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PRIMO CHE MI CAPITA (IL) - regia Antonio Giuliani

Il primo che mi capita Il primo che mi capita Regia Antonio Giuliani

di Antonio Giuliani
con Antonio Giuliani, Manuela Arcuri, Valentina Persia
regia: Antonio Giuliani
Roma, dal 5 febbraio al 16 marzo 2008

Avanti, 17 febbraio 2008
Il Messaggero, 9 febbraio 2008
Fantasiosa pantomima

C'è una porta che ogni qualvolta in fantasiosa pantomima viene aperta, fa echeggiare un coro d'alleluia! Sì, perché da lì si entra in una bottega d'oggetti sacri. E' questa, credetemi, l'unica idea originale de "Il primo che mi capita". Eppure sono in scena tre bravi attori che però recitano un testo oltremodo fiacco. Il guaio è che questo testo oltremodo fiacco, è stato scritto da uno dei tre bravi attori. Parlo di Antonio Giuliani, il quale sarà pur efficace ad interpretare le sue performance come one show man, ma in quanto a mettersi in discussione con altri compagni di palcoscenico ed a scrivere una regolare pièce è tutt'altra cosa. E ciò può comprenderlo Maurizio Costanzo che di commedie intelligenti fatte di arguti dialoghi ne ha scritta più d'una e che qualche sera fa ha ospitato al suo Parioli il debutto di Antonio Giuliani impegnato in questa performance assieme a Manuela Arcuri (di svettante bellezza e soprattutto dotata di una coinvolgente simpatia) e di Valentina Persia (che con i suoi divertenti personaggi, s'inserisce ormai a pieno diritto tra le attrici in grado di affrontare le più diversificate caratterizzazioni). Anche Giuliani con le sue interpretazioni che stanno tra il perfido e l'ingenuo, col suo svitato e dinoccolarsi che ci riportano al grande Totò, è candidato prima o poi ad essere protagonista di commedie musicali e di show televisivi del sabato sera. Purché abbia l'umiltà di affidarsi a chi abbia un certo mestiere e gli scriva qualcosa confacente alla sua personalità. "Il primo che mi capita" gode comunque di un'eccellente, moderna scenografia e di un perfetto gioco di luci. Anche per la regia fatta d'un succedersi di situazioni, alcune delle quali inquadrate a ritroso nei ricordi, non v'è nulla da eccepire. La trama vede una severa psicoterapeuta, tale dottoressa Isolde Kranz (in questa stagione teatrale almeno quattro commedie su dieci hanno trovato spunto nello psicanalista) la quale consiglia alla sua avvenente paziente: Egle Ciccirillo, delusa dai troppi uomini che dopo averla amata l'hanno abbandonata, di passare al contrattacco. C'è insomma da cambiare registro: il primo che le capiterà a tiro sarà stavolta lei a respingerlo e pagherà per tutti quelli che l'hanno fatta soffrire. E "primo" tra tutti sarà tale Alvaro Squarciarella, un uomo insignificante all'apparenza, il quale appare pronto a farsi umiliare da questa splendida e crudele donna, ma… Sì c'è un "ma" che non va affatto qui svelato. Il debutto de "Il primo che mi capita" si è svolto in una serata evento, là dove i flash e le telecamere inquadravano personaggi e personacci dello spettacolo, i quali appena raggiunta la propria poltrona, in attesa dell'aprirsi del sipario, invece di volgere il proprio sguardo verso il palcoscenico stando ben piantati in piedi, si giravano dall'altra parte, ovvero verso il fondo sala, per essere visti e riconosciuti da tutti. V'era qualcuno, e più di qualcuno, che chiedeva all'altro, magari situato a lunga distanza: "Be' quest'anno che lavoro hai messo su, con quale compagnia reciti?". E l'interloquito, in evidente disoccupazione, rispondeva pronto: "Ho avuto diverse proposte, ma sto guardandomi attorno, ho bisogno di un momento di riflessione. Sai, ci sono troppe schifezze in giro!".

Renato Ribaud

Il duo Giuliani-Arcuri
ha bisogno di muscoli

Antonio Giuliani è al Parioli con Il primo che mi capita, inconsistente storia di una vendetta amorosa nata come terapia risanatrice per una donna-geisha e per un uomo-zerbino. Lo affiancano Manuela Arcuri e Valentina Persia. A lato, Francesco Testi (il veronese del Grande Fratello 2007) e Gianluca Boccia evidenziano, con grande sfoggio di muscoli, l'inadeguatezza fisica del protagonista, che è al centro del regolamento di conti tra i due amanti a suon di gag forzate, umorismo stiracchiato, equivoci coatti. Oltre due ore di spettacolo. Egle/cuore di panna della Garbatella fa la parrucchiera (ma parla un improbabile romanesco); Alvaro ha ereditato un negozio di articoli sacri a San Pietro e si fa spremere da una procace bolognese. La regia ingrassa la durata con intervalli canori perché Alvaro, tra i vari difetti, ha anche quello di adattare i testi delle canzoni celebri ai propri affanni quotidiani (un esempio? Maledetta parrucchiera). Si rifiata con Valentina Persia che interpreta personaggi-stereotipo con doti di brava caratterista. Anche l'obiettivo dichiarato dall'autore-regista-interprete, quello di dimostrare che il ripieno conta più dell'involucro, si perde nel continuo sberleffo della bellona ai danni del "bacarozzo", preso in giro persino da quelli che si dicono suoi amici. Un solo applauso al termine della prima "ufficiale". Fino al 16 marzo.

Paola Polidoro

Ultima modifica il Martedì, 24 Settembre 2013 07:56

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