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SINDACO DEL RIONE SANITÀ (IL) - regia Mario Martone

"Il Sindaco del Rione Sanità", regia Mario Martone. Foto Mario Spada "Il Sindaco del Rione Sanità", regia Mario Martone. Foto Mario Spada

Regia Mario Martone

di E. Da Filippo

con F. Di Leva, G. Ludeno, M. Gallo, A. Pantaleo, G. Gaudino,
D. Ioia, G. Di Colandrea, V. Cangiano, S. Presutto, L. Perreca,
M. Esposito, M. Di Leva, Ralph P, A. De Giulio, D. Baselice
scene C. Guarino

costumi G. Napolitano

luci C. Accetta

musiche Ralph P
Teatro Curci Barletta, 6 aprile 2018

www.Sipario.it, 7 aprile 2018

L'intento di Martone di "suonare sullo spartito di Eduardo un'altra musica" fa onore a quei grandi registi che prendono un gruppo di volenterosi giovani attori e alimenta quell'acerba voglia di maturare con il teatro; di assecondare quel desiderio, principiato come in questo caso dall'attore Di Leva, di stravolgere e aggiornare un grande testo come "Il sindaco del rione Sanità" e metterlo in scena dinanzi a pubblici nazionali, sogno di mille giovani attori sull'orlo della rassegnazione; soluzione per una crescita culturale e divulgativa, utile a raccontare, sulla base e con il pretesto di antichi capolavori, vizi, problemi mai estinti e drammi sociali che ancora oggi ci condannano in un "mondo rotondo ma" non ancora "un poco più quadrato", come sostiene Barracano.

Assistere al "Sindaco" di Martone vuol dire trascorrere due ore in compagnia di bravi e giovani attori, che sacrificano anima e corpo in ruoli difficili, con ritmi serrati, linguaggio "da vico", con sangue e "violenza" (così come gli stessi allertano in principio). Ma ... Eduardo è sempre Eduardo! Ed il suo messaggio non va "interpretato". Altrimenti, non per nulla, esiste la dicitura "tratto da un'opera di".

"Non si può prescindere dalla realtà – dichiara Martone – filmata e rielaborata da Saviano e Garrone; è nato un genere, qualcosa di potente, di forte; un codice alla quale ci si può riferire". Ovviamente il regista fa riferimento al successo commerciale partito dal libro trionfo "Gomorra" di Saviano, divenuto poi film e serie televisiva. Ma, trascurando il "poco costruttivo" esempio che questa restituisce a giovani che pericolosamente imitano i loro eroi camorristi, la missione prefissata, a costo della vita, da Eduardo (autore) e Antonio Barracano (personaggio) non è proprio la stessa firmata Martone.

Il Barracano di Eduardo, nonostante ispirato ad un camorrista realmente esistito, è colui che trae il meglio dalla tragica esperienza subita da "Gioacchio 'o guardiano d' 'a tenuta Marvizzo"; ne trae da questa monito universale, esempio categorico per tutti i sui ignoranti protetti: "non aggiungere violenza ad altra violenza", l'unico atteggiamento certo che il testo impone. Il Barracano di Eduardo non avrebbe mai risolto, ad esempio, la faccenda Palummiello/Nait, sparatisi per motivi di "pagnotta", con un pestaggio di massa. Uno schiaffetto per far intendere chi comanda, una stretta di mano e "Gerardì? Segna! Il fatto non ha seguito". Tutto sarebbe finito lì. Così come mai avrebbe fatto il "viscido" con la compagnia di Santaniello (più prostituta che rispettosa del testo che Eduardo le mette in bocca) il Barracano devoto e protettore della famiglia, esattamente come drammaturgia ordina. La prospettiva eduardiana non avrebbe mai risolto nulla in stile "Gomorra". Essa stessa vuole insegnare l'opposto. E l'adattamento di Martone, in questo, poteva benissimo fare lo stesso nel contesto scelto. Contesto che però Barracano deve ribaltare, "destereotipizzare" si potrebbe dire, a costo della propria vita.

Comunque, oltre al finale mancante, quello che induce il Dottor Della Ragione (interpretato in modo "particolare" da Giovanni Ludeno) a denunciare il tutto su carta interrompendo il "metodo d'intervento diretto Barracano", Martone, e i suoi attori, ci regalano un grande lavoro corale. Degna di nota Viviana Cangiano, la più eduardiana di tutti, dalla meravigliosa voce. Cosi come anche Ralph P che, oltre ad essere interprete di 'O Palummiello (sparato in un modo aggiunto e incoerente con il testo), esegue l'interessante brano rap "Niente 'e nuovo". Coerenti con lo stile adottato le scenografie e l'iterazione con gli attori.

Valerio Manisi

Ultima modifica il Domenica, 08 Aprile 2018 08:52

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