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QUADERNO PER L'INVERNO (UN) - regia Massimiliano Civica

"Un quaderno per l'inverno", regia Massimiliano Civica "Un quaderno per l'inverno", regia Massimiliano Civica

di Armando Pirozzi

uno spettacolo di
MASSIMILIANO CIVICA

con Alberto Astorri e Luca Zacchini

costumi Daniela Salernitano

scene Luca Baldini

luci Roberto Innocenti

produzione Teatro Metastasio di Prato

con il sostegno di Armunia Centro di Residenze Artistiche Castiglioncello

Napoli, Teatro Bellini, 14 febbraio
Piccolo Bellini, dal 15 al 18 febbraio

www.Sipario.it, 15 febbraio 2018

Un titolo delicato, come delicato è il testo nella sua interezza. Una storia che ha due uomini per protagonisti, ma in realtà ruota intorno alla scrittura, al suo senso, al valore che può assumere in una contemporaneità sempre più fatta di solitudini.
Due uomini, due individui che più diversi non potrebbero essere, ma solo all'apparenza. Il loro imbattersi l'uno nell'altro sembra fortuito, ma anche questa è un'impressione errata. Un professore di letteratura dall'aria dimessa rientra a casa, ancora crucciato per aver subito il furto del proprio computer in facoltà: non può sapere che, entrando nell'appartamento, conoscerà all'improvviso colui il quale gli ha sottratto un oggetto tanto prezioso (e indispensabile sul lavoro), la sua unica cosa di valore. Ma è qui che si verifica il colpo di scena: "valore" è un'espressione cui ciascuno dà il significato che preferisce. Il ladro si stupisce nello scoprire che nello zaino rubato il computer non è il bene più prezioso; il professore, vittima della ruberia, si sconvolge addirittura nel realizzare la ragione per cui quel delinquente da quattro soldi abbia fatto irruzione in casa sua. Cosa può volere ancora da lui dopo averlo già derubato una volta; perché continua a inseguirlo, aggrappandosi a lui come all'ultima possibilità di salvezza.
Un quaderno per l'inverno è valso ben due premi UBU 2017: uno a Massimiliano Civica per la regia e un altro ad Armando Pirozzi per il miglior testo italiano. La scena è buia ed essenziale: solo un tavolo da cucina, intorno a cui i protagonisti si ritrovano a parlare nella più lunga delle notti. Niente musiche, nessuna maschera o costume particolare. Solo il testo scritto che, veicolato dai due bravissimi interpreti Alberto Astorri e Luca Zacchini, riflette su se stesso e la scrittura in generale; si interroga sulla capacità della poesia di incidere sulla realtà e di "cambiare le cose", l'inarrestabile corso degli eventi; si mette a nudo. A distanza di otto anni, i protagonisti si ritrovano intorno a quel tavolo per due volte, riuscendo in entrambi i casi a trasformare la disperazione che li accomuna condividendola, comunicandola. In un rapporto con la scrittura, con i sentimenti, con la fede, che è fatto di eccessi opposti e sfide, come in una partita a scacchi.
Un quaderno per l'inverno, testo per due attori in tre scene, è il titolo scelto come "progetto ponte" nella stagione 2017/2018 dal Teatro Bellini: per rafforzare il dialogo tra la programmazione delle due sale, viene rappresentato sia nella grande che al Piccolo.

Giovanni Luca Montanino

Ultima modifica il Giovedì, 15 Febbraio 2018 20:54

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