore dell'Orchestra sinfonica cinese e venerato con affetto e nel ricordo più deferente ed ammirato per l'azione di slancio portata, anche in tempi difficili per la Cina, alla cultura ed alle giovani leve della musica classica, i direttori d'orchestra in particolare.
Per quasi mezzo secolo, grazie anche all'apporto iniziale e continuativo del M° Li Delun, la CNSO ha introdotto il pubblico cinese a un vasto repertorio di opere classiche, romantiche, moderne e contemporanee di compositori occidentali e asiatici per portare l'eccellenza al pubblico cinese.
Ed in effetti, da osservatori occidentali, non possiamo che rilevare come la CNSO sia un'orchestra di tutto rispetto, di grande potenza e duttilità, di raffinate capacità e di flessibilità sotto i numerosi direttori, ben nove e tutti cinesi, che nella serata di gala in questione si sono susseguiti sul podio.
Tra la classica occidentale e la classica cinese, il programma variegato ha visto spiccare, oltre che il brano iniziale cinese, il 1° movimento del "The Earth Requiem" di Xia Guan, diretto dal M° Muhai Tang, d'intensità suggestiva, innanzitutto un ottimo Mozart, il 1° movimento del concerto n. 3 per violino e orchestra in SOL maggior K 216, diretto dal M° Yongyan Hu, violinista solista Siqing Lu, dalla bella cavata, molto composta.
Ciò che in questo brano mozartiano ha colpito di più è stato il senso di rispetto palpabile con cui gli orientali si accostano al genio occidentale. Altrettanto, se non di più nel 4° Movimento della Sinfonia n. 6 "Patetica" op. 74 di Tchaikovsky, in cui anche il pubblico ha spiccato per la compostezza di fronte al gesto direttoriale. Il M° Long Yu ha fatto defluire fino all'ultima vibrazione, prima di mollare il finale e dare agio al pubblico di applaudire.
Brano di spicco, poi, il 1° movimento dalla Sinfonia n. 9 "Dal nuovo mondo" op. 95 di Dvořák, che ha mostrato l'indulgere del direttore Lihua Tan al gusto orientale nelle dinamiche, con colori raffinatissimi. Ascoltare uno Dvořák con gli occhi a mandorla è stata un'esperienza più unica che rara. La provenienza da una scuola che tiene in gran conto anche la produzione sinfonica cinese ha fatto sì che, in un cesellatissimo "ritorno", l'orchestra del CNSO ci restituisse l'Occidente filtrato attraverso l'Oriente: dunque non depauperato o alterato, ma addirittura arricchito e di gusto particolarissimo.
Dopo un 4° movimento della Sinfonia n. 3 "Eroica" di Beethoven, dai tempi un po' dilatati, è stata la volta di un brano di musica cinese del compositore Yanjun Hua, "Moon Reflection on the Twin-Spring Lake", diretto dal M° Dongxiao Xu.
La musica tradizionale cinese è bellissima. In questo sofisticato brano sinfonico che ne fa la propria fonte ispirativa, l'andamento piano, sereno, di matrice più descrittiva che intimistica, ha mostrato tutta la propria ascendenza. Il lirismo degli archi ha sovrastato l'insieme, però si è sentito palese anche l'influsso compositivo occidentale.
Momento clou del concerto è stato l'inserimento di un brano di Giacomo Puccini da Madama Butterfly, il duetto "Vien la sera". Coraggiosa come scelta, celebrativa del fatto che il M° Li Delun fosse stato il primo a dirigere l'opera pucciniana in Cina, ma che ha dimostrato l'importanza che viene data all'Opera occidentale in una Cina che possiede la propria di Opera e di grande tradizione.
L'Opera cinese è molto diversa da quella occidentale, altrettanto lo è la tecnica del canto, soprattutto di quello sopranile, che è di spinta e di testa e non d'appoggio, privilegiando tonalità acutissime e suoni fissi, su una tessitura aspra e cantilenante. Quindi rilevare la presenza in concerto di un buon tenore e di un soprano lirico di scuola belcantistica, entrambi cinesi, è stato un piacere, nonostante nel soprano Xiuwei Sun sia fraseggio che dizione lasciassero a desiderare. Più spavaldo e meglio impostato il tenore Shuang Li, che ha un buon fraseggio e che si è impegnato in particolare nella resa dell'apertura delle vocali italiane. I cantanti d'opera occidentale sono in Cina delle vere "star". Ascoltare Puccini eseguito con tanto ripetto filologico è stata un'emozione rara, ma che dimostra anche come il nostro genio sia vincente sotto ogni latitudine.
Il concerto, applauditissimo, si è concluso con la "1812 Ouverture" di Tchaikovsky, di spiccato gusto francese, diretta dal M° Xincao Li.
L'Orchestra cinese del CNSO è stata diretta negli anni da Maestri di fama internazionale, tra i quali Ormandy, Herbert von Karajan, Seiji Ozawa, Charles Dutoit, Kurt Masur, Slatkin, Rozhestvendsky, Schwarz e Peress. Altrettanto autorevoli gli strumentisti che hanno colollaborato, tra i quali David Oistrakh, Yehudi Menuhin, Isaac Stern, Mutter, Martha Argerich, Yo-Yo Ma, Mischa Maisky, Shaham, WANG Jian e Lang Lang.
Il CNSO è stao in questi anni molte volte in tournée negli Stati Uniti, Regno Unito, in Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Australia, Messico, Giappone, DPR di Corea, Repubblica di Corea, Malesia e Thailandia. L'accoglienza positiva e l'apprezzamento del pubblico e della stampa mondiale sono sempre stati unanimi.
Natalia Di Bartolo