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Marche Teatro vocazione contemporanea. Al via la residenza e la collaborazione col coreografo Hofesh Shechter di Nicola Arrigoni

Masterclass di Hofesh Shechter Masterclass di Hofesh Shechter

Marche Teatro vocazione contemporanea
Al via la residenza e la collaborazione col coreografo Hofesh Shechter
di Nicola Arrigoni

E' stato definito dal Times: «Il più potente coreografo contemporaneo: una combinazione tra un dance-maker e una rock-star, ma con una sensibilità da regista cinematografico». Hofesh Shechter con la sua compagnia è stato ospite a Villa Nappi a Polverigi per un mese per una residenza creativa con l'obiettivo di dare vita ad un nuovo progetto artistico, co-commissionato tra gli altri da Marche Teatro_Inteatro Festival. Il debutto del nuovo lavoro è previsto il 14 giugno 2017 a La Villette in partnership con il Théâtre de La Ville di Parigi. Lo spettacolo conclusivo verrà presentato nella stagione successiva. Marche Teatro ha avviato così una collaborazione produttiva con la compagnia inglese diretta da Hofesh Shechter per la nuova creazione, in sintonia con quelle che sono le finalità dell'istituzione marchigiana.
«Marche Teatro è prima di tutto un teatro di produzione. La residenza di una compagnia è una tappa fondamentale del processo di produzione. In quella fase, infatti, si generano confronti reali con gli artisti – ha spiegato la direttrice di Marche Teatro, Velia Papa -. La residenza permette di dare sostanza all'attività di produzione, in quanto va oltre la realizzazione dello spettacolo, consente di fondare collaborazioni di lunga durata attraverso la conoscenza reciproca e una più profonda adesione al lavoro artistico e  alle sue motivazioni profonde. Produrre, per una struttura per quanto grande, non può ridursi ad una mera attività gestionale. Consentire la creazione di un'opera artistica è un piccolo miracolo che si realizza compiutamente se la microcomunità di individui impegnati nel complesso lavoro di produzione, condivide la portata di senso del lavoro». Produrre spettacoli non vuol dire solo costruire nuovi 'oggetti' performativi per un consumo culturale, ma nell'ottica di Marche Teatro vuol dire creare contaminazione, promuovere incontri, esperimentare estetiche, insomma fare in modo che intorno all'azione creativa viva e prolifichi una comunità di artisti chiamati ad interagire con il territorio. Detto questo la voglia di guardare oltre i confini nazionali, la consapevolezza di un respiro internazionale sempre più determinante sembrano trovare una loro sintesi nel nome del coreografo israeliano. «Il lavoro di Hofesh Shechter è straordinariamente contemporaneo. Esprime perfettamente l'incertezza e l'inquietudine dei nostri tempi – continua la direttrice di Marche Teatro - . Il suo linguaggio coreografico, del tutto originale, è sulla resilienza del corpo, sulla sua  capacità di assumere forme diverse, di adattarsi contraendosi ma subito dopo aprirsi per reagire con la massima potenza. Un lavoro sull'istinto di sopravvivenza, attraversato dal conflitto perenne tra libertà e potere».
«Quando offriamo opportunità di residenza vogliamo costruire rapporti  di lunga durata con gli artisti. Sono legami fruttosi che favoriscono la crescita di un tessuto culturale locale sensibile alla danza, aperto al nuovo,  capace di far nascere futuri talenti», questo l'obiettivo non solo della residenza di Shechter e della sua compagnia, ma più in generale lo spirito che da sempre caratterizza Marche Teatro, riconosciuto e finanziato dal MIBACT tra i 19 teatri di rilevante interesse culturale,dalla Regione Marche e dal Comune di Ancona e diretto da Velia Papa. Lo stabile delle Marche gestisce il Teatro delle Muse di Ancona con 1245 posti e 6 sale prova, il Teatro Sperimentale, sempre ad Ancona con 450 posti, oltre al Teatrino del Piano, dedicato a progetti educativi e sociali con 100 posti. Villa Nappi a Polverigi – dove si è svolta la residenza – è invece è un'antica dimora circondata da un parco vocata alle residenze artistiche dotata di tre sale prova, undici stanze e una sala ristorante; per tutti i dettagli sullo stabile si veda il sito www.marcheteatro.it. Accennare alle strutture in forza a Marche Teatro vuol dire evidenziare coma l'attività dell'istituzione marchigiana non solo gestisca lo spettacolo dal vivo del territorio, ma costituisca un luogo di creazione, di produzione a tutti gli effetti.

Political Mother Victor Frankowski

Non è un caso che il coreografo israeliano abbia commentato così la sua esperienza marchigiana: «Sono così felice di essere qui, nel cuore delle Marche per questa residenza creativa. Villa Nappi a Polverigi è solo il luogo ideale per iniziare una nuova creazione – magico e silenzioso. Si tratta di un luogo in cui i danzatori possono concentrarsi, esplorare e lavorare sodo senza interruzioni. Sono molto grato a Marche Teatro_Inteatro Festival per l'ospitalità e la calorosa accoglienza che tutto lo staff ci ha riservato». Un riconoscimento che non vuole essere solo formale, ma che racconta lo specifico umano necessario a fare in modo che gli artisti coinvolti si sentano parte del luogo e della città. Non è un caso che fra gli appuntamenti del mese di residenza particolare valore, non solo simbolico, sia stato ricoperto dalla masterclass, la prima in Italia con un focus sulla sua tecnica, che al Teatro delle Muse, ha visto partecipare un gruppo selezionato di allievi delle scuole della città. Questo rapporto con i luoghi e le persone è determinante nell'opera coreografica di Hofesh Shechter in grado di interpretare, l'incertezza e la complessità dei nostri tempi con un linguaggio originale, fatto di pura energia e cruda fisicità. Nel nuovo lavoro che ha mosso i primi passi ad Ancona Shechter ritorna alla musica dal vivo, con un insieme di musicisti ispirati ed eclettici che dividono la scena con un gruppo di magnifici danzatori selezionati tra i migliori del mondo. Shechter gioca nello scontro tra sentimentalismo e durezza, forza bruta e leggerezza per esprimere tutta la complessità e le contraddizioni della vita. Schemi coreografici complessi e una ricca partitura musicale si fondono in un mix inebriante di forza ed emozione per raccontare la storia e incredibile dell'essere contemporaneo.
Un'attenzione quella alla contemporaneità di cui Marche Teatro ha fatto un tratto distintivo, anche quando si ritrova ad affrontare dei classici. Nella passata stagione infatti l'istituzione marchigiana ha prodotto 16 spettacoli. Tra gli artisti con cui lavora: Carlo Cecchi, Arturo Cirillo, Marco Baliani, Tommaso Pitta, Lino MusellaPaolo Mazzarelli, Alessandro Sciarroni, performer e coreografo che ha ottenuto un enorme riscontro in numerosi Festival europei e internazionali. La vocazione internazionale di Marche Teatro negli anni si è realizzata belle collaborazioni con artisti come: Glen Çaçi (Albania), Pete Brooks, Imitating the dog (Gran Bretagna) Mole Wetherell con Reckless Sleepers (Belgio), Gabino Rodriguez con Lagartjigas tiradas al sol (Messico), Rimini Protokoll (Germania) e Hofesh Shechter. Come dire una tradizione e un impegno che si rinnovano nel segno del teatro d'arte.

Ultima modifica il Lunedì, 06 Febbraio 2017 21:44

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