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Due spettacoli di grande successo, firmati da artisti italiani, a Beijing - BEIJING di Mario Mattia Giorgetti

"Norma" - regia Pier'Alli "Norma" - regia Pier'Alli

Cari Lettori,
dopo New York, San Francisco, San Jose, Stoccolma, Bucarest, eccoci a Pechino, ribattezzato Beijing, capitale della Cina, per far conoscere dove il teatro lo vivi e racconti, venendoci. Sì, conoscere, raccontare, commentare, offrire è il nostro compito. E l'impegno non è solo quello di registrare, ma anche quello di proporre eventi, affinché la creatività dell'uomo possa sollecitare altri per un'arte allargata e condivisa.
Un viaggio nelle capitali del mondo per incontrare protagonisti dello spettacolo e intervistarli, per una reciproca conoscenza. Per questo ti chiediamo di stare vicino a Sipario.
Prossimamente: India, Giappone, Africa, Australia, Indonesia, Americhe, e altri ancora, perché, aprendo Sipario sul mondo, affermiamo, con Williams Shakespeare, che "Il mondo è tutto uno spettacolo" da vivere perché ti appartiene, per essere anche tu un protagonista. Apri gli occhi sul mondo con Sipario.


Due spettacoli di grande successo,
firmati da artisti italiani, a Beijing

Gli abitanti di Beijing, che sono ben 18 milioni, il giorno 11 settembre del 2014, avranno pensato che in città erano sbarcati artisti italiani per offrire alla Cina una giornata di spettacolo, sia sul versante della lirica, sia su quella del balletto.
Infatti, nella stessa serata e contemporaneamente, in due teatri di grande prestigio hanno debuttato spettacoli di produzione cinese, la "Norma" di Vincenzo Bellini, regia di Pier' Alli, e il balletto "La Chauve-Souris" di Roland Petit, rimontato da Luigi Bonino, in collaborazione con Gillian Whittingham, di cui i mass media cinesi, i siti web specializzati, i forum e i social network hanno dato ampio risalto. Un tam-tam continuo, che ha invaso le orecchie dei cinesi, che hanno risposto in massa agli annunci.
Due eventi straordinari; e poi bisogna aggiungere che fin dall'inizio del mese di settembre, già altri due eventi italiani avevano animato la città: uno era "Gl'Innamorati" di Carlo Goldoni, portato dalla Fondazione Teatro Stabile di Torino, per la regia di Marco Lorenzi; e l'altro era la conferenza-spettacolo "Il Barocco nella musica", a cura di Giuseppe Cuccia e la partecipazione del soprano Patrizia Pace, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura, diretto da Stefania Stafutti. Quindi non possiamo lamentarci per il contributo culturale che abbiamo dato alla città di Beijing e per la qualità dei rapporti intrapresi.
Che possiamo dire di queste operazioni?
Che intorno ad esse si sono mossi due nutriti staff italiani composti da artisti e tecnici che per due mesi, tanto è il tempo richiesto dai soggetti organizzatori per le loro produzioni, hanno lasciato le loro capacità professionali alle maestranze dei due teatri; e ciò è di grande importanza sia per l'immagine dell'Italia, sia per l'offerta di lavoro che arriva ai nostri professionisti.
La "Norma" è stata ospitata nel teatro principale dell'emisfero, (una semisfera di metallo e vetro, enorme, vanto dell'architettura moderna, che emerge dall'acqua, chiamata anche l'Uovo), denominato National Centre for Performing Arts, capacità oltre duemila posti, che ha visto il "tutto esaurito", e l'accoglienza è stata osannante sia per Pier'Alli, autore della regia e scenografia, sia per il direttore d'orchestra Renato Palumbo, sia per i cantanti Anna Pirozzi, Roberto Aranica, Sonia Ganassi, Roberto Scandiuzzi; e il balletto "La Chauve-Souris" è stato nel teatro Tianqiao, capacità 1300 posti, anch'esso tutto esaurito, con ovazioni da stadio, grazie alla bravura della Compagnia Nazionale del Balletto di Cina, diretto da Feng Ying, e all'allestimento che, oltre a Bonino per le coreografie, ha visto la partecipazione di Luisa Spinatelli per scene e costumi.
Quello che ci ha sorpreso è come vengono festeggiati gli interpreti degli spettacoli, al termine delle rappresentazioni. Grande festa di cibi ben presentati, discorsi di riconoscimento al lavoro compiuto da tutti, doni per presenti, tanti brindisi, abbracci, strette di mano, applausi; il tutto immortalato da fotografi, cine operatori, per documentare un rito che dà senso alle proposte artistiche offerte alla comunità.

Ultima modifica il Lunedì, 22 Settembre 2014 11:14

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