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CASO DI ALESSANDRO E MARIA (IL) - regia Luca Barbareschi

Il caso di Alessandro e Maria Il caso di Alessandro e Maria Regia Luca Barbareschi

commedia in due atti di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
regia: Luca Barbareschi
scene: Massimiliano Nocente, costumi: Teresa Acone, luci: Mario Esposito
con Luca Barbareschi e Chiara Noschese
musiche eseguite dal vivo dalla Marco Zurzolo Band
Milano, Teatro Manzoni, dal 3 al 29 marzo 2009

Il Messaggero, 25 ottobre 2009
La Repubblica, 9 marzo 2009
Ritrovando Gaber

Teatroparola. Teatromusica. Teatrobiografia. Il caso di Alessandro e Maria, di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, ovvero una storia d’amore con le sue implicazioni psicologico-temporali (ora in scena al Quirino di Roma dopo una lunga tournée nella scorsa stagione) è proprio il paradigma di come possano esistere spettacoli così: educati, minimali, legati all’esigenza di esserci sorridendo, divertendo il pubblico e, cosa non trascurabile, esibendo le proprie abilità. Barbareschi attore-regista ha scelto, per la performance, un testo “minore”, sosfisticato, in fondo “raro” del grande Giorgio (è andato in scena solo ad opera dello stesso Gaber, in coppia con Mariangela Melato, nel lontano 1982). Si tratta di un dialogo all’eterno presente che scavalca date, eventi e situazioni per disegnare nell’aria, forse nei cuori, il profilo molto segmentato di un innamoramento-amore. Sentimento passato eppure vivo; concluso ma non silente; accantonato benché strepitoso. Il tutto in un alveo all’apparenza “normale” che abolisce i confini fra giorno e notte, vita quotidiana e vita eterna, passione e dolore, credito e debito, ghigno e risata. Luca/Alessandro fa l’Amleto dei giorni nostri, incazzato e minimalista; Chiara/Maria afferma con forza la propria esistenza. E fra una litigata e un rigurgito sentimentale, o viceversa, i due si scambiano battute salaci, note, passi di danza, mandi e rimandi, sulla base musicale inedita di Marco Zurzolo, che la esegue dal vivo assieme alla sua band. Cosa ci regala questo appuntamento? Innanzitutto l’inesausta propensione di Barbareschi a svelare, dei personaggi che gli vanno a genio o ritiene gli somiglino, non solo l’animo, bensì ogni contorcimento di visceri, ogni evasione, ogni sogno, lecito o proibito che sia. Morbida e matura la forma in cui lo fa con Gaber, aprendosi più alla poesia, allo humour, alle tirate confidenziali che agli arrembaggi. Poi c’è la bravura della Noschese, così affilata e inossidabile da raffreddare un po’ la partecipazione emotiva dell’attrice. Si ascoltano canzoni di Pino Daniele, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi, ma anche novità di Zurzolo come C’amor, Migranti, Tema di Giulia. In scena fino all’8 novembre.

Rita Sala

L`attore e Chiara Noschese protagonisti di "Il caso di Alessandro e Maria" un testo sull`amore che ci parla da vicino
Barbareschi fa scintille con Gaber

I drammaturghi del repertorio e delle storie del teatro sono stati spesso all`inizio attori che scrivevano per se stessi e per i loro compagni, i cui testi - di solito solo dopo la fine della loro carriera - sono stati ripresi e messi in scena da altri, magari in maniera diversa e perfino "infedele". È il caso di Eduardo in tempi recenti o di grandi classici dei secoli passati come Molière o Shakespeare. Ora è questo momento di ripresa da parte di altri interpreti anche molto diversi tocca a un autore anomalo come fu Giorgio Gaber, ed è un bel segno di vitalità per il suo originalissimo "teatro canzone" scritto in coppia con Sandro Luporini. A mettere in scena i suoi testi ci sono gli allievi fedeli, ma anche artisti del tutto autonomi, come Iacchetti, Gioele Dix, Claudio Bisio. Ora arriva Luca Barbareschi, che ne propone una rara commedia vera e propria, con due personaggi. Barbareschi è attore diversissimo, senza quel physique du róle angoloso o la voce sottilmente nevrotica di Gaber. II suo personaggio è dunque lontano da quello del primo spettacolo dell`82, così come Chiara Noschese è assai differente e più "regolare" di Mariangela Melato, interprete di allora: Barbareschi impone a tutti i suoi personaggi una forza, una convinzione intatta anche nella rovina, mentre Gaber giocava col dubbio sul dubbio, con l`ironia sull`ironia. Noschese fa una donna comune che si è innamorata di un uomo bizzarro e ne è attratta e sconcertata, mentre Melato era più perversa e labirintica. Ma il confronto col passato è certamente futile. La tragicomica storia d`amore della ragazza decisa ma insicura e di un uomo pervicacemente incerto e sempre capace di ferire riesce anche oggi a intrigarci perfettamente. Le battute di Gaber continuano a sprizzare scintille, e l`Italia sullo sfondo non appare troppo cambiata da allora. L`incontro fra i due ex fidanzati, separati da annidi litigi e di rimpianti, assume sfumature continuamente nuove, dalla rabbia alla tenerezza, dall`insulto alla seduzione, dalla nostalgia al battibecco. I ricordi si mescolano ai sarcasmi, che diventano subito gioco e passione. Quando la dolcezza sembra prevalere, subito si volge in acido e viceversa: descrizione di un amore fallito, o di un fallimento ancora amoroso. La regia di Barbareschi è semplice e efficace, le musiche della band guidata da Marco Zurzolo sono un filo continuo di utile commento, che a tratti si fa terzo attore.

Ugo Volli

Ultima modifica il Domenica, 11 Agosto 2013 16:17

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