
La Redazione
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Four, a night with John Cage A cento anni dalla nascita e a venti dalla morte, cinque grandi istituzioni culturali fiorentine: il Maggio Musicale, il Festival Fabbrica Europa, Tempo Reale, Contempoartensemble e L’Homme armé, uniscono le loro forze per celebrare John Cage, una delle figure centrali dell’avanguardia novecentesca. Iconoclasta e poetico, provocatorio e candido, Cage ha rappresentato una delle voci più affascinanti del secolo scorso, contribuendo alla nascita dell’attuale musica contemporanea e favorendo la riflessione non solo dei principali compositori suoi contemporanei, ma anche di tutta la comunità artistica della sua epoca. L’evento cageano si articola in quattro concerti - dalle ore 20 alle 24, in spazi diversi all’interno della Stazione Leopolda -, ognuno dei quali sarà caratterizzato da un particolare appeal sonoro e visivo e includerà titoli noti e autentiche novità per Firenze. In particolare si ascolterranno due versioni di 4’33”, il brano più emblematico di tutta la produzione di Cage, strumento di riflessione e provocazione sul senso stesso di fare musica. Un momento dunque imperdibile per accostarsi ad uno degli artisti più rivoluzionari dei nostri giorni. |
Piero Conti, il Coro del Maggio La rassegna di musica sacra O flos colende, che da anni si tiene nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, sta divenendo una delle più importanti manifestazioni dedicate alla musica religiosa a livello nazionale ed europeo. Non poteva mancare all’appuntamento il Coro del Maggio, guidato dal suo direttore Piero Monti, a riconferma dell’attenzione che il Maggio Musicale ha nei confronti delle altre istituzioni culturali e musicali fiorentine. A dimostrazione dell’eccellenza e della duttilità che lo contraddistinguono, il Coro del Maggio presenta un programma di grande impegno, dedicato alle musiche di Giovanni Gabrieli, l’autore delle Sacrae Symphoniae (1597), esponente sommo della fastosa polifonia veneziana, nel 400° anniversario della morte, e di Marco da Gagliano, grande polifonista fiorentino. |
La quarta parte della terra Ancora un omaggio esplicito, fin dal titolo La quarta parte della terra, ad Amerigo Vespucci a 500 anni dalla morte, nel concerto che due giovani e validissimi interpreti, il violoncellista Francesco Dillon ed il pianista Emanuele Torquati presentano al Maggio. Un raffinato e originale viaggio nella musica sudamericana, dalle composizioni dei mostri sacri Villa-Lobos, Ginastera e Guastavino a quelle di musicisti delle nuove generazioni come Maria Cecilia Villanueva e Martin Bauer, impegnati ad esplorare l’affascinante mondo del tango, fino al finale con Astor Piazzolla, che della straordinaria danza argentina è l’interprete per eccellenza ed il più universalmente apprezzato. |
I Quartetti di Bartok Nel mondo musicale del periodo classico-romantico, la composizione di quartetti d’archi era considerata una sorta di consacrazione delle qualità di un musicista. Una consacrazione che Béla Bartók, un autore a cui il Maggio 2012 dedica particolare attenzione, merita in pieno con i suoi 6 quartetti per archi, composti in uno spazio temporale che va dal 1908 al 1939: un corpus cameristico che s’impone come una delle esperienze artistiche di maggior rilievo nel panorama novecentesco. La riproposta integrale dei quartetti bartókiani rappresenta un’occasione rara per accostarsi ad opere di non frequente ascolto e per cogliere il progressivo affinarsi del linguaggio del grande compositore. Ad affrontare queste affascinanti ed impervie composizioni sarà il Quartetto Bennewitz, che fin dalla sua fondazione, avvenuta presso l’Academy of Performing Arts di Praga nel 1998, si è affermato come uno dei più famosi ensemble da camera della Repubblica Ceca. |
Maratona Debussy Il corpus pianistico è forse la chiave migliore per penetrare nel mondo sonoro di Debussy, uno degli artisti che hanno indicato nuove vie alla musica fra fine Ottocento e primo Novecento. Autore raffinatissimo, Debussy, di cui ricorr il 150° anniversario della nascita, e ha affidato infatti al pianoforte, prima che ad ogni altro strumento espressivo, la rivelazione della sua creatività musicale, fatta di atmosfere sospese, sottilmente evocative, e di delicate nuances, fra impressionismo e simbolismo, capaci di restituire tutto un clima culturale di cui fu insieme creatore ed interprete di ineguagliata genialità. Ad guidarci in questa maratona pianistica in due giornate i giovani, agguerritissimi pianisti provenienti da tre illustri istituzioni muiscali: il Conservatorio Lugi Cehrubini di Firenze, la Scuola di Musica di Fiesole e l’Accademia pianistica di Imola. Presenta questo itinerario debussyano Jacqueline Risset, poetessa e saggista di indiscusso valore. |