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Il Metropolitan Opera di New York festeggia i 50 anni con un Gala di stelle

Il Metropolitan Opera di New York festeggia i 50 anni. Foto Ken Howard, Metropolitan Opera Il Metropolitan Opera di New York festeggia i 50 anni. Foto Ken Howard, Metropolitan Opera

Il Metropolitan Opera di New York festeggia i 50 anni con un Gala di stelle

Serata storica al Metropolitan Opera di New York il 7 maggio 2017 in occasione del 50° anniversario dell'inaugurazione del teatro statunitense che in mezzo secolo ha fatto dal Nuovo Mondo la storia della lirica.
Una serata mastodontica e magica nello stesso tempo, perché sul palcoscenico si sono avvicendati i miti vocali di oggi, quelli più amati al Met, ovviamente, e coloro che con il proprio contributo, negli ultimi anni e non solo, ne hanno fatto la storia.
Inaugurato il Il 16 settembre 1966, il Metropolitan Opera aprì le sue porte per la prima volta in una nuova sede al Lincoln Center, con la prima mondiale di Antony e Cleopatra di Samuel Barber, diretto dal M° Thomas Schippers e interpretato da Leontyne Price e Justino Díaz per la regia di Franco Zeffirelli. Il New York Times definì l'apertura del nuovo teatro d'opera un "crescendo di splendore" e nacque, nonostante qualche incidente di percorso che fece scomparire l'opera dal cartellone fino ad oggi, una nuova era in cui tutto sembrava possibile.
Cinquant'anni dopo, onusto di allori, il Met ha festeggiato le nozze d'oro nella propria attuale sede con un gala speciale mettendo in scena un mix di repertorio con richiami alle scene ed ai costumi originali delle singole produzioni, che ha ripercorso non solo i grandi momenti degli ultimi cinque decenni, con il susseguirsi di brani da 25 opere, ma si è proiettato nelle venture stagioni del teatro newyorkese.
Due grandi direttori di oggi hanno retto le forze dell'orchestra del Met dal golfo mistico e, nello stesso tempo, i giganti in palcoscenico: Yannick Nezet Séguin, direttore musicale entrante del Metropolitan Opera, e il nostro Marco Armiliato: due certezze che si sono alternate nell'arco di oltre metà della serata. Il Direttore emerito del Met, il mitico James Levine, ha proseguito e concluso dal podio la celebrazione.
La serata si è aperta con l'ouverture di West Side Story di Leonard Bernstein, diretta dal M° Nezet Séguin, mentre sullo sfondo venivano proiettati stralci storici dei momenti di costruzione dell'edificio e, a seguire, un video dell'inaugurazione del 1966.
E' iniziata così una sfilza interminabile di grandi nomi e di grandi momenti, preceduti dal coro del Met, diretto da Donald Palumbo, in un brano da Anthony e Cleopatra di Barber.
Il primo cantante a salire sul palcoscenico, in costume da Carlo Gerard dall'Andrea Chénier di Umberto Giordano, è stato Placido Domingo, in veste, oggi, di baritono, diretto dal M° Nezet Séguin.
Dopo di lui, tra le migliori performances dei nomi più noti, Kristin Opolais, nei panni di Tosca, con l'iconico abito rosso di una produzione di Zeffrelli e lo splendido Boris Godunov del basso René Pape nella scena della pazzia dello zar.
Notevoli Joseph Calleja e Sonya Yoncheva nel duetto del primo atto de La Bohème e subito dopo una vera sorpresa per tutti i presenti, preceduta da un apposito annuncio verbale: il baritono Dmitri Hvorostovsky, reduce da seri problemi di salute, ma in ottima forma, che si è prodotto in "Cortigiani, vil razza dannata" dal Rigoletto, accolto da un tripudio di applausi di gioia per "our beloved baritone" ritrovato.
Joyce Didonato ha cantato magnificamente "Laisse couler mes larmes" dal Werther di Massenet, Michael Volle è stato un ottimo Papageno, ma colui che ha brillato nella prima parte è stato lo straordinario Javier Camarena con "Ah! Mes amis" da La Fille du Régiment di Donizetti: una cascata di sovracuti limpidissimi, standing ovation e applausi da far crollare il teatro da celebrare.
Dopo il primo intervallo e il coro dal Tannhäuser di Wagner, diretto dal Nezet Séguin, Elina Garança in "Mon cœur s'ouvre à ta voix" da Samson et Dalila di Saint-Saëns, altri grandi nomi, tra cui James Morris, Filippo II nel Don Carlo, e il nostrano Vittorio Grigolo, ormai beniamino del Met, che ha mostrato di aver migliorato il proprio canto, con "Ah! Lève-toi, soleil! da Roméo et Juliette di Gounod, in verità molto ben eseguito.
Dopo uno stralcio del primo atto da La Traviata con Diana Damrau e Mattew Polenzani, momento d'emozione per gli astanti quando il M° James Levine è salito sul podio ed ha proseguito la serata, dirigendo tra gli altri di nuovo Vittorio Grigolo in "E lucevan le stelle" da Tosca, Joyce Didonato in "Bel raggio lusinghier" dalla "Semiramide" di Rossini e Anna Netrebko in "Un bel dì vedremo" da Madama Butterfly.
Grandiosa la conclusione della lunghissima celebrazione con il finale del secondo atto di Aida, con i costumi di Dada Saligeri della produzione storica di Sonja Frisell recentemente tornata in scena, che ha visto, tra gli altri protagonisti, nei panni di Amneris, la grande Dolora Zajick, mentre sullo sfondo si delineava la proiezione di una cascata di volti noti ed indimenticabili, Pavarotti fra gli altri, che hanno reso grande il Met in tutti questi anni.
Direttore e scenografo Julian Crouch, 59 Produttori hanno reso possibile la serata, che è stata inframmezzata da video e interviste d'epoca, come quella alla First Lady Bird Johnson ed a Marc Chagall, in occasione della famosa prima di Anthony e Cleopatra del 1966.

Natalia Di Bartolo © DiBartolocritic

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Giugno 2017 08:04

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