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SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE - regia Massimiliano Bruno

"Sogno d'una notte di mezza estate", regia Massimiliano Bruno "Sogno d'una notte di mezza estate", regia Massimiliano Bruno

Adattamento e regia: Massimiliano Bruno
Cast artistico Violante Placido, Stefano Fresi, Paolo Ruffini, Augusto Fornari
compagnia comici  Rosaro Petix, Zep Dragone, Dario Tacconcelli,  Maurizio Lops, nel ruolo di Quince
Innamorati: Sara Baccarini, Alessandra Ferrara, Antonio Gargiulo, Tiziano Scrocca,
Fata: Maria Vittoria Argenti
Scene e costumi Carlo De Marino
Light Designer Marco Palmieri

Musiche Roberto Procaccini
Milano, Teatro Manzoni dal 28 febbraio al 17 marzo 2019

www.Sipario.it, 6 marzo 2019

Profondamente immersi nel sogno shakespeariano.
Fra tutte le opere di Shakespeare, da che mondo è mondo, esistono tradizioni e vincoli. Uno dei più tenaci da abbattere, è una certa tendenza a sminuire determinati testi e, in contrapposizione, far cadere la scelta sui soliti classici stranoti al pubblico: schiere di Lear, Ofelie, Amleti e Macbeth impongono le loro voci stentoree su ninfe e poveri folletti di boschi incantati.
A tale proposito, il destino del "Sogno" non è stato fra i più felici: ha subito, nel corso dei secoli, diversi tagli e riduzioni e fu rappresentato in chiave integrale solo nel XIX. Esiliato dal genere di prosa è stato adottato dal balletto e sviluppato in chiave semi operistica o musicale.
Quindi, merito primo da ascrivere a Massimiliano Bruno, è il coraggio di aver scelto di adattare e dirigere (in prosa) una lettura svecchiata e fresca fra più ardue e complesse del bardo.

Il bosco è la strada che porta verso la verità...
Opera scapestrata dagli accenti gipsy -pop e in grado di condensare, in un solo, dinamico atto, azioni e sogni del pubblico raccolto in sala. Fusione di dramma, amore, follia e comicità perfettamente bilanciate fra loro, quanto incarnate, dalla compagine maschile e femminile, del cast. Nell'opera di Bruni comicità e dramma si susseguono trovando la propria collocazione ideale, e riservando anche qualche piacevole sorpresa al pubblico in sala.
Dai malumori delle due coppie di amanti (Ermia e Lisandro/Elena e Demetrio); alle imprese maccheroniche della compagnia dei comici: Stefano Fresi nel ruolo di Bottom è perfettamente calato nella parte: sia nelle velleità artistiche spinte a oltranza che nella sua capacità di padroneggiare un'ampia gamma di registri vocali. Affiancato dagli attoriMaurizio Lops nel ruolo di Quince, con Tacconcelli, Petiz e Dragone crea il giusto contrasto con il tema romantico ). Tutto si equilibra alla perfezione trovando -nella coppia Oberon (Augusto Fornari) e Puck (Paolo Ruffini), - i ciceroni pronti a trascendere sogni e desideri dal piano di realtà al mondo dell'astrazione e della follia più pura

Il mondo di Puck... Ovvero elogio dell'anarchia.
Discorso a parte merita il personaggio di Puck nel contesto del lavoro shakespeariano. Lo spirito dei boschi altro non è che l'amore che cela e svela le reali sembianze fisiche e morali di chi finisce sotto il suo raggio d'azione.
Ruolo invidiato e sostenuto da schiere di interpreti illustri ha segnato il trionfo della quintessenza dell'attore teatrale; ma proprio per questo tanto più scomodo e temuto, per la sua capacità di abbattere la quinta parete e interagire direttamente con lo spettatore.
La scelta di cast, indirizzata verso Paolo Ruffini, crea un piacevole seguito e s'inserisce, a buon diritto, nella tradizione d'interpreti dotati di spirito arguto e forte capacità d'improvvisazione. Non a caso il suo prologo spazia, con freschezza e originalità, in una serie di memorie, provocazioni e nonsense infiniti, mirati a stupire, conquistare e incantare il pubblico in sala.
Le scene e l'illuminotecnica -di Carlo De Marino e Marco Palmieri- sfruttano con intelligenza e praticità le suggestioni del sogno, suggerite dal testo. Il palazzo, la corte e la foresta esistono in quanto archetipi dello stato onirico: luoghi della mente da riempire di pathos, desideri, sogni e avversioni.
Pubblico attento e coinvolto: numerose ed entusiaste le chiamate in scena Spettacolo consigliato a tutti i sognatori e ai curiosi.

Francesca Bastoni

Ultima modifica il Venerdì, 08 Marzo 2019 09:52

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