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Giovedì, 01 Dicembre 2011
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L'UOMO PRUDENTE

Una delle commedie più interessanti e divertenti di Goldoni, protagonista un attore di grandi capacità interpretative e di notevole notorietà come Paolo Bonacelli. Uno spettacolo di successo che viene riallestito a Gubbio, prima tappa della lunga tournèe.

“L'adattamento di Franco Però, anche regista attento, e di Paolo Bonacelli, ottimo protagonista, ha asciugato il testo e tolto il veneziano dalla bocca di Pantalone e la maschera dal suo volto, proponendo uno spettacolo vivace. Gli attori sono tutti bravi, ma chi la fa da padrone con la sua recitazione straniata, quasi a buttare via le battute per poi impennarsi e far così scoprire, con bravura e originalità, senso e ritmo, è Paolo Bonacelli che ben riesce a inserire nel tessuto comico il suo discorrere ponderato, il suo argomentare quasi fondato su una naturale filosofia.” Magda Poli, Corriere della Sera

Giovedì, 01 Dicembre 2011
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IL BORGHESE GENTILUOMO

Altro atteso debutto al Comunale di Gubbio con la messinscena del capolavoro di Moliere, Il borghese gentiluomo.

“L’estrema libertà con cui l’autore tratta la vicenda, i toni farseschi, satireggianti, gli elementi fiabeschi, onirici, la prosa densa di ritmo, la tessitura musicale, la coreografia dei balletti, il tutto, è teso a una teatralità assoluta di grande effetto comico. L’obiettivo è quello di costruire un prodotto fortemente popolare, nel senso più alto, capace cioè di coinvolgere e divertire lo spettatore, stimolandone una riflessione, attraverso il racconto di un microcosmo, nel quale, malgrado la lontananza temporale, è facile rispecchiarsi.

Questo allestimento, che oltre a me e a Tosca, vede in scena un nutrito cast di attori, ballerini e cantanti, rappresenta la caparbia necessità di mettere in scena il ‘gran teatro’.” Massimo Venturiello

Giovedì, 01 Dicembre 2011
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ELEONORA L'ULTIMA NOTTE A PITTSBURGH

Nasce a Vigevano, in una camera d’albergo; muore a Pittsburgh, in una camera d’albergo. È l’inizio e la fine del lungo viaggio, della lunga tournée di Eleonora Duse, figlia d’arte. L’ultima notte a Pittsburgh è rivissuta da Maurizio Scaparro affidando il ricordo alla sensibilità di una grande attrice come Anna Maria Guarnieri ed è un modo per rendere omaggio a una donna straordinaria e a quello che ha significato e significa per la diffusione della nostra cultura e del Teatro italiano nel Mondo.

“Una sfida che la Guarnieri affronta usando tutte le sue possibilità espressive, passando da toni drammatici a altri nostalgici, intensa e lieve, tra accensioni e improvvise chiusure in se stessa, e alla fine la platea e' tutta in piedi per applaudirla molto a lungo con un calore eccezionale. Non e' un caso che questo spettacolo sia stato appena invitato nel 2012 al Cafe' La Mama di New York.” Paolo Petroni, Ansa

Giovedì, 01 Dicembre 2011
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LE AVVENTURE DI PINOCCHIO

Un altro sguardo su Pinocchio, un'altra lettura di un libro che, come tutti i classici, non finisce mai di stupire.

Lo spettatore “casuale” pescato in platea per colpa dello squillo di un cellulare, re-incontrerà i personaggi più importanti della storia di Pinocchio, della “sua” storia. Si ritroverà burattino tra i burattini, cane alla catena, ammonito dal Grillo, accusato dalla Fatina.

Incontrerà il serpente sibilante, il giudice gorilla, le faine canterine e di nuovo, finalmente, il suo babbino nella pancia del pescecane. E così, sollecitato da queste apparizioni, trasformerà il suo rifiuto a riconoscersi Pinocchio, nella voglia di finire la storia, per poterla ricominciare, rivivendo la sua infanzia a ritroso fino a diventare di nuovo, il solito ceppo d’albero fatato.

Uno spettacolo dedicato a tutti quei Pinocchi, grandi o piccini, che non vogliono smettere di essere monelli.

Giovedì, 01 Dicembre 2011
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PRO PATRIA

Ogni nuovo spettacolo di Ascanio Celestini è salutato ormai come un vero e proprio evento. In questo nuovo racconto teatrale, che vede il sostegno del Teatro Stabile dell’Umbria, l’artista vuole ricucire i fili della storia del nostro paese, ritrovando quella scintilla intellettuale e politica che ha dato vita a un’esperienza lunga e dolorosa, un percorso che ha coinvolto uomini e donne uniti da un grande ideale: fare l’Italia.

“Quand’è che l'avete capito che era finita, Mazzini? Quando finisce la rivoluzione? Finisce a Roma nel ’49 con la fine della repubblica? O con le insurrezioni degli anni ’50? Con le impiccagioni e le fucilazioni di Belfiore che faranno guadagnare a Francesco Giuseppe il soprannome dell’impiccatore? Con l’insurrezione di Milano del ’53?

Quando è che avete pensato "siamo sconfitti", Mazzini?” Ascanio Celestini

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