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Presentata a MAROSTICA (Vicenza) la stagione teatrale, otto spettacoli per il ritorno al Ridotto del Politeama dopo due anni. -di Francesco Bettin

E’ stata presentata il 25 gennaio al Politeama la nuova stagione teatrale di Marostica (Vicenza), con tema “la cura”, quella che serve a tutti (e cosa meglio del teatro?) per riabituarsi al ritorno in sala, in quel piccolo grande spazio che è il Ridotto del Politeama dopo due anni di chiusura forzata a causa della pandemia. Una cura che invita innanzitutto a volgere uno sguardo al teatro contemporaneo, e alla nuova drammaturgia adattata anche per qualche classico, come l’ultimo spettacolo in programma, “Zio Vanja” di Cechov. Una rassegna, quella marosticense, curata da una ATS (associazione temporanea di scopo) con Associazione Teatris, Argot Produzioni e La Piccionaia Centro di Produzione e il contributo di un istituto bancario. Un tempo di transizione quello che stiamo vivendo, con scenari da reinventare o quanto meno da recuperare, proponendo testi che hanno a che fare da vicino con la condizione umana, che parlano di noi dentro e fuori, cercando l’assenso e il gradimento del pubblico, principale artefice dell’avallamento progettuale, come è giusto che sia. Tutto questo preparato con grande attenzione agli spettatori, proponendo testi e spettacoli di qualità, e due nuove produzioni in arrivo direttamente dal Teatro di Comunità creatosi in questo tempo nella cittadina, con a capo il regista Maurizio Panici. E inoltre, con la prospettiva reale, come ha ricordato il sindaco Matteo Mozzo, del completamento della sala principale del teatro grazie alla recente assegnazione dei fondi ministeriali, riconoscendo l’importanza vitale per il territorio del progetto, con grande soddisfazione e orgoglio di chi ha collaborato e partecipato, resistito. Otto spettacoli, opere inedite e innovative che come ha dichiarato il regista Maurizio Panici “soprattutto riflettono e ci fanno immergere in un tempo, il nostro, delle volte così difficile da interpretare”. Otto spettacoli, si diceva, in un lasso di tempo che va dal 12 febbraio all’8 maggio 2022. Si comincia il 12 febbraio, appunto, con “Le parole non sanno quello che dicono” di e con Marta Dalla Via, una produzione Fratelli Dalla Via – La Piccionaia, poi a seguire, il 25 e 26 febbraio “Segnale d’allarme – La mia battaglia VR”, opera teatrale in realtà virtuale scritta da Elio Germano e Chiara Lagani, momento innovativo e proiettato nel presente futuro, da gustarsi con i visori, regia di Elio Germano, regia VR Omar Rashid, poi il 5 marzo “Baciami”, ispirato a Clarice Lispector, regia, scena e luci Mattiuzzi – Zanco, con Patricia Zanco, mentre tre giorni dopo, l’8 marzo, sarà di scena Crescenza Guarnieri con “Tutti i miei cari” di Francesca Zanni, regia Francesco Zecca. A fine mese, il 26 marzo, uno spettacolo di Amor Vacui, “Intimità”, con la regia di Lorenzo Maragoni, mentre il 2 aprile torna a grande richiesta “Gioco al massacro” tratto dal film “Carnage”, la prima delle due produzioni Teatris che grande successo aveva ottenuto già due anni e mezzo fa. Interpreti, Sara Tamburello, Alessandra Niero, Luca Liviero e Marco Barbiero. Si continua poi con la grande novità “Leopold – La giornata di un uomo qualunque”, il 21, 22 e 23 aprile, Argot Produzioni, adattamento interpretazione e regia di Maurizio Panici. Si conclude come già annunciato all’inizio con “Zio Vanja” di Anton Cechov, in un altro adattamento di Maurizio Panici, produzione Teatris e Argot Produzioni, tre repliche il 6, 7 e 8 maggio. SI diceva grande soddisfazione tra gli organizzatori, per questo nuovo varo, ma anche orgoglio per l’aver lavorato con grande convinzione, e impegno, credendoci. Consci che “bisogna avere un atteggiamento sempre positivo di fronte alla realtà, proprio per tornare alla normalità” come ha dichiarato il presidente di Teatris, Denis Dalla Palma. Un calendario, quello di Marostica, che è ancora una volta una nuova sfida, come ha ricordato il direttore organizzativo del Teatro di Comunità Pierluigi Cecchin: “Il programma proposto si propone di presentare istanze artistiche contemporanee di grande rilievo con lo scopo di differenziare la proposta culturale dagli altri teatri presenti in questo territorio”. Che teatro sia, allora, e benvenuto nuovamente, con la speranza di allargare a quante più persone possibile il messaggio, che passa sempre per la formazione individuale, la crescita personale. E l’importanza del teatro nella cultura, nella società civile. Informazioni, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Ultima modifica il Giovedì, 27 Gennaio 2022 17:12

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