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SHOWPERO - regia Renato Sarti

Showpero Showpero Regia Renato Sarti

di Renato Sarti, Flavio Pirini e Pasqualino Conti
regia di Renato Sarti
con Flavio Pirini e Pasqualino Conti
produzione Teatro della Cooperativa
Teatro della Cooperativa, dal 25 gennaio al 19 febbraio 2012

www.Sipario.it, 27 maggio 2012

sono tristi? No, sono di spessore

Un suicidio da ridere, sul palco ribelle di Sarti: pagami per questo ma, anche, no.

No, no e poi, NO! SULLE GRU, NON CI STO. PERCHE', ESITI? PERCHE' NON HO SENSO DELL'UMORISMO. Io, voglio, solo, essere pagato.

Ridere, infatti, non è abbastanza di fronte a questo cabaret à éffect noir che si dipana tra il serio, la rabbia e il faceto di chi se ne va, per ironia della sorte. E, alla fine, alla conferenza stampa di fronte alle telecamere chi esce di scena è il sorriso.

Infine, Batti in aria, le mani; leva in aria, i pugni; alza, la gamba; mostra, il cartello; sorridi; ma, anche, no. Recita, canta, piange, si lamenta Pirini ma, anche, no. Respira e sospira, Conti. Ma, anche, no; si esprimono come, possono in questo spettacolo Conti Pirini e Renato Sarti . Con tutta la dolcezza e l'irriverenza che un tema, così, sentito e delicato consente. E, attraverso la loro bonaria ironia Tu, ridi e, loro, avanzano, verso, di noi. Suona e canta Pirini. Gli piange il cuore e sorride dolcemente Conti per poi scherzare con la sua splendida vena comica da mattatore, accompagnato da Pirini e dai suoi equilibrismi sonori e verbali. Dalle canzoni di questo cantautore acrobatico che lo puntellano e lo tengono in perfetto equilibrio ed, infine, lo inchiodano in aria in uno spettacolo che rivela uno splendido rapporto di osmosi tra i due che li porta ad un continuo scambio di ruoli sotto i nostri occhi, dove, il canto e la musica di Pirini divengono l'altra faccia di Conti e il cervello e la proiezione di Sarti. Un tandem che ci riporta alla memoria altri sodalizi più famosi della Storia del teatro come, quelli, tra Beckett e Blin; O'Neil e Quintero questa volta sotto l'ombra di una scrittura scenica che da teatrale si fa cinematografica quella di Sarti che ci rimanda al freddo occhio scrutatore di Oliver Stone. Un testo scritto a sei mani che diviene l'ombra del male di vivere e il disagio di chi reagisce ai traumi e alla durezza della realtà con un dolce sorriso in scena e tra il pubblico, perché, anche, se duro nei temi presentati con una dolcezza infinita che strazia il cuore e aggroviglia le budella levandoti il fiato ti lascia, senza parole nel finale, nell'attimo, della cronaca di un suicidio in diretta che diventa sotto i nostri occhi, nelle battute finali di questo dramma, menzogna. L'ipocrita, ultima, cinica illazione incarnata sulle labbra, di chi, nel giornalismo e nell'industria dello spettacolo non ragiona che in termini di logica del profitto e lascia di fronte ai nostri occhi e sul piatto della propria vita lo spogliarsi del corpo e dell'anima in una squallida roulette russa che non ha più colpi in canna se non il ritratto edito, stinto e patetico di un tempo, ormai, superato, finito, per sempre liquidato da un solo gesto sprezzante ed eloquace di Pirini dal forte impatto scenico che sancisce, con dignità l'antico sprezzo per il denaro con, l'indignato, silenzio.

Con Show-però il grido alla sopravvivenza di un'intera specie in via di estinzione si leva alto come un canto di speranza da, quelle, tavole di linoleum che hanno calpestato i grandi del teatro della cooperativa da Paolo Rossi a Lella Costa, come, ci racconta Pirini da quello che è, ancor, oggi, il palco ribelle di Sarti ci risponde, Conti. Show-però, uno spettacolo che si iscrive tra i grandi spettacoli in scena negli ultimi tempi per genialità ed esecuzione e che ci soffia sul collo il gelido alito di una morte civile che non più ci riguarda e ci fa sorridere, perché, alla resa dei conti per dirla tutti con, Conti: io voglio solo essere pagato! Quindi: Lets show-però; ma, anche, no. perché, se non c'è teatro, senza fondi, allora, andiamo a, fondo: fino, in fondo per sopravvivere al grigiore e, sentirsi vivi. Ed è, per tutti la Fine.

Show-però: quando, il teatro diventa musica e industria dello spettacolo senza perdere la dignità del suo nome.

Cinzia Viscomi

Ultima modifica il Domenica, 29 Settembre 2013 12:54

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