Teatro della città
A.C.A.S.T. Associazione culturale Artigiani Spettacoli Teatrali
presentano
MILENA VUKOTIC
SALVATORE MARINO
MAXIMILIAN NISI
A SPASSO CON DAISY
di Alfred Uhry
adattamento Mario Scaletta
regia GUGLIELMO FERRO
Roma – Teatro Quirino Vittorio Gassman 30 aprile-5 maggio 2024
Si chiude la stagione del Quirino con uno spettacolo dolce, leggero ma tutt’altro che frivolo, magnificamente recitato, bellissimo: A spasso con Daisy. La commedia di Alfred Uhry ha al suo centro un tema attuale: l’integrazione fra persone di culture diverse. In che modo può avvenire? Come superare pregiudizi, ostacoli che la società frappone per un sereno rapporto interpersonale sebbene vi siano fedi e prospettive tradizionali e culturali diverse? Uhry pare rispondere con sincerità: coltivando la stima reciproca che consegue a una sana frequentazione dove valori quali: onestà, generosità, disinteresse e altruismo sono i veri protagonisti. L’anziana Daisy: scorbutica, sempre scontenta, di fede ebraica si trova a dover subire, per volontà del figlio Boolie, la presenza dell’autista Hoke: uomo di colore buono, cattolico, comprensivo, paziente, affettuoso e generoso. Con un colpo di genio, Uhry ha messo in metafora con questi due personaggi il dilemma che caratterizza società di ogni epoca: ci si confronta e ci si stima, e si cresce insieme, solo grazie alla cultura e ad una serie di fede e tradizioni che le origini di ciascun individuo offrono? Oppure grazie all’empatia che si stabilisce con un contatto umano diretto, magari considerando situazioni e circostanze specifiche, tenendo nel giusto merito il valore d’uno sguardo sincero e di un gesto disinteressato? Daisy e Hoke simboleggiano questa seconda ipotesi. Nell’arco di un periodo che va dal 1948 fin quasi agli anni Settanta, assistiamo per brevi accenni all’evoluzione storica degli Stati Uniti d’America nell’integrazione dei neri e a come i personaggi della commedia di Uhry impareranno a stimarsi reciprocamente fino a volersi bene, ad amarsi con sincerità solo per ciò che sono l’una per l’altro. La dolcezza, la delicatezza, la levità che emergono dal testo, Guglielmo Ferro ha saputo farle sue traducendole in una riduzione scenica (avvalendosi per altro dell’agile adattamento di Mario Scaletta) sincera e schietta, che non ha voluto né aggiungere, né togliere. Ferro pare aver applicato quel sano, bellissimo e difficilissimo principio di Elias Canetti quando ci si trova a cospetto di un classico: farlo parlare con la sua voce, senza sovrapporre la nostra. Che meraviglia vedere Milena Vukotic (Daisy) così a suo agio, peperina nella camminata fin dal suo ingresso in scena, con una voce decisa ma sempre delicata, ironica al punto giusto, dallo sguardo ricco d’intelligenza. La Vukotic, da grande attrice qual è, ha trattato il personaggio con una dolcezza e una delicatezza meravigliose. Toccante e commovente Salvatore Marino (Hoke), perfetto e preciso nella parte, con una mimica altamente espressiva e un controllo vocale eccellente, pieno di sfumature. Bellissimo il suo Hoke da anziano, un po’ tremante nel parlare e nel fisico: un tocco recitativo geniale realizzato con straordinario equilibrio. Molto bravo Maximilian Nisi (Boolie) nei panni del figlio severo e vagamente cinico nei confronti della dolce Daisy. Pierluigi Pietricola