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Nasce a Palermo "Indigo", un'etichetta discografica indipendente ma non solo...a cura di Marta Romano

Indigo. Foto Ramona Fernandez Indigo. Foto Ramona Fernandez

Nasce a Palermo una nuova realtà musicale viva, forte, dinamica che ha tutte le carte in regola per superare i confini non solo insulari ma anche quelli nazionali e porsi come ponte tra le forze creative locali e quelle estere. Ce ne parla l'ingegnere del suono Francesco Vitaliti, uno dei cinque soci di questo progetto.

Indigo, un'etichetta discografica indipendente ma non solo... Potresti descrivere le caratteristiche di questa avventura?

Indigo è un'impresa creativa nata nel 2015 che mette insieme produzione culturale e turismo. Abbiamo voluto realizzare uno spazio innovativo che rispondesse a diverse esigenze in modo integrato. Da un lato una Residenza Artistica e Turistica, come un piccolo Hotel con il comfort e la privacy di un residenza privata in un palazzo storico di incredibile splendore, dall'altro lato un laboratorio di produzione musicale e design dell'audio nonché un centro di organizzazione e comunicazione di eventi musicali, concerti, workshop e produzione video. Il funzionamento è quello di un sistema spazio-laboratorio dove confluiscono competenze, progettazione e nuove proposte; uno spazio che è un luogo d'incontro, di dialogo e di collaborazione tra professionisti e artisti per una Residenza Artistica pura, votata alla realizzazione di un prodotto artistico ma anche una esperienza di contaminazione con altri artisti e con le influenze della viva scena musicale e artistica locale. La residenza è anche turistica per viaggiatori e turisti, anche appassionati di musica, a cui si offre un'esperienza di visita e viaggio innovativa e fuori dal comune e la penetrazione nella realtà culturale siciliana.

All'interno di Indigo gravitano le due etichette discografiche: 800A Records e 800Hz Records. La prima, esistente dal 2008 rappresenta un serbatoio di avanguardia musicale, di produzione e di comunicazione di ricerca sonora per i talenti musicali siciliani e non solo. L'etichetta è stata la palestra di sperimentazione della produzione musicale e della collaborazione tra Oriana Guarino e Fabio Rizzo (fondatore). Con il tempo nascono un primo spazio di produzione e la mia collaborazione in qualità di sound engineer. L'intesa tra noi tre ha portato alla nascita di Indigo. Negli anni seguenti le attività dell'etichetta si sono moltiplicate portando all'incontro con quelli che sono poi diventati gli altri due soci, il musicista Donato Di Trapani, con cui viene fondata l'etichetta di musica elettronica 800Hz Records, e l'esperta di video e multimedia Maddalena Inglese, in occasione dell'organizzazione del PAM (Palermo Art & Music) Festival. Da lì a poco, la scelta di intraprendere un'esperienza societaria e imprenditoriale insieme.

indigo atrio

 La sede che avete scelto è il seicentesco Palazzo Lampedusa nel centro storico di Palermo, quella che fu la dimora di famiglia dello scrittore de «Il Gattopardo», qual è la liaison fra Indigo e questo luogo storico e ricco di fascino?

Palazzo Lampedusa è rinato a distanza di quasi 70 anni, essendo stato distrutto dalle bombe del '43, grazie al lavoro e all'intuizione di un gruppo di giovani architetti che guardano in modo innovativo alla rivalutazione del centro storico di Palermo, recupero architettonico e riappropriazione degli spazi affinché siano vissuti nuovamente, in un intreccio di nuove vite e storie. Sono stati loro ad invitarci in un palazzo che era ancora un cantiere e a raccontarci con passione la storia e splendore che lo avevano attraversato nei secoli; dalla originaria costruzione spagnola del '600 alla trasformazione nell'amata "casa" della famiglia dello scrittore Tomasi di Lampedusa nell'800. La bellezza del palazzo, l'incredibile luce che si proiettava tra le sue pareti bianche e lo splendore del quartiere Castellamare hanno ispirato la vita e la penna dello scrittore. La nostra idea imprenditoriale si è sposata perfettamente con queste visioni. Rivivere il centro della città, creare al suo interno e vivere personalmente ed offrire ai nostri ospiti l'influenza positiva di così tanta bellezza. La ricostruzione del palazzo ancora in atto quando abbiamo scelto di creare il nostro spazio al suo interno ci ha consentito di intervenire su parte della struttura con un progetto d'ingegneria acustica, creando Indigo Music, il laboratorio composto da una sala regia di circa 36 mq (superficie ampiamente superiore alla media dei project studio contemporanei) e da una sala di ripresa di circa 45 mq caratterizzata da luce naturale e veduta mozzafiato sulla corte principale, in grado di ospitare anche compagini musicali numerose e orchestre classiche.
Nella parte opposta della struttura, abbiamo creato la residenza artistica e turistica Indigo Rooms ampia e luminosa, dove linee di design contemporaneo si sposano con gli antichi stucchi barocchi restaurati. La residenza è costituita da una hall d'ingresso, una grande cucina comune e zona relax in cui si pranza e cena spesso insieme, una stanza Deluxe Suite (22mq) dotata di ogni comfort e con bagno privato interno che accoglie artisti e professionisti provenienti da ogni parte del mondo, in totale immersione nelle fasi di composizione, registrazione e produzione dei propri progetti musicali così come professionisti della culturale, viaggiatori e turisti. A disposizione di tutti gli ospiti su richiesta, anche se non artisti in residenza, l'annesso spazio di produzione in cui suonare.

Fabio Rizzo, Donato Di Trapani, Francesco Vitaliti, Oriana Guarino e Maddalena Inglese, questo il team di Indigo. Come lavorate e cosa vi unisce?

Nella costruzione del nostro team abbiamo incluso tutte le conoscenze, le competenze e il know-how determinanti per il nostro lavoro; da quelle manageriali e gestionali, a quelle organizzative e comunicative, a quelle creative in senso più stretto nella produzione audio-video, per finire con quelle più tecniche. Il lavoro di ciascuno di noi da free-lance aveva già guadagnato un'ottima reputazione. Nel convergere dentro il team di Indigo, il nostro lavoro di team si è sicuramente caratterizzato per una grande apertura al dialogo, con scambio continuo d'idee e di conoscenze all'interno, e conseguente continuo apprendimento e stimolo alla creatività, come approccio alle questioni e all'innovazione. Di fatto non ci fermiamo e non ci accontentiamo mai, siamo sempre alla ricerca di nuove sfide. Questa attitudine ci unisce, oltre ad un approccio umano molto familiare e inclusivo.

Che musica producete e cosa cercate in un artista?

La musica che produciamo non è legata ad un genere ma segue una linea estetica di continua ricerca sonora, sperimentazione e contaminazione. Una musica che gioca con la materia e con il suono. Non esiste una modalità di produzione che vada bene per tutti, questo è il bello di un lavoro come il nostro che si rinnova sempre. Quello che accade più spesso è che gli artisti arrivino con delle idee o delle canzoni più o meno definite e poi lavorando a Indigo col nostro team scoprano delle caratteristiche di sè, del proprio talento e della propria scrittura che magari ancora non avevano intuito. Questa è una cosa magica, che va oltre il semplice servizio reso, è un'esperienza umana e artistica molto profonda.

Quali sono le principali collaborazioni avviate o che vi piacerebbe intraprendere con le istituzioni locali?
Negli anni abbiamo in più occasioni realizzato delle collaborazioni con le istituzioni locali. Nel 2014 con l'Università degli Studi di Palermo per la realizzazione del PAM Festival presso il complesso Monumentale dello Steri, nel 2015 con il Teatro Biondo di Palermo per l'organizzazione della rassegna musicale "Barrio" e con l'istituto Cervantes per artisti in residenza artistica.
Più di recente abbiamo attivato una collaborazione con il Consorzio ARCA, consorzio per l'applicazione della ricerca e la creazione di aziende innovative che nel 2005 ha creato l'Incubatore d'Imprese ARCA e che adesso sta lavorando all'attivazione dell' incubatore di IMPRESA CREATIVA.

indigo02

In che modo, pur essendo radicati nel territorio palermitano, curate i contatti con il panorama nazionale ed estero? Come superare l'isolamento che rischia di vivere un progetto come il vostro se radicato in Sicilia?

Indigo nasce proprio dall'idea di superare questo concetto di isolamento generando una inversione di prospettiva: utilizzare le caratteristiche uniche e le competenze locali come asset per attirare-importare in Sicilia artisti, musicisti, professionisti e turisti. L'intuizione si è rivelata concreta e già nel primo anno di lavoro si sono attivate collaborazioni con artisti nazionali da Torino e da Roma e artisti internazionali come Miles Cooper Seaton (ex Akron Family), Martin Perna (Antibalas) e altri...
Indigo d'altra parte eredita la storia di "agitatore culturale" e il network internazionale della 800A Records grazie alle collaborazioni con band, musicisti e produttori esteri. Il marchio discografico che ha firmato i lavori, tra gli altri, de il Pan del Diavolo, i Waines, Fabrizio Cammarata, Alessio Bondì, Black Eyed Dog, VeneziA, Sergio Beercock, ed è noto per la propria capacità di interpretare le nuove tendenze musicali e definire uno stile e un'estetica.

Indigo è un progetto ambizioso e immagino costoso, siete riusciti ad adottare un modello gestionale autosufficiente?

L'integrazione delle attività che svolgiamo rende il sistema autosufficiente e diversificato. Al momento a solo un anno di attività, siamo in una fase di start-up ma siamo molto positivi rispetto al futuro.

Quali sono i vostri progetti futuri e la principale sfida negli anni a venire?

Come dicevo sopra non ci fermiamo mai. Molti sono i progetti che abbiamo in mente. Tra i nostri obiettivi c'è quello di allargare le collaborazioni con il bacino di artisti e musicisti del mondo jazz e della musica classica invitandoli in residenza artistica ed in sperimentazione artistica. Lanceremo nuovi workshop soprattutto di musica elettronica e di produzione musicale, per dar modo ai giovani di avvicinarsi a questo mondo. Seguiamo e curiamo sempre con attenzione la scena giovanile dai 18 ai 25 anni. Continueremo ad organizzare concerti e rassegne. Proseguirà la collaborazione al progetto ART & GROUND con ArcheOfficina, l'associazione di archeologici, per organizzare concerti nella catacomba paleocristiana di Porta d'Ossuna, dove si realizza ancora una volta un incontro magico tra storia e arte.
Continueremo a sviluppare il nostro progetto INDIGO SESSIONS, video sessioni live ad Indigo, che vuole essere una vetrina per musicisti ed artisti che passano da Indigo e in Sicilia ma anche un'opportunità per regalare l'esperienza di un concerto live di qualità da godere da casa proprio attraverso il nostro canale Indigo Music su YouTube. Infine, intendiamo espanderci come residenza e aprire dei nuovi spazi e contaminarci sempre di più con nuove realtà estere.
più info: www.indigomusic.it

Marta Romano

Ultima modifica il Sabato, 03 Dicembre 2016 08:53

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