L'artefice della cattura dei boss è il commissario Michele Romano (Claudio Gioè), capo della squadra mobile di Napoli.
Dopo la cattura di Antonio Iovine, il nuovo capo del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, cerca di affermare in tutti i modi la sua supremazia sul territorio, attraverso i suoi traffici, nonostante sia latitante da 16 anni.
La fiction è stata girata nei luoghi in cui si sono svolte le vicende cioè a Casapenna (in provincia di Caserta) e alcune scene sono state girate nel bunker, dove si nascondeva Michele Zagaria. Il boss, in casa Ventriglia, gestiva i suoi traffici, seminando morte e terrore in tutta Napoli. Il commissario Romano, attraverso una serie di indagini, aiutato dalla sua squadra, nonostante cercassero di screditarlo e togliergli il caso, è riuscito a catturarlo, infierendo alla camorra un duro colpo. Durante la realizzazione della serie, sia il commissario che il magistrato responsabili delle indagini hanno fornito una consulenza continua, per essere sicuri che i fatti fossero fedeli alla realtà. Gli attori sono stati bravissimi ad interpretare le vicende. Alcuni fatti sono inventati come la morte di un agente, ma, con questo espediente, si è voluto ricordare tutte le vittime innocenti uccise dalla camorra.
La serie, molto interessante, ha saputo mixare giallo ed emozioni, supportata da interpreti bravissimi.
Ci ha raccontato un pezzo di storia italiana in cui ha vinto lo Stato sulla camorra.