7 - 14 - 21 - 28 Civiltà numeriche a confronto. La sconfitta definitiva del significato. Malesseri in doppia cifra che si moltiplicano fino a trasalire: siamo a pochi salti di distanza dalla sottrazione che ci fa sparire. Oscillazioni e tentennamenti in ideogramma mobile. Improvvisamente cessa il legame con il passato: corde, reti e lacci tengono in piedi la situazione. Si gioca alla vita in un ideogramma. Il tratto, tradotto in tre dimensioni, sviluppa volumi triangolari diretti verso l’alto che coesistono con linee orizzontali: ma in verticale si muove solo l’uomo. Qui non si racconta la storiella della buona notte, qui si porge l’altro fianco. Che non è la guancia di chi ha la faccia come il culo sotto. Il fianco non significa se non è trafitto. Con la gola secca e il corpo in avaria si emette un altro suono. Fine delle parole. Inizio della danza macabra. note biografiche Rezza, performer con il fiato rotto, muove da un’esperienza linguistica anti narrativa, approdata a quattro libri pubblicati da Bompiani di cui l’ultimo, Credo in un solo oblio, ha vinto il Premio Feronia nel 2008. Insieme hanno partecipato più volte al festival del Cinema di Venezia, hanno vinto il Premio Alinovi per l’arte interdisciplinare nel 2008 e stanno tentando l’espatrio dal 2002. Nel gennaio del 2010 hanno presentato, a Madrid e a Palencia, Pitecus in lingua spagnola. |
Orestiadi : 7 - 14 - 21 - 28 - di Flavia Mastrella Antonio Rezza

La Redazione
Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.
Ultimi da La Redazione
- Sipario 880_881_882
- Sipario 877_878_879
- Testimonianza di Lella Costa
- PRATO, TEATRO MAGNOLFI sabato 14 ottobre, ore 20.30 - “Leonardo Da Vinci e Salaì, Amanti!”, di e con Mario Mattia Giorgetti
- VajontS 23: a 60 anni dalla tragedia, l’azione corale di teatro civile lanciata da Marco Paolini - lunedì 9 ottobre in contemporanea in 130 teatri