Alla scoperta della Siberia
(Prima parte)
Novosibirsk, il Teatro dell’Opera
che domina su tutta la Russia
Reportage di Mario Mattia Giorgetti
Per chi ci segue, capirà il nostro sentimento di conoscere il teatro nel mondo.
Abbiamo fatto corrispondenze da molti Paesi, di altri Continenti. Mostrando il loro mondo, il loro teatro. Volevamo capire e far capire. Non ci era sufficiente conoscere solo il nostro orticello, dove ci si scanna per un non nulla.
Molti hanno condiviso questa nostra visione.
Dall’America, abbiamo parlato di grandi città, quali New York, San José, San Francisco; dalla Russia, Mosca, San Pietroburgo; dalla Cina, Pechino; dal Giappone, Tokio, Shizuoka, Toga; dalla Svezia, Stoccolma; dall’Ucraina, Budapest; dalla Francia, Parigi, Bordeaux; dalla Grecia, Salonicco, Atene, Epidauro; dalla Nuova Zelanda, Wellington; dalla Serbia, Belgrado, Novi Sad; dalla Tunisia, Tunisi; dalla Spagna, Madrid, Barcellona; dalla Bulgaria, Sofia; dal Kasachistan, Astana; dalla Romania, Bucarest, Cluj Napoca; dal Cile, Santiago; dal Portogallo, Lisbona, Almada; dalla Polonia, Varsavia; dalla Cecoslovacchia, Praga; dalla Germania, Monaco, Berlino; dalla Croazia, Zagabria; dalla Finlandia, Helsinki; dall’Irlanda, Dublino; dalla Svizzera, Ginevra, Lugano, Bellinzona, dall’Austria, Vienna, e altre ancora, di cui abbiamo sempre relazionato, parlando di noi e di loro, cercando di dare un contributo alla reciproca conoscenza. Siamo assenti sul versante dell’Asia centrale, non sappiamo nulla, per esempio, della Siberia, pensando sempre ciò che la letteratura russa ci tramandava, cioè Siberia luogo di steppa e tundra, luogo freddo e di punizione come il Gulag, invece, ora, per la nostra curiosità, il nostro interesse, siamo qui a Novosibirsk, terza grande città della Russia, per comprendere come si vive, come si fa teatro. Il viaggio comprende una panoramica dei loro teatri e primo fra tutti il teatro dell’Opera dove stiamo seguendo da giornalisti il lavoro di tre europei, Luigi Bonino, Gillian Whittingham e Jean Michel Désiré, i quali sono stati chiamati per rimontare “Notre Dame de Paris” del mitico coreografo Roland Petit.
Teatro dell'opera e del balletto di Novosibirsk è il più importante teatro in Siberia e uno dei più importanti teatri in Russia.
Lo stabile è il più grande edificio teatrale, si trova nella piazza centrale di Novosibirsk ed è il simbolo principale della città. Dopo la recente ricostruzione del 2005, il teatro possiede l'equipaggiamento più moderno in Russia in materia di impiantistica e scenotecnica.
La denominazione ufficiale completa è Teatro statale accademico dell'opera e del balletto di Novosibirsk.
La costruzione principale del teatro è la grande cupola larga 60 metri e alta 35 metri, poggia direttamente sulle fondazioni, non ha contrafforti o travate al suo interno. Lo spessore medio è 8 cm, e, in rapporto, è più sottile del guscio di un uovo di gallina: la relazione fra lo spessore della cupola ed il suo raggio è inferiore a quella visibile in un uovo. All'esterno è coperta con migliaia di lamelle metalliche.
Sotto la cupola c'è la sala grande, progettata per ospitare 1790 persone. Altre sale sono la sala da concerto di 450 persone, e la sala piccola di 150. La sala grande è decorata da una galleria con statue in stile classico. Di fronte alla cupola c'è lo spazioso foyer e dietro c'è la scena grande, profonda 30 metri e con le barre ad altezza di 30 metri. Dietro alla scena ci sono tre ali: destra, sinistra e anteriore. La superficie complessiva dei locali del teatro è di 11 837 m² e il volume dell'edificio è 294 340 m³. Per questa grandezza il teatro è chiamato anche "Colosseo siberiano".
L'attrezzatura del teatro è la più recente in Russia, dotata di moderni meccanismi di scena e c'è ampio utilizzo di attrezzatura elettronica, unita in una rete locale di computer. Tutti i nuovi sistemi elettronici furono installati durante la ricostruzione negli anni 2004-2005 . Nella sala grande, la buca d'orchestra può salire, scendere e voltarsi. Per migliorare l'acustica, nel soffitto sospeso, nel sipario e nelle sedie sono utilizzati materiali fonoassorbenti.
Intorno all'edificio c'è un giardino pubblico che si estende per un'area di 200 per 400 metri. Davanti ad essa si trova un gruppo di sculture alte 10 metri che raffigurano Lenin, tre soldati dell'Armata Rossa e proletari insieme ai contadini. Secondo l'opinione di alcuni architetti, questo gruppo peggiora e nasconde la vista del teatro, e c'erano progetti di ricostruzione dell'area fra Piazza Lenin e il teatro per rilevare la bellezza propria dell'immagine dell'edificio.
Nel 1925 l'autorità di Novosibirsk decise di costruire un nuovo edificio per il teatro. Il progetto per il teatro prevedeva che esso prendesse il nome di "Gran teatro di Siberia" (per analogia col Gran teatro a Mosca) e facesse parte di un più ampio progetto chiamato La Casa della Scienza e della Cultura, che prevedeva una costruzione di 8 edifici connessi insieme, di cui il teatro avrebbe fatto parte. Il complesso doveva includere un istituto di ricerca con un laboratorio e sale da conferenze, un museo industriale (anziché etnografico, come oggi), una pinacoteca e uno studio radiofonico.
Il primo progetto dell'architetto A. Grinberg e dell'artista M. Kurilko si chiamava "Teatro sintetico panoramico-planetario a Novosibirsk".
Il progetto era nello stile costruttivista, modernista come tutti gli edifici dedicati alle arti negli anni venti nell'URSS. Il progetto stabilì la sala come gran anfiteatro capace di 3000 persone con una parte della scena aggettante verso il centro della sala. La scena si trasformava in circo, e la cupola era utilizzata per la proiezione di film panoramici per avvolgere al massimo gli spettatori nell'azione. Nella scena c'era un circolo rotante e un altro nella scena posteriore, per provvedere al cambiamento delle scenografie e dell'azione scenica, e la cupola era usata anche per planetario. L'edificio poteva trasformarsi anche nella sala riunioni (del partito comunista) e poteva essere sede di manifestazioni: permetteva infatti l'entrata di colonne di manifestanti, automobili e perfino aeroplani.
La sede della costruzione attuale è il centro della città, ma allora era al margine d'un bosco fitto. Il 22 maggio 1931 la costruzione cominciò. Fra il 1931 e il 1933 furono innalzate costruzioni di base, e poi nel 1933-1934 fu costruita la cupola.
Il progetto del teatro fu rifatto profondamente diverse volte proprio durante la costruzione. I cambiamenti toccarono non solo la planimetria, ma anche la destinazione dell'edificio.
Nel 1935 i progettisti furono accusati di aver creato un progetto che richiedeva ingenti fondi, troppi per la poca importanza di Novosibirsk. L'edificio fu ridisegnato dall'architetto V. Birkenberg e parzialmente ricostruito per essere meno costoso, e da quel momento fu destinato a essere solo un teatro. L'apparenza diventò più pomposa, non era più costruttivista, ma nello stile tipico del periodo di Stalin. La sala fu ridotta fino alla capacità di 2100 persone, e per migliorare l'acustica fu costruito un controsoffitto sospeso (in precedenza, il progetto prevedeva che proprio la cupola fosse il soffitto della sala).
Fra 1936 e 1944 furono costruite le strutture interne e la scena.
Negli anni della guerra nel teatro furono conservate molte opere d'arte dei musei di Mosca e San Pietroburgo, compreso quelli dell'Ermitage.
La costruzione finì il 12 maggio 1945.
L'attrezzatura del teatro, soprattutto i meccanismi obsoleti della scena, richiesero una riparazione a partire dagli anni ottanta. Alcuni lavori minori iniziarono nel 1986 e procedettero a singhiozzo causa mancanza di fondi, ma la decisione principale del Ministero di Cultura fu ammessa nel 2003: lo stato assegnò infatti 1,5 miliardi di rubli (45-50 milioni di EUR) per i lavori.
Nel corso della riparazione furono eseguite le seguenti opere:
riparazione dell'esterno;
ristrutturazione e rinnovamento delle sale (ma rispettando l'apparenza originale): cambiamento delle sedie, riduzione della capacità da 2100 fino a 1790 persone; il sipario nuovo; miglioramento dell'acustica;
restauro delle statue e dell'affresco sul soffitto;
cambiamento delle macchine della scena;
il nuovo sipario antincendio in materiale ignifugo moderno, più leggero (32 tonnellate rispetto alle 70 tonnellate del precedente);
rinnovamento profondo dell'attrezzatura;
riparazione dei locali di servizio.
Durante la ristrutturazione la compagnia andò in tournée. Il teatro riaprì nel 2005.
Da questa nota, si capisce la filosofia del potere politico: costruire per crescere. Da noi foraggiare a pioggia per sopravvivere.
A buon intenditore, poche parole.