KS 6: Small Forward (KS 6: un piccolo passo avanti)
Testo di Nicolai Khalezin,
regia di Natalia Kaliada e Nicolai Khalezin, scenografie di Nicolai Khalezin, compositore e progettista suono DJ Blanka Barbara, progettista video Dmytro Guk
Con Katsiaryna Snytsina, Raman Shytsko e Darya Andreyanova. Londra, Barbican Theatre, febbraio 2025
di Beatrice Tavecchio
Prima britannica del Belarus Free Theatre nel ventesimo anniversario della loro nascita.
“rinnoviamo il nostro impegno di solidarietà col popolo della Bielorussia e con i popoli sottoposti a tirannia nel mondo, [...] per la promessa di democrazia, umanità, libertà e soprattutto speranza” Natalia Kaliada MBE, co-fondatrice e direttrice artistica del Belarus Free Theatre.
È tutto nel titolo. Katsiaryna Snytsina, numero sei della nazionale di basketball dell’Ucraina ha fatto un piccolo passo avanti nella ricerca della libertà.
Teatro politico che dipana e illustra la storia della sua defezione dalla squadra nazionale e dalla Bielorussia nel 2022. Un risveglio dovuto alla visione delle repressioni di donne e uomini manifestanti nelle strade contro il regime autocratico di Lukashenko, che dopo trent’anni di repressioni, imprigionamenti e torture di dissidenti del suo regime è ancora al suo posto e alleato di Putin.
Non è uno spettacolo satirico tipo teatro di Dario Fo. È semplicemente la narrazione chiara dell’esperienza personale dell’atleta teatralmente agita con l’aiuto di due altri attori ed una DJ in scena. Il racconto è spezzettato, presentato da immagini sia della giocatrice nei vari campionati - ha giocato in due olimpiadi nella squadra nazionale - da immagini della cucina dell’appartamento dei genitori a Minsk nella sua infanzia, dalle manifestazioni di cariche disumane della polizia, ma anche da bellissimi primi piani in bianco e nero della protagonista proiettati su due grandi schermi sul fondo della scena. Belli gli effetti creati dai programmatori video, mai ripetitivi e sempre creativi nel presentare le immagini, con dissolvenze sempre varie. La musica che dall’inizio accompagna gli spettatori dal loro ingresso per tutta la rappresentazione è ad alto volume, fragorosa e si avvale di rap, di ritmi veloci che fanno da contrappeso al ritmo dei movimenti della giocatrice ed evocano l’adrenalina delle partite. Ed il vero piacere è proprio nel vedere la campionessa muoversi palleggiando, facendo canestro, passando la palla da una mano all’altra, dietro la schiena, di traverso. La destrezza e la mobilità delle sue gambe e del suo corpo alto e filiforme, la destrezza con cui si muove fanno scena di per sé. È teatro fisico.
Katsiaryna Snytsina and Raman Shytsko (as Billyball) in "KS6: Small Forward", a Belarus Free Theatre production. Foto Nicolai Khalezin
Ma non solo. Katsiaryna Snytsina in questi due anni di esilio a Londra è diventata una eccellente attrice. A differenza di Dogs of Europe [vedi sipario.it 11.03.2022] della stessa compagnia del 2022, dove gli attori recitavano in ucraino col soprattitolo in inglese, qui l’attrice parla inglese con scioltezza, capacità di interpellare gli spettatori direttamente, e con l’abilità di esprimere i sentimenti che accompagnano la sua azione. Il contenuto dello spettacolo che dopo l’avvio che parla di una giovinezza in una famiglia di atleti felice, a poco a poco diventa più scuro con allenatori - sempre uomini -, dall’autoritarismo rampante, che come ci viene spiegato caratterizza la classe dirigente e purtroppo informa il comportamento delle nuove leve. La repressione dei manifestanti che vediamo sullo schermo è materializzato in scena attraverso i due uomini mascherati che racchiudono la protagonista in un’alta cabina di vetro e la ricoprono con violenza di palloni da basket fino a farla scomparire, e anche quando una guardia sempre anonima in passamontagna accoltella un pallone pieno di sangue finto che si riversa sulla giocatrice.
L’azione non si dilunga su questi crimini più di quanto serve per farli capire. Il ritmo del lavoro non vuole portare alla catarsi, ma attivare. Per questo l’azione viene interrotta varie volte, vengono chiamati tre spettatori a far canestro sul palco e vengono premiati; la protagonista ferma l’azione e offre dolci agli spettatori; un cameraman in scena riprende dal vivo gli spettatori che si vedono proiettati sullo schermo; Katsiaryna Snytsina invita l’attore che la sta intervistando a cantare con lei una canzone con movimenti e poi chiede agli spettatori di fare altrettanto. Cosa che gli spettatori hanno senz’altro gradito muovendosi al ritmo e cantando a braccia spiegate.
Questi gli aiuti scenici che portano avanti la storia personale di un graduale riconoscimento della realtà politica del Paese. Una consapevolezza, una coscienza del silenzio imposto dall’opprimente regime : “il silenzio mi faceva esplodere la mente”, e nell’associare la sua scelta di defezione con la ricerca di se stessa : “È tutto nell’essere me stessa”. Per concludere con l’amara constatazione che: “ Questi tempi sono finiti, ma solo per quelli che hanno lasciato [il Paese]”.
DJ Blanka Barbara in "KS6: Small Forward", a Belarus Free Theatre production. Foto Nicolai Khalezin
Un grido per chiedere aiuto per chi è ancora sono imprigionato e torturato o oppresso dal regime bielorusso. Le foto dei dissidenti in prigione sono date agli spettatori all’entrata, e lo spettacolo si conclude con la preghiera di scrivere delle lettere ai prigionieri per dar loro speranza e il conforto di sapere che c’è una società diversa, dove c’è libertà.
Un lavoro quindi ben costruito, scenicamente e drammaticamente potente, consono alla realtà politica del momento.
Il Bielarus Theatre, fondato a Minsk nel 2005, dovette emigrare per la sicurezza dei suoi membri e delle loro famiglie nel dicembre 2021. Da allora opera internazionalmente da Londra. Ha un laboratorio teatrale in Polonia per bambini e adulti fuggiti dalla guerra in Ucraina. Nel marzo 2024 questa compagnia fu invitata a rappresentare all’Euro Parlamento a Bruxelles. Nel giugno 2023 Natalia Kaliada e Nicolai Khalezin ricevettero il riconoscimento di Member of the Order of the British Empire (MOB) da Re Carlo d’Inghilterra. Numerosi sono i premi e i riconoscimenti che hanno ricevuto negli anni. Tra i loro Patroni sono Sir Thomas Stoppard, il fu Harold Pinter e il Presidente cecoslovacco Václav Havel.
Beatrice Tavecchio