di Lev Tolstoj
adattamento Gianni Garrera, Luca De Fusco
con Galatea Ranzi
e con Debora Bernardi, Francesco Biscione, Giovanna Mangiù, Giacinto Palmarini,
Stefano Santospago Paolo Serra, Mersilia Sokoli, Irene Tetto
regia Luca De Fusco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Gigi Saccomandi
musiche Ran Bagno
coreografie Noa e Rina Wertheim
proiezioni Alessandro Papa
Teatro Stabile di Catania, Teatro Biondo Palermo
Teatro Carignano Torino 19 – 23 DIC 2023
Ritrovare, in un momento magico dell’anno come possono essere le feste natalizie, l’incanto di un romanzo simbolo, tra i primi nella storia della letteratura a porre la donna al centro di un immaginario collettivo, di una narrazione, di una ricerca psicologica. La donna, come protagonista (sia attiva, che passiva) nella società: oggetto di critiche e accuse (spesso ingiuste), vittima di ipocrisie e strumentalizzazioni. Gli elementi che rendono Anna Karenina, capolavoro di Lev Tolstoj, universale e attuale in ogni epoca e in ogni dove, sono i veri protagonisti della messinscena curata da Luca De Fusco, sul palco del Teatro Carignano di Torino, dal 19 al 23 dicembre 2023. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Catania e dal Teatro Biondo Palermo, offre spunti a riflessioni fondamentali (oggi, come ieri) e pone in risalto la denuncia sociale perpetrata da Tolstoj nei confronti del bigottismo della Pietroburgo (ma, più in generale, dell’aristocrazia russa) del 1800. Un gruppo nutrito e intenso di attori dà vita a una rappresentazione corale del dramma, dove musiche e coreografie (rispettivamente, ad opera di Ran Bagno, di Noa e Rina Wertheim) fanno la loro parte, coinvolgendo e commuovendo gli spettatori. Le video proiezioni sullo sfondo del palcoscenico (realizzate da Alessandro Papa), che delle regie di Luca De Fusco rappresentano una cifra di stile, effettivamente, rendono giustizia al romanzo monumentale e alle sue scene più iconiche: su tutte, la morte dell’amatissima cavalla del conte Vrònskij, Frou-Frou, emozionante. I costumi di Marta Crisolini Malatesta sono notevoli, di sontuoso impatto sulle scene minimaliste, contribuendo a trasmettere suggestioni importanti. Quel che non convince chi scrive sono gli aside degli attori, note “a parte” in cui gli interpreti si prendono carico direttamente (recitandole) delle osservazioni e degli approfondimenti da parte dell’autore: incisi che sembrano spezzare il flusso del racconto e guastarne la musicalità. Tutto sommato, comunque, la regia di De Fusco e l’adattamento firmato (oltre che dallo stesso De Fusco) dal drammaturgo Gianni Garrera offrono al pubblico un’esperienza immersiva nel romanzo di Lev Tolstoj che, non soltanto non è scontata, ma tocca nel profondo. Galatea Renzi restituisce la passionalità e l’animo inquieto dell’eterna Karenina: la gelosia incontrollabile nei confronti di Vrònskij – il diavolo invisibile che Anna scaccia a calci e a pugni nel vuoto, per poi sorridere puerilmente della ritrovata armonia al suo amato ufficiale –, la repulsione nei confronti del marito Karènin, freddo e calcolatore dirigente governativo; sentimenti umani, composti da una fragilità e un infantilismo dentro cui da secoli ci si identifica e che da sempre, in fondo, determinano la grandezza di questo personaggio. Anna non si può capire, né afferrare; Anna si ama. Giovanni Luca Montanino