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Sabato, 05 Maggio 2012
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Fabio Biondi

Fabio Biondi, violinista e direttore d’orchestra, fra i massimi specialisti odierni del repertorio barocco, sale per la prima volta sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio, per interpretarvi Israel in Egypt, uno dei più straordinari oratori di Georg Friedrich Händel, che manca al Comunale dal 1985. Fondatore nel 1990 di Europa Galante, l’ensemble italiano specializzato in musica antica più celebre in campo internazionale, Fabio Biondi è invitato con i suoi musicisti nei più importanti Festivals e nelle sale da concerto più famose del mondo, dalla Scala di Milano all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, dalla Suntory Hall di Tokio al Concertgebouw di Amsterdam, dalla Royal Albert Hall di Londra al Musikverein a Vienna, dal Lincoln Center di New York alla Sydney Opera House. Composto appena in un mese e senza un committente, Israel in Egypt è un’oratorio epico religioso magnifico per audacia di concezione, grandiosità ed eccezionale vigore drammatico. Desunto direttamente dai testi biblici, senza la mediazione di un librettista, più che alla caratterizzazione di singoli personaggi, l’oratorio si volge a sentimenti ed eventi collettivi, fra i quali acquistano splendido rilievo la prigionia degli ebrei in Egitto, le piaghe divine che essa provocò, il miracoloso passaggio del Mar Rosso e l’inno di ringraziamento di Mosè. Su tutto domina la presenza protagonistica del coro di cui Händel sfrutta magistralmente ogni risorsa tecnica ed espressiva. E dunque un impegno severo per l’Orchestra e il Coro del Maggio, chiamati a misurarsi con un grande capolavoro barocco di rarissima esecuzione in Italia e un evento imperdibile per gli ascoltatori.

Sabato, 05 Maggio 2012
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Maggio Bimbi

Dopo il felicissimo esordio dello scorso anno, coronato da un numero di presenze superiore ad ogni più rosea aspettativa, torna Maggio Bimbi, il minifestival dedicato al pubblico dei giovanissimi, che hanno l’occasione di intraprendere un viaggio nel mondo del teatro, con spettacoli pensati per stimolare la loro curiosità e la loro fantasia, non come semplici spettatori, ma coinvolgendoli e spingendoli ad una partecipazione attiva. Quattro gli appuntamenti con altrettante realtà artistiche del Maggio, a cominciare da quello con i laboratori scenografici del teatro per scoprirne il mondo meraviglioso: L’universo dietro le quinte si intitola infatti lo spettacolo itinerante che la Compagnia Armonie migranti propone per far conoscere, ispirandosi al personaggio del Piccolo Principe, le professionalità di tutti coloro, che dietro le quinte appunto, rendono possibile la magia del teatro. Segue l’incontro con il Coro del Maggio, attraverso la fiaba musicale Paolofischio che dietro le correva, testo di Roberto Piumini e musica di Andrea Basevi: con dieci canzoni cantate dal Coro con un ritornello facile che anche i bambini potranno intonare, spaziando fra cori d’opera, canzone popolare, jazz, gospel. È la volta poi dell’Orchestra del Maggio, diretta da Carlo Goldstein, impegnata nel Sogno di una notte di mezza estate di Felix Mendelssohn, un viaggio attraverso le suggestioni che la musica del grande compositore tedesco suscita e che per Francesco Micheli, ideatore del progetto, rimandano al desiderio dei bambini, che abitano una città immaginaria, di fuggire verso “un mondo migliore”. Infine MaggioDanza, che ci condurrà nel mondo incantato de La fabbrica del cioccolato, su coreografia di Francesco Ventriglia: un musical che vedrà impegnati, accanto ai ballerini di MaggioDanza, tanti piccoli protagonisti. E poi, giochi, sorprese, visite ad ambienti suggestivi... per piccoli e grandi.

Sabato, 05 Maggio 2012
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Viviani Varietà

Poesie, parole e musiche del Teatro di Varietà di Raffaele Viviani, messo in prova nel 1929 sul piroscafo Duilio in viaggio da Napoli a Buenos Aires Se potessimo, accanto a ricordi, nostalgie, rimpianti inevitabili nei confronti del “varietà”, cogliere anche quei fermenti, quelle sorprese, quelle vitalità che ne stanno facendo grande la storia ancora incompiuta, il risultato del nostro lavoro di palcoscenico sarebbe certo utile, forse anche felice, perché consentirebbe alcune riflessioni parallele al “divertimento”. Partendo anzitutto, e questo è naturale, dall’omaggio a chi questo teatro ha vissuto, scritto, recitato. Ed è anche per questo che abbiamo scelto, come grande testimone di questo mondo così ricco, Raffaele Viviani e il suo teatro, privilegiando così quella parte che nasceva o si sviluppava in quel vitalissimo giacimento culturale che per il Varietà era ed è Napoli, esplicito riferimento nell’esperienza come nella parodia al teatro di “prosa”, deformandola con affetto o per necessità salutare di irrisione. C’era in quegli anni, come c’è oggi, un forte desiderio di cambiamento, di mettere in discussione con ironia, con lo scherzo, con la sorpresa, con il distacco anche malinconico, talvolta con la satira, lo stesso fare teatro. Accenni, esempi, frammenti di una vasta, immensa storia che un solo spettacolo non potrà mai rappresentare compiutamente; segnalati comunque a chi li conosce, a chi li scopre, a chi vuole capire a fondo quell’ impasto teatrale e drammaturgico che passava nel primo ‘900 per i teatri di varietà, a Napoli, a Roma, in Italia e in Europa.

Sabato, 05 Maggio 2012
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Lo specchio di Borges

Uno spettacolo teatrale dedicato a un eroe inconsapevole del nostro tempo: il lettore. Un eroe perduto ma non perdente. Ovvero a tutti coloro che ancora credono al potere dei libri. Il protagonista è un uomo dagli occhi grigi e dai capelli grigi che seduto su una panchina in abito bianco muove il doppio passo della veglia e del sogno. È un veggente, un giocatore di scacchi che sfida se stesso, che dice la verità sul leggere. Lo specchio di Borges insieme alle musiche di Astor Piazzolla rappresenta un progetto non soltanto teatrale ma un incontro fra letteratura, musica e filosofia. Un evento incentrato sui libri, sull’amore per i libri, la passione per la parola, al tempo stesso eroica ed erotica. Un omaggio all’Omero del Novecento, il grande scrittore argentino, e a uno dei compositori più celebri al mondo per compiere un viaggio letterario per meglio comprendere la nostra attuale esistenza: fra esilio, sogno e follia in un labirinto di pensieri e di finzioni capaci di rivelare la verità. Sulle note struggenti e sensuali del tango di Piazzolla. L’intento è quello di voler sollecitare un dialogo immaginario sul tema del pathos con un compositore “visionario” e grandissimo innovatore. Piazzolla è il musicista che più di ogni altro ha contribuito alla diffusione del tango moderno, lasciando una delle eredità più rilevanti e riconosciute nella geografia musicale del XX secolo. Lo spettacolo ha riscosso notevoli successi a Buenos Aires, Parigi, Madrid e Ginevra. Sul palco accanto a Finazzer Flory la fisarmonica di Francesco Furlanich.

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