Tutti felici e ridenti come sempre i componenti della Kitchen Company del Teatro della Gioventù di Genova nel presentare il loro prossimo spettacolo che dal 22 ottobre resterà a cartellone fino al primo dicembre, Un piccolo gioco senza conseguenze di Gerald Sibleyras e Jean Dell. Questa volta ad occuparsi della regia sarà Eleonora d'Urso che non è la pri-ma volta che si cimenta con questo testo, anzi, né è grande esperta visto che ne ha presentato una messa in scena di successo nel 2009 niente popò di meno che al Festival dei 2Mondi di Spoleto. "Volevo conquistare il pubblico con uno spettacolo divertente, garbato, leggero, attuale e che potesse essere visto da grandi e piccini, poiché il teatro deve essere per tutti, sempre" dice la D'Urso che alla quindicesima e ultima replica a Spoleto, è riuscita ad avere ben 325 spettatori quando ne erano stati previsti al massimo 60.
La sorella minore di Barbara ha il suo percorso di tutto rispetto, sei anni di gavetta con Zuzzurro e Gaspare, "anni di chilometri, di scoperte, di conquiste, di risate-dice Eleonora- che mi hanno insegnato che la comicità è matematica e tanto più sarà preparata, curata, studiata, tanto più sarà dirompente, tanto più amata". La sua passione per la comicità le ha fatto anche capire come attraverso questa si possono e si devono condividere idee e valori. Del resto i grandi Aristofane e Plauto con il riso educavano ed informavano i cittadini del loro tempo. Ma veniamo al testo, "Un piccolo gioco senza conseguenze" è una commedia riuscita, più semplice rispetto a quelle scritte da Ayckbourn, o da Neil Simon, ma non per questo più facile da recitare. Riprendendo lo schema della pochade francese si muove sull'equivoco che sottenderà tutta la vicenda. 5 sono i personaggi coinvolti nell'esilarante meccanismo comico: Chiara e Bruno, fidanzati da 12anni; Alessia, la migliore amica di Chiara che ha un debole per Bruno; Patrizio, il cugino scroccone, squattrinato e petulante di Bruno; Sergio, il seduttore, acerrimo nemico d'infanzia di Bruno e da sempre innamorato di Chiara. Lo spettacolo dura meno di due ore e verrà rappresentato senza intervallo, avvincendo il pubblico che inevitabilmente si immedesimerà nei personaggi nei quali è difficile non rispecchiarsi. "Non è facile fare la regista e contemporaneamente l'attrice nello stesso spettacolo – dice la D'Urso- ma per fortuna la nostra è una compagnia in cui siamo tutti molto affiatati dove si lavora serenamente cercando di divertirsi il più possibile, del resto il nostro lavoro non può essere sul serio. Ho solo 2 problemi al momento: il primo è che per esigenza di copione devo baciare 2 attori che al momento hanno ambedue l'erpes in bocca, il secondo sono le troppe parolacce nel testo. Ultimamente sono diventata piuttosto bigotta è non accetto di buon grado il turpiloquio. Sto facendo il possibile per rendere più dolci alcune parole, ma non è facile...in ogni caso, mai come adesso, non vedo l'ora di iniziare quest'avventura". In bocca al lupo a tutta la compagnia!
Un piccolo gioco senza conseguenze – Teatro della Gioventù di Francesca Camponero
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