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NUDA E CRUDA - regia Livio Galassi

Nuda e cruda Nuda e cruda Regia Livio Galassi

di  Anna Mazzamauro e con Nicola Mancini, Lidia Norma;
Musiche originali di Amedeo Minghi; eseguite dai Màs en Tango; Fisarmonica e Pianoforte – Salvatore Cauteruccio; Contrabbasso – Sasà Calabrese; Violino – Andrea De Martino; Costumi Graziella Pera, Scene Lucia Giorgio; Disegno Luci Francesco dell'Elba; Fonico Ezra Capogna: Tecnico Luci Cristian Perria; Macchinista di scena Gennaro Cerlino; Sarta di scena Lilly Norma; Costruzioni Scenografie Renato Ostorero; Sartoria Teatrale D'Inzillo Sweet Mode;
Coreografie Giovanna Gallorini, Regia Livio Galassi,

al teatro Sociale di Soresina (Cremona), 8 novembre 2013

www.Sipario.it, 12 novembre 2013

Ridersi addosso è un po' consolatorio e un po' terapeutico: così Anna Mazzamauro ha messo in scena in Nuda e cruda una confessione semiseria sulla sua atipicità che è un modo eufemistico per riferirsi alla sua bruttezza... Questi gli estremi di uno one-woman show tutto centrato sull'attrice, sulla sua non bellezza che finisce col fare da pretestuoso filo conduttore ad una personale teatrale che è anche un omaggio al varietà e al cabaret con una strizzatina d'occhi agli show del sabato sera della tv anni Ottanta. A campeggiare è una sorta megatelevisore gonfiabile che fa anche da boccascena, a destra il trio di musicisti che l'accompagna, Màs en Tango che ben interagisce con Anna Mazzamauro che come partner si sceglie il ballerino Nicola Mancini con le incursioni di Lidia Norma. Di nero vestita, la folta chioma rossa a fare da contrasto: Anna Mazzamauro è signora indiscussa di quel suo mondo fatto di battute sferzanti e tanta ironia. Entra vestita da gran dama e il suo ingresso è subito calorosamente applaudito da un Sociale gremito come non mai che ha regalato all'attrice un clima di festosa complicità. Dopotutto è proprio la complicità che va cercando Anna Mazzamauro in Nuda e cruda in cui le parole di Cyrano e la telefonata di Roberto Rossellini a Nannarella fanno da estremi ad uno spettacolo con canzoni, balletti, una piccola rivista demodé che piace e conquista. Nel debutto soresinese c'è ovviamente l'aspetto legnoso di una prima assoluta, c'è la necessità di oliare una macchina ricca di effetti e parole, di canzoni, alcune firmate da Amedeo Minghi, ma anche di classici come Parlami d'amore Mariù cantata come una preghiera in un momento di forte e un po' retorica commozione, dedicato alla violenza sulle donne; una preghiera a quella Madonna che donna deve essere pur stata, si chiede Anna Mazzamauro. Nuda e cruda sa alternare comicità e parti serie che inducono alla pietas, sa giocare sul femminile e sul suo sberleffo. A tal punto che la secchissima Anna Mazzamauro si concede uno spogliarello ma con un costume che la fa donna cicciona che rimane in guepière con seno al vento e penzolante... Un inno al sovrappeso che sa di liberazione post-femminista. Anna Mazzamauro dice di sé per raccontare di vizi e debolezze di un'Italia piccolo borghese e nutrita di luoghi comuni. L'attrice non si risparmia, gioca e si diverte, cerca il dialogo col pubblico che arriva in forma di applauso caloroso e risate fragorose. Insomma Nuda e cruda fra romanesco e poesia, fra costumi appesi alle grucce come in un camerino a vista e atmosfere da rivista postmoderna si porta via due ore piacevoli e di buon gusto, premiate da un pubblico plaudente e soddisfatto.

Nicola Arrigoni

Ultima modifica il Sabato, 16 Novembre 2013 01:24

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