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Mercoledì, 09 Ottobre 2013
Pubblicato in Locandine

LA TORRE D'AVORIO

Berlino 1946. È il momento della caccia ai sostenitori del caduto regime. Viene così convocato, nel quadro di un’indagine sulla sua presunta collaborazione con la dittatura, il più illustre esponente dell’alta cultura tedesca, il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler, universalmente acclamato con Arturo Toscanini come il più importante della prima metà del secolo. Furtwängler non era stato nazista, ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali era rimasto in patria: aveva scelto, in tempi durissimi, di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, convinto che questa non abbia connotazione politica. Ma ecco ora che i vincitori vogliono vederci chiaro, e se possibile far crollare anche questo superstite mito della superiorità germanica. Consapevoli del fascino che il grande artista esercita su tante persone, affidano l’indagine a un uomo che dà ogni garanzia di esserne immune: un maggiore dell’esercito che detesta la musica classica; un plebeo che disprezza le sdolcinatezze borghesi; un giustiziere sacrosantamente indignato dalle atrocità che ha visto perpetrare in questa corrottissima zona dell’Europa; soprattutto, un americano convinto dell’uguaglianza di tutti gli uomini sia nei diritti sia nelle responsabilità.

Mercoledì, 09 Ottobre 2013
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CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA

Cantando sotto la pioggia, il più grande e il più amato di tutti i musical sul grande schermo, è la nuova produzione di Inscena-Compagnia Corrado Abbati per la stagione teatrale 2013-2014. Si tratta dell’allestimento, in esclusiva per l’Italia, di Singin’ in the Rain, il celebre musical di Broadway reso famoso dal film diretto nel 1952 da Stanley Donen e Gene Kelly e interpretato da Gene Kelly, Debbie Reynolds e Donald O’Connor. Due ore di piacere continuo, di gioia contagiosa e di musica indimenticabile. Uno spettacolo pieno di fascino con gags divertenti, momenti di profondo sentimento ed una forte originalità. Chi ha amato il film sarà coinvolto dall’energia dei vivaci interpreti, dalle impennate coreografiche, dal nuovo e sorprendente allestimento e da una regia scattante. L’allestimento si avvarrà della collaborazione dell’inglese Up Stage Designs e dei suoi scenografi, autori di un’inedita messa in scena multimediale che avrà per filo conduttore l’ambientazione cinematografica.
Cantando sotto la pioggia ha dunque tutto ciò che si può desiderare da un leggendario musical che ci riporterà nell’elegante e affascinante Hollywood di quando il cinema passava al sonoro.

Mercoledì, 09 Ottobre 2013
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IL SERVITORE DI DUE PADRONI

LA MENZOGNA è il tema che appartiene totalmente a questa commedia. Dietro la figura di Arlecchino (Truffaldino) la commedia si nasconde a se stessa, mente. Dietro agli inganni, ai salti, alle capriole del servitore più famoso del mondo la commedia mente agli spettatori: il personaggio che tanto li fa ridere è insieme tutte le menzogne e i colori degli altri personaggi. È uno specchietto per le allodole e sposta il punto di ascolto dell’intera commedia. Non c’è una figura onesta, tutto è falso, è baratto, commercializzazione di anime e sentimenti. (...) Non c’è un luogo che accoglie, ma tutto resta di passaggio e la storia scopre le magagne del servitore in una taverna, i padroni tornano a vivere e i servi a vivere servendo. Cosa resta?
Il vuoto, graffiato dal sorriso beffardo delle maschere. Se togliamo i salti, gli ornamenti, la recitazione meccanica fatta di suono ma mai di testo e sottotesto, se togliamo le maschere, cosa resta? Il vuoto, forse l’orrore della nostra contemporaneità. L´orrore dell’uomo che davanti al peso del denaro perde peso, diventa anoressico: non è corpo in un costume che tutto permette ma scheletro in un corpo che tutto limita.
Antonio Latella

Mercoledì, 09 Ottobre 2013
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LA SCENA

Due amiche mature leggono una domenica mattina una scena di teatro che una delle due deve recitare l’indomani. I loro caratteri opposti si rivelano subito dal modo in cui sentono e interpretano il monologo. Lucia ha rinunciato alla passione, all’idea di avere un uomo nella vita, si accontenta di amare i personaggi molto più interessanti che incontra sul palcoscenico. Maria invece senza un uomo non può stare, senza illudersi di avere finalmente incrociato quello giusto. Come l’ultimo, di cui non ricorda esattamente il nome, un giovane di meno di trent’anni. Davanti agli occhi esterrefatti di Lucia, il ragazzo la scambia per Maria. Un po’ per liquidarlo, un po’ per divertimento, Lucia interpreta la parte dell’amica disinibita e Maria è costretta a recitare il ruolo della sua amica severa e moralista. Finché il gioco tra loro, sotto lo sguardo allucinato del ragazzo, non regge più e le due si rivelano a lui nelle loro vere identità. E il ragazzo chi è? Un giovane uomo cresciuto da una madre imperiosa e assolutista. Su sponde opposte, le due donne e il ragazzo scoprono di vivere nello stesso mondo tutto da rifare. La comica immersione di un ragazzo nella vita e nei sentimenti femminili, la scoperta di due donne delle pulsioni, le rabbie e le fragilità di un giovane uomo, la comune ricerca d’amore e di libertà in un mondo mutante.

Mercoledì, 09 Ottobre 2013
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AGE

Il progetto age declina con nove teenager kamikaze l’analisi sul ruolo dello spettatore e sul concetto d’indeterminazione che attraversa le ultime produzioni di CollettivO CineticO. Il rapporto tra l’aspetto accademico/normativo e il profilo biologico/chimico tipico della soglia dei 18 anni produce una capacità di assunzione di rischio che rende gli adolescenti i candidati ideali per abitare lo spazio ludico, allo stesso tempo indeterminato e regolamentato, della scena. La performance è strutturata come un atlante in cui, capitolo per capitolo, gli “esemplari” umani sono chiamati a esporsi su un palco-ring dove la durata delle azioni è scandita dal gong della regia. Classificati con implacabile datità secondo i parametri più disparati, gli “esemplari” di age rispondono in diretta a un corpus di quesiti legati alla definizione di sé per caratteristiche, opinioni, gusti ed esperienze. I performer condividono una serie di regole e un inventario di comportamenti ma non sanno in base a quali parametri di selezione verranno chiamati in gioco.

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