martedì, 16 aprile, 2024
Sei qui: Home / Attualità / DAL MONDO / La Redazione
La Redazione

La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

Domenica, 30 Ottobre 2011
Pubblicato in Non categorizzato
Etichettato sotto

LAVIA DICE LEOPARDI

«Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro. Da ragazzo volli impararle a memoria, per averle sempre con me. Da quel momento non ho mai smesso di dirle. Per me dire Leopardi a una platea significa vivere una straordinaria ed estenuante esperienza. Anche se per tutto il tempo dello spettacolo rimango praticamente immobile, ripercorrere quei versi e quel pensiero equivale per me a fare una maratona restando fermo sul posto».

Gabriele Lavia

Lavia «dice Leopardi»: dice, perché non legge né interpreta, ma riversa sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, le più intense liriche leopardiane, da A Silvia a Passero solitario, dal Canto notturno di un pastore errante dell’Asia a La sera del dì di festa. Leopardi soggiornò a Pisa nove mesi fra il 1827 e il 1828, dove sembrò rinascere, e ritrovare un equilibrio che lo portò a stemperare di nuovo nella dolcezza dell’intuizione poetica il disincanto e l’amarezza delle Operette morali. L’attore e regista milanese vuole rendere omaggio al poeta, al suo soggiorno pisano, a quella sua nuova voglia di sondare la parola e il suono in un momento della sua esistenza che si tramutò in esaltante creatività artistica.

Domenica, 30 Ottobre 2011
Pubblicato in Non categorizzato
Etichettato sotto

OTELLO - BALLETTO DI ROMA

Fabrizio Monteverde, dopo l’importante successo di critica e pubblico riscosso nelle scorse stagioni dal suo Giulietta e Romeo, torna con una nuova versione dell’Otello (su musiche di Antonin Dvorˇák), in cui rivisita il testo di Shakespeare lavorando soprattutto sugli snodi psicologici che determinano le dinamiche dei rapporti ambigui e complessi nel triangolo Otello-Desdemona-Cassio, dove i tre vertici risultano costantemente intercambiabili grazie agli intrighi di Jago e alle varie maschere del ‘non detto’ con cui la Ragione combatte – spesso a sua stessa insaputa, ancor più spesso con consapevoli menzogne – il Sentimento. L’ambientazione costante in un moderno porto di mare (un dichiarato omaggio agli sgargianti fotogrammi fassbinderiani di Querelle) chiarisce e amplia l’intuizione di base: se Otello davvero è, com’è stato sempre, un “diverso”, un outsider non tanto per il colore della pelle quanto per il suo essere straniero, ovvero qualcuno abituato ad altre regole del gioco, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di zona franca, un limbo dove si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità dove tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso, il barbaro non esistono. Precoce dramma romantico, l’Otello ben si presta alla lettura elaborata da Monteverde, dove anche l'enfasi di Dvorˇák trova una sua pertinente collocazione fungendo spesso da sottile contrappunto ironico all’azione dei personaggi.

Domenica, 30 Ottobre 2011
Pubblicato in Non categorizzato
Etichettato sotto

L'ASTICE AL VELENO

«L’astice al veleno è una commedia che ho scritto nell'autunno del 2010. Protagonisti sono Barbara e Gustavo. Lei è un’attricetta amante addolorata e delusa del regista dello spettacolo che sta provando, Gustavo è un pony express che porta in giro pacchi dono per il Natale imminente. La vicenda nasce infatti, e finisce, nella giornata del 23 dicembre, e si svolge nel teatro dove Barbara debutterà tra pochi giorni. In scena con i protagonisti ci sono quattro statue facenti parte della scenografia: una lavandaia del Cinquecento, uno scugnizzo di Gemito, un poeta rivoluzionario tratto dal Regno delle Due Sicilie e un ‘munaciello’, figura mitologica dell’iconografia popolare napoletana che si esprime come un primitivo. Barbara parla con con queste figure inanimate che nella sua fantasia prendono vita, e solo lei (con il pubblico in sala) le vede “vivere”, come gli amici immaginari dei bambini... ma quando in teatro arriva Gustavo vestito da Babbo Natale, e anche lui vede le statue che si muovono, è il segno che tra i due c’è molto in comune…».

Vincenzo Salemme

Domenica, 30 Ottobre 2011
Pubblicato in Non categorizzato
Etichettato sotto

IN QUESTE STAGIONI FURIOSE

L’opera di Raymond Carver, uno dei più grandi romanzieri americani, considerato erede di Hemingway, in realtà artista dall’originalità spiccata e capace di raccontare l’animo umano fin dentro le estreme sue pieghe, ben si presta ad essere narrata e posta sul palcoscenico. Maddalena Crippa e Andrea Nicolini propongono in questo recital alcuni dei racconti più forti e coinvolgenti della vasta opera dell’autore americano, storie di uomini nel quotidiano scontro con le miserie dell’esistenza, storie di coppie che vedono morire impotenti la loro storia d’amore nel caldo pomeriggio di un motel (Gazebo), o terremotate dalla semplice e terribile scoperta di antichi e mai confessati tradimenti (Vuoi star zitta, per favore?). I testi di Carver si alternano alle musiche originali per pianoforte solo di Andrea Nicolini eseguite dal vivo da Caterina Picasso.

Lunedì, 14 Novembre 2011
Pubblicato in Non categorizzato
Etichettato sotto

ENRICO VIII

Spazio scenico polidimensionale in cui il pubblico interagisce, scene a forte impatto spettacolare per quello che è l’ultimo dramma scritto da William Shakespeare. Trionfo di un’illuminata monarchia, il dramma ha il suo punto di forza nei temi, nelle vicende e nel poetico tratteggio dei suoi numerosi personaggi, tra cui spiccano il passionale Enrico, l’intrigante Wosley e Caterina, la regina abbandonata che conclude la serie delle figure femminili dei “romances”.

“Questa volta” dice l’autore “non vengo a farvi ridere; abbiamo da presentarvi cose gravi accigliate e tristi per alti travagli: scene di dolore d'una tale maestà e nobiltà da strapparvi dagli occhi fiumi di pianto. Quelli d'animo tenero e pietoso potranno ora, se vogliono, versare una lacrima; la vicenda la merita. Chi ha speso il suo denaro con la viva speranza di veder cose credibili, questa volta vedrà cose vere”.

Iscriviti a Sipario Theatre Club

Il primo e unico Theatre Club italiano che ti dà diritto a ricevere importanti sconti, riservati in esclusiva ai suoi iscritti. L'iscrizione a Sipario Theatre Club è gratuita!

About Us

Abbiamo sempre scritto di teatro: sulla carta, dal 1946, sul web, dal 1997, con l'unico scopo di fare e dare cultura. Leggi la nostra storia

Get in touch

  • SIPARIO via Garigliano 8, 20159 Milano MI, Italy
  • +39 02 31055088

Questo sito utilizza cookie propri e si riserva di utilizzare anche cookie di terze parti per garantire la funzionalità del sito e per tenere conto delle scelte di navigazione. Per maggiori dettagli e sapere come negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie è possibile consultare la cookie policy. Accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner si acconsente all'uso dei cookie.

Per saperne di più clicca qui.