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(LONDRA). "Cyprus Avenue", regia Vicky Featherstone - Grottesco? Umorismo nero? No, è ben altro. -di Beatrice Tavecchio

Stephen Rea in "Cyprus Avenue", regia Vicky Featherstone. A Royal Court Theatre and Abbey Theatre production. Foto Ros Kavanagh Stephen Rea in "Cyprus Avenue", regia Vicky Featherstone. A Royal Court Theatre and Abbey Theatre production. Foto Ros Kavanagh

Grottesco? Umorismo nero? No, è ben altro.

Cyprus Avenue di David Ireland
Regia di Vicky Featherstone
Con Stephen Rea (Eric) e Chris Corrigan (Slim).
Co- prodotto dall' Abbey Theatre di Dublino, e dal Royal Court Theatre di Londra e rappresentato nei due teatri nel 2016.
Fu premiato col Irish Times Theatre Award e il James Tait Black Prize for Drama nel 2017.
Dopo le rappresentazioni al MAC di Belfast e a The Public Theater a New York, ritorna ora al Royal Court dal 14 febbraio al 23 marzo 2019.

di Beatrice Tavecchio

È una satira surreale comico-tragica sul tema dell'identità nel contesto del conflitto Unionisti-Repubblicani nell'Irlanda del Nord.
Eric, convinto Unionista protestante pensa di aver individuato nella nipotina Mary-May di cinque settimane il Presidente eletto dell'ala Repubblicana Cattolica Sinn Fein, Gerry Adams, infiltratosi sotto questa copertura nella sua famiglia al fine di distruggere in tempo di pace, forse con altri infiltrati non ancora individuati, il partito Unionista.
L'assunto surreale, demenziale che caratterizza tre quarti del dramma rende possibile l'introduzione e il trattamento ironico, irridente, irriverente del tema dell'identità degli Unionisti: inglesi come si credono, o irlandesi del nord Irlanda?
Inseriamo questo nel contesto storico contemporaneo della Brexit, dove un partito del Nord Irlanda, il Democratic Unionist Party co-fondato nel 1971 dal Pastore ultra conservatore Ian Paisley, si trova con 10 posti nel Parlamento inglese ad essere il perno essenziale per la maggioranza del governo di Teresa May che non riesce a far accettare la sua proposta di Brexit al Parlamento timoroso che la reintroduzione di un confine tra l'Irlanda Repubblicana e l'Ulster porti inevitabilmente alla ripresa del conflitto nord-irlandese.

Cyprus 02

Questa è la ragione per cui il dramma attira il pubblico come un assetato all'acqua. Gli spettatori totalmente presi dalla storia e dall'interpretazione, reagiscono emotivamente ed intellettualmente all'unisono, prima sbellicandosi e alla fine con orrore.
Ma come trattare un tema esplosivo? La scrittura drammaturgica insegna: impiegando la figura del matto. Ma c'è matto e matto. Da quello benevolo e saggio di Shakespeare nel Re Lear ad esempio, che vede al di là di quanto il Re possa cogliere ed in questo modo ammonisce moralmente il pubblico, a quello incontenibile e astuto di Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo che sveste illazioni e coperture svelando la verità dei fatti. Eric è qui lo psicopatico con un ruolo simile al matto di Fo, in prima istanza atto a smascherare stereotipi sulla razza, sulla religione e soprattutto sull'identità dell'Unionista. Esilarante è la narrazione del suo sentirsi più inglese degli inglesi nell'Ulster e poi dopo una notte di baldoria in un pub 'irlandese' in UK circondato da inglesi che si dicono irlandesi ma parlano il londinese cockney, sentirsi più irlandese di loro. Le sue battute e l'interpretazione del magnifico Stephen Rea sono naturali, moderate, a rendere anche la confusione e la vulnerabilità del personaggio, e per questo si scontrano con l'assurdità del contenuto delle parole che di battuta in battuta diventano sempre più surreali. L'incontro di Eric col suo alter ego Slim, un ultrà con tanto di pistola che ogni martedì deve seguire un corso per contenere la sua violenta rabbia, dà il via ad un farsesco scontro di battute. I due attori sono travolgenti, uno più bravo dell'altro per ritmo, potenza e verosimiglianza dell'immagine.

CYPRUS 01

Ma il pazzo del drammaturgo David Ireland è veramente insano. Quello che sembrava per tre quarti del lavoro solo un meccanismo per svelare qualcosa d'altro, si rivela essere un deviante assassino. L'autore non dà scampo alla questione irlandese. La riporta dritta dritta sul suo binario. Porta alla morte della figlia, della moglie e della nipotina. Morti efferate, violente, brutalmente e volutamente scioccanti sul palcoscenico.
Si può parlare di teatro grottesco, dove elementi comici e tragici si mescolano? Sì, superficialmente, gli elementi sono presenti. Ma non si può più parlare di grottesco senza definirlo non solo nella sua struttura, ma anche in come i suoi elementi interagiscono. E di umorismo nero? Se per questo si intende umorismo macabro, su elementi macabri, questo non è il caso.
Infatti Cyprus Avenue fa seguire il comico assurdo dal tragico, ed i due elementi pur essendo uniti dal filo conduttore di 'Gerry Adams' risultano appartenere a due campi distinti. La triplice tragedia mette definitivamente fine alla risata e la tragedia stessa agisce come un monito morale.
Quindi i due generi, commedia e tragedia sono accostati, ma ognuno usato per le sue proprie caratteristiche: prima la risata e poi l'orrore della violenza.
La brutalità dell'omicida senza pentimenti, che non crede alla riconciliazione tra Repubblicani e Unionisti ci pone sotto gli occhi la pericolosità di un potenziale conflitto che una ricomparsa del confine tra la Repubblica d'Irlanda e l'Ulster potrebbe portare se la Brexit non fosse adeguata.

Ultima modifica il Lunedì, 18 Febbraio 2019 19:14

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