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T.E.L.
T.E.L. è un dispositivo per comunicazioni utopiche. Due attori, collocati in due luoghi diversi, lontani nello spazio (Napoli e Torino), idealmente anche nel tempo, sono protesi in modo appassionato verso lo stesso irriducibile fantasma. Due pubblici differenti, testimoni simultanei del loro possibile-impossibile dialogo, risultano appena consci della propria reciproca presenza. Sono le condizioni preliminari dello spettacolo di Fanny & Alexander che sembra infangere le unità aristoteliche ed è dedicato alla figura di Thomas Edward Lawrence, ovvero Lawrence d’Arabia. Tra i collaboratori anche lo scrittore algerino Tahar Lamrin e Rodolfo Sacchettini.
FINALE DI TEATRO
Finale di teatro è una serata omaggio di Guido Ceronetti (e a Guido Ceronetti) per i quarant’anni di vita del suo Teatro dei Sensibili. Ci saranno appunto le marionette “sensibili” e “ideofore”. Negli stessi giorni di Finale di Teatro anche una retrospettiva cinematografica, l’esibizione in città di altre compagnie comprese quelle di teatro di strada, l’incontro con l’architetto Mario Botta. Tema unificante: la disperazione. Cinema e disperazione, architettura e disperazione. Quale disperazione? Quella cui ci conduce, a volte, l’esistenza individuale, quella sul futuro del mondo, sui danni della globalizzazione, sulla cultura vilipesa… Chissà.
LE BOUC
Hanno vissuto la stessa sorte, in Germania, gli immigrati italiani, greci, turchi. Quella di essere discriminati. Tratto dal primo testo teatrale di Fassbinder e da un suo noto film, Le bouc (Katzelmacher), racconta proprio la storia di uno straniero alle prese con la società borghese di una provincia tedesca. E’ un bell’uomo, affascina le ragazze, scatena amori, odi e xenofobia. Firmato da Guillaume Vincent per la Comédie de Reims, questo allestimento, con una scenografia minima ed una pedana rotante, coinvolge il pubblico in una sorta di viaggio onirico nella realtà cinica della fine degli anni sessanta.
FRATEME
Frateme è la storia di una famiglia napoletana, che vive nel quartiere di Forcella: madre, padre e tre figli, due dei quali gemelli. Attorno a loro figurano altri personaggi: uno psicologo, un’anziana professoressa, un fantino detto Frateme. Una serie di vicende da commedia partenopea classica portano ad un epilogo davvero crudele e imprevedibile. Sullo sfondo la desolazione dei cassonetti straboccanti. Testo e regia sono di Benedetto Sicca, che è stato uno degli interpreti del film Napoli, Napoli, Napoli di Abel Ferrara.
SACRA FAMILIA
Maria e Giuseppe come una coppia dei nostri giorni. Rivive nella lingua di Achille Platto, nei suoi versi endecasillabi, la miracolosa normalitá della Sacra Famiglia, di Giuseppe in particolare, tormentato dalla gelosia, costretto a barcamenarsi tra quotidiane tribolazioni e disegni divini, infine avviato a comprendere l'importanza del suo ruolo e la sua indiscussa dignità. Dopo il celebre Bibbiù, Platto si confronta di nuovo con le Scritture con questo inedito.
NORD OVEST
Nella cornice misteriosa del chiostro di San Pietro in Vincoli a due passi dal Cottolengo sei lavori teatrali di Donatella Musso, che il pubblico fruisce in sequenza, compongono un affresco della società piemontese dal dopoguerra ad oggi. Sono: Storia di Doro, La faccenda, L'ultima casa a sinistra, Tarzan, In bici, Ruit Hora. Psicoanalista all’Ospedale di Collegno e scrittrice, la Musso sperimenta in questi testi un intreccio di italiano colto, piemontese, latino, lingue inventate, tra realismo e visionarietà.
DISPLACE #2 ROVINE
La nostra civiltà sta correndo verso la sua estinzione? Come posizionarsi in questo declivio? Muta Imago utilizza il termine displace, con cui si indicano gli esuli ricollocati, per dare nome al suo ultimo progetto drammaturgico. Dopo Displace #1 La rabbia rossa che ha debuttato a Romaeuropa Festival e ha ottenuto il premio per la miglior regia al Fadjr International Theater Festival di Teheran è ora la volta di Displace#2 Rovine, riflessione su chi vive con un piede in un passato che non gli appartiene e un altro in un futuro che non sa immaginare: “Viviamo in un presente fatto di edifici e pensieri che si trasformano rapidamente nei loro stessi resti”.
ROSSO CAFFEINA - Cabaret Contemporaneo
Una misteriosa storia d’amore tra il nord e il sud d’Italia, forse solo un sogno, viene sviluppata con differenti linguaggi da Kultursciok in Rosso Caffeina, sorta di musical contemporaneo. Protagonista è Al, divisa tra l’amato mondo dei libri e dei film gialli di cui è avida consumatrice e quello delle sue immaginazioni notturne. Sono mondi entrambi popolati da uomini affascinanti e sfuggenti. Tredici canzoni originali scandiscono un viaggio di cui è ultima cornice, anche con un video, la sfolgorante e contraddittoria Napoli.
OBSERVER
Agosto 1945, marzo 2011: l'incubo atomico getta nella paura il Giappone e il mondo intero. Impiegò 43 secondi la bomba del B29 per schiantarsi al suolo. Poi l'esplosione trasformò tante persone in ombre. L'installazione-spettacolo dell'artista francese Bruno Meyssat, testimonia il dramma di Hiroshima, dando voce ai sopravvissuti, cercando una continuità tra le nostre vite e quelle. Anche se nessun palcoscenico può rappresentare l'irrappresentabile. Si può solo "costeggiare" un buco nero della storia.
INVISIBILMENTE / IN FESTA
Invisibilmente mette in ridicolo il rituale stesso del teatro, l’attesa della rappresentazione in un continuo e immotivato rinvio, sino ad un finale imprevedibile e denso di inquietudine. Non dissimile, In festa, strizza l’occhio al teatro dell’assurdo ma anche a Rodrigo García. In questo spettacolo si attendono inutilmente i partecipanti ad una festa appunto. Arriveranno al posto loro solo oggetti bizzarri, relitti, scarti, cocci, mentre un lavandino rotto allaga tutto in un crescente e surreale disagio.