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Astana - Una città a dimensione d'auto e riservata solo ai benestanti

Astana, Khazakhstan Astana, Khazakhstan

Una città per essere viva, culturalmente attiva, deve dare la possibilità ai suoi abitanti di muoversi agevolmente, anche a piedi, da un punto all'altro collegando ogni strada e piazza.

Astana, città popolata da oltre 850 mila abitanti, ci spiace dirlo, non è una città a dimensione d'uomo. Strade troppo larghe, distanti tra loro e adatte soprattutto alla circolazione di auto, edifici troppo isolati, concepiti per uno sviluppo in verticale, definiti grattacieli, al cui interno si concentrano soprattutto le attività economiche; nessuna civile abitazione, collocate ai margini del "sistema", che costituisce il centro. Forse si cerca di far dimenticare che un tempo, non lontano, era un campo Gulag dove venivano deportati i "nemici della madre patria comunista", ai tempi di Stalin, quando Astana faceva parte dell'Unione Sovietica. Forse pensando di sfruttare la sua posizione strategica di Centro Asia, utopicamente la si vuol far diventare la città del futuro: economico, non certo culturale.
Il Teatro principale, Astana Opera, di recente costruzione è situato in mezzo ad una grande area isolata, dove sono stati piantati centinaia e centinaia di alberelli, che un giorno diventeranno alberi ad alto fusto, così fitti tra loro che non ci sarà spazio vitale per potersi muovere. E il teatro sarà abbracciato da tanto verde, con vialetti di collegamento.
Una città costruita ad opera di architetti che, a nostro avviso, hanno condiviso un'immagine totalizzante, autoreferenziale, ma che non avvicina gli esseri umani tra loro. Anzi li separa.
Solo con l'auto puoi sentirti vivo in questa Astana, campione di città fredda, ventosa, in mezzo ad una landa desertica, stepposa.
Anche i collegamenti pubblici risentono di questa condizione visto che per visitare la città devi necessariamente prenotare un'auto con autista; anche se vero è che il costo del noleggio è contenuto, rispetto al valore dell'euro, ma ciò non toglie che a piedi non puoi vivere questa strana città.
E quindi anche l'attività dei teatri risente di queste difficoltà e conseguentemente chi è privo di auto, soprattutto studenti e anziani, non possono permettersi di seguire gli spettacoli teatrali. Questa condizione determina la loro emarginazione
A chi serve allora, per esempio, il Teatro Astana Opera?
Sicuramente alla classe benestante, che ha bisogno del luogo dove ritrovarsi, riconoscersi, per affermare il proprio status sociale, per essere sollazzata da spettacoli appetitosi, consolidati nel tempo, tranquilli.
E gli altri? Tutti confinati ai Centri Commerciali, lì è il loro teatro, lì la loro spiaggia artificiale per sognare il mare e rilassarsi, lì il "teatrino perverso" dei bambini, lì i video-giochi per i ragazzi, come abbiamo constatato personalmente. E la chiamano la città del futuro?
Il popolo, come ai tempi del regime comunista, deve essere sottomesso, escluso al fine di evitare presa di coscienza di una situazione reale. Anche se quel regime è scomparso, per metamorfosi ne è entrato un altro: il regime capitalista gestito da una democrazia "presidenziale" che regna da quasi trent'anni.
E questo dice tutto.

Ultima modifica il Mercoledì, 22 Giugno 2016 05:12

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