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Mercoledì, 30 Novembre 2011
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IL PAESE DEI CAMPANELLI

"Il Paese dei Campanelli” è veramente “un’operetta senza tempo”, sia per la sua ambientazione, in un’Olanda da favola, sia per il consenso di pubblico che continua a raccogliere.

In un’immaginaria isoletta olandese esiste un paese, dove sopra ad ogni casa c’è un piccolo campanile che custodisce gelosamente un campanello. Secondo la leggenda, questo suona ogni volta che una donna tradisce il marito, ma ciò non è mai accaduto, perché nel paese regna da tempo la serenità. A seminare il disordine arriva un giorno una nave di militari, costretta all’attracco da un’avaria. I marinai scendono a terra e subito cominciano a corteggiare le graziose donne del paese e, com’è facile prevedere, accade l’inevitabile…

Un’edizione dove lo sfarzo della messa in scena e la verve comica della vicenda fanno a gara con la bellezza dello spartito che unisce graziosi duetti (Balla la giaba, Fox della luna) e brani lirici (Il duetto del ricamo, Io vorrei che il mio sogno divin...) presentando finezze e intuizioni melodiche notevoli. Il nuovo allestimento firmato da Corrado Abbati si avvale di una cornice lussuosa, condita dall’esotismo di lune romantiche e di fiori che parlano al cuore.

Mercoledì, 30 Novembre 2011
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GIN GAME

Per trascorrere le domeniche, i due anziani protagonisti Fonzia e Weller, giocano a carte. Un gioco nuovo, il gin, nel quale Weller eccelle e al quale Fonzia si sta appassionando. Affettuoso e cordiale nei confronti dell’amica in un primo tempo, l’uomo quando si rende conto che l’amica impara troppo rapidamente e comincia a vincere superando il maestro, scatena il suo disappunto, che finisce per diventare collera allo stato puro. Dietro questa rabbia si nascondono ragioni più profonde del semplice orgoglio ferito: l’anziano giocatore è vittima di un passato fatto di frustrazioni economiche e personali. Da parte sua Fonzia reagisce alle ferite accumulate in una vita di delusioni e di abbandoni, cedendo al turpiloquio e a reazioni ben lontane dalla sua educazione. Il finale ci mostra la dura realtà: due anziani stanchi e sfiduciati che avrebbero potuto essere due buoni amici se non fossero stati troppo impegnati a nascondere la propria infelicità dietro il velo dell’ipocrisia. Valeria Valeri e Paolo Ferrari, maestri indiscussi del teatro, danno qui prova eccelsa delle loro doti interpretative.

Mercoledì, 30 Novembre 2011
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A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI

"A che servono questi quattrini” è ancora oggi una commedia di grande attualità. Il testo di Armando Curcio precorre i tempi in cui si parla di immaginazione al potere, di scandali economici, dell’onnipotenza del denaro che non è necessario detenere, ma piuttosto mostrare di avere.

Ancora oggi quest’opera fa divertire e riflettere, grazie anche alla comicità e all’ironia del protagonista, Luigi De Filippo, tra i più autorevoli rappresentanti del teatro della grande tradizione napoletana. Andata in scena per la prima volta nel 1940 al Teatro Quirino di Roma, fu una delle pièce più applaudite che resero celebri i fratelli De Filippo, Eduardo e Peppino.

Oggi è Luigi De Filippo ad interpretare il marchese Eduardo Parascandoli, che, diventato serenamente povero, da ricco che era, è un seguace accanito della filosofia stoica. Insegna il disprezzo per i beni materiali a Vincenzino Esposito, il suo più fedele seguace, e fa credere a tutti, compreso l’ingenuo Vincenzino, che quest’ ultimo ha ereditato una cospicua somma di danaro. Il suo scopo, però, è dimostrare che i quattrini non servono a nulla e che basta la fama della ricchezza per procurarsi crediti da tutti.

Sarà vero che per guadagnare del denaro non occorre né lavorare, né disporre di capitali, ma basta solo essere furbi?

Mercoledì, 30 Novembre 2011
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LA CENA DEI CRETINI

Scritta dal francese Francis Veber negli anni Novanta, “La cena dei cretini” è una delle commedie più famose al mondo, diventata un cult dopo la trasposizione cinematografica del 1998.

La trama è semplice, ma di grande impatto comico, come si addice alle migliori commedie. Ogni mercoledì sera un gruppo di amici, ricchi e annoiati, organizza per tradizione la cosiddetta "cena dei cretini", alla quale i partecipanti devono invitare un personaggio creduto stupido e riderne sadicamente per tutta la serata. Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta. Una sera il "cretino" di turno riesce, infatti, a ribaltare la situazione passando, per così dire, da vittima a carnefice, in un crescendo di gag, errori e malintesi. Zuzzurro & Gaspare coinvolgono il pubblico in un turbinio di risate, nel destreggiarsi in situazioni paradossali che, loro malgrado, sono costretti a vivere. La forza di questa commedia sta proprio nella semplicità e nella genuinità della risata che provoca, nella mancanza assoluta di volgarità e in quella punta di moralismo che non guasta. Si ride e si riflette senza accorgersene.

La sera di Capodanno gli artisti avranno il piacere di brindare con il pubblico e di festeggiare l’arrivo del nuovo anno.

Mercoledì, 30 Novembre 2011
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IL CIGNO NERO

L'uscita cinematografica del film di Darren Aronowsky Black Swan è riuscita a regalare ancora più fama a "Il Lago dei Cigni", il balletto che da decenni appassiona spettatori di tutto il mondo. Pagine di giornali e trasmissioni televisive hanno parlato di questo titolo, partendo dalla fortunata pellicola vincitrice di numerosi premi. Le vantaggiose coincidenze offrono il pretesto per l'organizzazione di un grande evento presentato da Vittoria Cappelli e Daniele Cipriani per il Teatro Duse di Bologna, dedicato alle straordinarie musiche di Caikovskij e alle immortali coreografie di Marius Petipa, e dunque al "Il Lago dei Cigni".

Irina Dvorovenko e Maxim Beloserkovsky, i primi ballerini dell'American Ballet Theatre, saranno i protagonisti assoluti della serata, alla quale parteciperanno grandi artisti della scena internazionale della danza, come ad esempio i primi ballerini del New York City Ballet, interpreti della coreografia di Benjamin Millepied (coreografo del film Black Swan) e le danzatrici del Teatro dell'Opera di Roma.

Mercoledì, 30 Novembre 2011
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STANNO SUONANDO LA NOSTRA CANZONE

Scritto nel 1979 da uno dei più grandi autori contemporanei del panorama teatrale mondiale, Neil Simon, “They’re Playing Our Song” nacque per caso mentre Simon lavorava alla trasposizione in musica di un suo successo precedente, “The Gingerbread Lady”. Coadiuvato nell’impresa dal famoso compositore Marvin Hamlisch, Simon, giorno dopo giorno, si lasciò catturare dalle vicende sentimentali di Hamlisch che all’epoca stava intraprendendo una burrascosa relazione con la giovane paroliera Carole Bayer Sager. Trovando decisamente più comiche ed interessanti le vicissitudini del suo collaboratore rispetto alla trama di “The Gingerbread Lady”, Simon abbandonò definitivamente il suo progetto per scrivere, assieme ai diretti interessati, “Stanno suonando la nostra canzone”. Musicato dallo stesso Hamlisch su canzoni scritte da Bayer Sager, il testo di Simon racconta la tenera,ma tumultuosa, relazione tra Vernon Gelsh, nevrotico compositore di successo, e Sonia Walsk, paroliera di belle speranze alla ricerca del lavoro che la lanci nell’ambiente dello spettacolo.

Presentato sui palcoscenici di Broadway già nel ‘79, la commedia musicale “Stanno suonando la nostra canzone” riscosse subito un clamoroso successo, replicato nel 1981 anche in Italia dalla "ditta" Gigi Proietti e Loretta Goggi.

Mercoledì, 30 Novembre 2011
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HEIDI - IL MUSICAL

Dalla fantasia e la genialità di Maurizio Colombi, già apprezzato regista di “Peter Pan, Il Musical” e “We Will Rock You”, spettacoli campioni di incassi, e con le musiche di Giovanni Maria Lori arriva “Heidi - il musical” che farà divertire, commuovere e appassionare tutta la famiglia.

Heidi é una bambina molto allegra che adora la sua casa tra le montagne svizzere e la vita all'aria aperta; vive con il nonno, accudendo le tradizionali caprette immersa in una natura incontaminata. Grazie alla sua vivacità e al suo altruismo è la beniamina di tutti e fa divertire chiunque le sia accanto, trasmettendo ottimismo e voglia di vivere.

Lo spettacolo “Heidi - il musical”, amatissimo dai bambini, presenta momenti di forte comicità, musica piacevole con canzoni orecchiabili per tutti, scenografie coloratissime, danza e graziose acrobazie, mettendo anche l’accento sui valori fondamentali quali l’amicizia, l’altruismo, l’istruzione e il rispetto. Protagonista Giorgia Urrico, già artista apprezzata nella passata edizione di “Amici”, Rino Silveri e una vera capretta che diventa inevitabilmente la star dei bambini presenti in sala.

Un vero piacere per gli occhi e per il cuore: un immancabile appuntamento per chi vuole tornare a sognare ancora o non ha mai smesso di farlo.

Mercoledì, 30 Novembre 2011
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TANTE BELLE COSE

Ci sono persone che non riescono a separarsi dalle cose e accumulano tutto nelle loro case finché gli oggetti non li sommergono. In America si chiamano “hoarder”. Orsina è una “hoarder”, fa l’infermiera a domicilio, non è cosciente del suo disagio, ma mette a disagio i vicini, che mal sopportano la sua mania di accumulare e la ritengono responsabile della sporcizia della palazzina. Per buttarla fuori i condomini, guidati dalla implacabile Bolasco e dal viscido Eugenio, assumono un amministratore pieno di debiti e ricattabile, Aristide.

Fra Orsina e Aristide c’è una spontanea simpatia e lui si illude di poterla aiutare a sgombrare tutto. Nella sua missione impossibile è costretto ad entrare nella rutilante, divertente e creativa follia della donna, che è legata ad ogni oggetto, anche il più piccolo, da un ricordo affettivo, da un progetto futuro, da un timore irrazionale di privarsene. In un crescendo comico ed emotivo, i due trovano motivi di scontro e di solidarietà, e arrivano fino alla soglia del sentimento.

Ultimo lavoro di Edoardo Erba, uno dei più interessanti drammaturghi del nostro paese, “Tante belle cose”, giocato sul doppio piano della commedia e del dramma psicologico, è un lavoro fresco, vivo, pulsante di energia e comicità, uno sguardo poetico e ironico sulle fragilità umane.

Mercoledì, 30 Novembre 2011
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PER NON MORIRE DI MAFIA

"Finché la mafia esiste bisogna parlarne, discuterne, reagire. Il silenzio è l'ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si riorganizzano e la pericolosissima simbiosi di mafia, economia e potere si rafforza. I silenzi di oggi siamo destinati a pagarli duramente domani, con una mafia sempre più forte, con cittadini sempre meno liberi" Pietro Grasso

Se Falcone e Borsellino teorizzarono che per combattere la mafia è necessario conoscerla, il loro “erede”, a propria volta impegnato da trent'anni contro la criminalità organizzata, aggiunge che oggi per contrastare la mafia è indispensabile avere la percezione esatta della sua pericolosità. Perciò, dalla Procura nazionale antimafia, organismo che coordina le indagini sui fronti interni e internazionali, Pietro Grasso ripercorre le stagioni della guerra alla cupola siciliana in modo schietto, affrontando anche rapporti delicati: i legami tra mafia e politica, gli scontri all'interno della magistratura, le carenze legislative e di mezzi. Infine, Grasso traccia una mappa delle nuove mafie (cinesi, russe, albanesi, nigeriane, colombiane), individuando le strade e gli strumenti che ci permetteranno di non morire di mafia, di non sottometterci al suo potere.

“Per non morire di mafia” è un monologo quindi che riconduce il teatro alla sua funzione civile ed evocativa.

Mercoledì, 30 Novembre 2011
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L'APPARENZA INGANNA

Tratto dall'omonimo film francese del 2000 “Le placard”, “L'apparenza inganna” è la commedia che conclude il ciclo di cinque pièce che hanno come protagonista François Pignon, stravagante personaggio inventato dal drammaturgo francese Francis Veber nel 1973.

Contabile diligente e uomo mite senza qualità, François Pignon lavora per un’azienda di produzioni derivanti dal caucciù, preservativi in primis. Sfortunatamente, è stato deciso il suo licenziamento, la qual cosa, unitamente al divorzio dalla bella moglie di cui è ancora innamorato e al fatto che il figlio diciassettenne non lo considera minimamente, lo porta a contemplare il suicidio. Il suo vicino lo ferma in tempo, dando via a una serie di eventi che cambieranno totalmente la sua vita e persino il suo carattere: il primo passo è quello di fingersi gay, in modo da spingere la dirigenza a non procedere al licenziamento per paura di mobilitare la associazioni omosessuali. L’idea per quanto assurda ha successo e stravolge completamente le sorti del povero Pignon, in ufficio, nella società e anche nella vita privata, trasformandolo da oscuro contabile a icona del movimento omosessuale, con tutte le esilaranti conseguenze del caso.

Una nuova prova per l’affiatata coppia comica Solenghi e Micheli.

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