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Domenica, 30 Ottobre 2011
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CYRANO DE BERGERAC

La celebre commedia teatrale in cinque atti, pubblicata nel 1897 dal poeta drammatico francese Edmond Rostand (1868-1918) e ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più estrosi scrittori del seicento francese, precursore della letteratura fantascientifica, ebbe già dalla prima rappresentazione un eccezionale trionfo di pubblico e critica che salutò questo dramma romantico come una vera e propria summa delle potenzialità espressive nella sfera dei sentimenti e delle passioni umane.
L'opera di Rostand è stata tradotta, adattata e interpretata innumerevoli volte: Cyrano è uno dei personaggi più conosciuti e amati del teatro. La sua geniale temerarietà, la drammaticità della sua fiera esistenza, vissuta pericolosamente all'insegna del non piegarsi mai alla mediocrità e alle convenienze, costi quel che costi, ne fanno un autentico eroe romantico e al contempo un personaggio straordinariamente moderno.
La vicenda in breve racconta di Cyrano de Bergerac, cadetto di Guascogna, ammirato e temuto per la sua infallibile spada e per i suoi motti spiritosi e taglienti, che essendo afflitto da un naso mostruoso, non ha il coraggio di manifestare alla cugina Rossana il suo amore per lei.
Costei, ignara dei sentimenti del cugino, lo prega di prendere sotto la sua protezione il giovane Cristiano de Neuvillette del quale è innamorata.
Poiché questi non riesce a esprimere in belle frasi il suo sentimento, Cyrano gliele suggerisce e fa in modo che Cristiano possa sposare Rossana a dispetto del Conte De Guiche innamorato della donna. Questi, adirato, trasferisce subito Cristiano e Cyrano al fronte per combattere: da qui, de Bergerac, a nome di Cristiano, scrive numerose lettere d’appassionata poesia per Rossana mantenendo sempre per sé questo segreto anche quando il giovane muore combattendo.
Solo al termine della propria vita, trascorsi molti anni, Cyrano, seppur involontariamente, confesserà all’amata il suo sentimento, ma quando lei ricambierà sarà ormai troppo tardi.

Domenica, 30 Ottobre 2011
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GALA - LE STELLE DI DOMANI

Il corpo di ballo, formato da giovani danzatori emergenti provenienti da una delle più famose scuole di danza mondiali, quella de l’Opéra National de Paris, interpreta alcuni classici del balletto dell’Ottocento intercalati da coreografie contemporanee. Il Ballet de l’Opéra National de Paris affonda le sue radici in più di tre secoli di storia. Culla della danza classica nata con il regno di Luigi XIV che istituì, nel 1661, l’Académie Royale de Danse (dove vennero stabiliti i principi di base ed i codici ai quali si fa riferimento ancora oggi per posizionare il corpo o eseguire i passi), il Balletto de l'Opéra ha assimilato nel corso del tempo gli elementi dei periodi successivi: ha conosciuto i grandi voli delle silfidi, le eteree creature del Romanticismo, ed è stata attraversata dall’uragano magico dei Balletti Russi di Sergeij Diaghilev. Il Balletto dell’Opéra si è sempre affermato come una compagnia di repertorio, e durante gli ultimi cinquant’anni ha presentato al mondo le creazioni dei nomi più importanti della coreografia internazionale:
Serge Lifar, George Balanchine, Maurice Béjart, Roland Petit, Merce Cunningham, John Neumeier, Carolyn Carlson, William Forsythe, Alvin Nikolais e Alvin Ailey. Ancora oggi, nel rispetto della sua doppia vocazione di custode della tradizione classica e di laboratorio aperto alla modernità, il Balletto dell’Opéra continua a rappresentare il suo repertorio alternando repliche a nuove creazioni. E il programma di questa sera, firmato da Laurent Hilaire, è stato ideato nel rispetto di questa filosofia.

Domenica, 30 Ottobre 2011
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IL NEMICO DEL POPOLO

Il nemico del popolo di Henrik Ibsen è la storia di un dottore che scopre che le terme pubbliche, meta di innumerevoli villeggianti e fiore all’occhiello della sua cittadina, sono inquinate da scarichi montani provenienti da concerie di pellami. Il dottore vorrebbe fare un pubblico appello per denunciare il misfatto e porvi subito rimedio, ma tutti – in particolare suo fratello, rappresentante dei potenti azionisti di maggioranza delle terme, e i redattori di un giornale popolare, che si schierano invece contro i potenti della città – gli impongono di tacere. Il dottore non riesce quindi a trovare nessuno che sia disposto a dargli ascolto, poiché tutti sarebbero in qualche modo parte lesa. Gli appelli al potere risultano inutili, e quelli alla coscienza popolare anche: sia i vinti che i vincitori sono in ultima analisi una schiera di opportunisti, interessati solo al denaro e a mantenere intatta la propria reputazione. È in questo scenario che il dottore sceglie l’unica strada possibile: istruire i giovani, poveri o ricchi che siano, per aiutarli a comprendere meglio la realtà e renderli così cittadini futuri di una società migliore di quella in cui vivono.

Domenica, 30 Ottobre 2011
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I MASNADIERI

«Die Rauber, cioè i fuorilegge, i banditi, i briganti, ma per noi, e probabilmente per sempre, I masnadieri. Con questa tragedia Schiller entra violentemente nella storia della letteratura tedesca come poeta della ribellione e come suddito ribelle, retore della libertà politico-sociale e della kantiana libertà etica. Ma soprattutto entra nella storia della drammaturgia con un evento straordinario, che si tentò più volte di imitare e a cui certamente molto dobbiamo. Ciò che affascina maggiormente in Schiller è la capacità di far scoppiare effetti scenici e fondare su questi la struttura della sua drammaturgia. Egli possiede un grandioso stile drammatico, e quella particolarissima abilità scenica che consiste nel saper sfruttare ogni risorsa dell’emozione e della sorpresa. I masnadieri si inseriscono idealmente nello Sturm und Drang, e in quella luce di furore visionario l’opera attacca le istituzioni politiche e sociali e i pregiudizi morali nel proposito di impiegare il palcoscenico come “Istituto morale”. In questo senso le parole di Schiller risuonano nell’orecchio del mondo contemporaneo, e quell’opera “giovanile”, straordinaria, del poeta, mi è sembrata l’occasione giusta per poter far nascere la Giovane Compagnia del Teatro di Roma, con uno spettacolo agile, appassionato e di grande presa».

Gabriele Lavia

Domenica, 30 Ottobre 2011
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BLAZE - THE LATEST DANCE CRAZE

Mixando vibrazioni da night club, uno show alla West End londinese e l’impatto di un concerto pop, Blaze è uno spettacolo di danza entusiasmante, energico, no stop, presentato dai DJ, B-boy (break dancer) e street dancer più in voga del momento. Con la regia del coreografo e regista del West End londinese Anthony van Laast, già famoso per Mamma mia! e Sister Act, Blaze presenta sedici tra i migliori street dancer e breakdancer al mondo, con una coreografia firmata dai nomi più brillanti e richiesti della scena street dance, tra cui Ryan Chappell, Lyle Beniga, Mike Song, Chris Baldock e Kenny Wormald, le stupende scene di Es Devlin, già scenografo per Kanye West, Mika, Take That, Pet Shop Boys e Lady Gaga tour e il lighting design di Patrick Woodroffe e Adam Bassett (collaboratori di grandi artisti tra cui Michael Jackson e i Rolling Stones).

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