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ANATRA, LA MORTE E IL TULIPANO (L') - regia Bruno Franceschini

"L’anatra, la morte e il tulipano", regia Bruno Franceschini "L’anatra, la morte e il tulipano", regia Bruno Franceschini

liberamente tratto da Ente, Tod und Tulpe libro illustrato di Wolf Erlbruch
idea, traduzione, drammaturgia e regia Bruno Franceschini
coreografia e interpretazione Aldo Rendina e Federica Tardito
musicisti Friedrich Edelmann  fagotto e Rebecca Rust violoncello
scenografia e costumi Cristiana Daneo
musiche W. A.Mozart, L. van Beethoven, G. Bizet, H. Gal, P. Hindemith, K. M. Komma
una produzione di Franceschini//Droste & Co. (Berlino),
Compagnia Tardito/Rendina e Associazione Sosta Palmizi

Teatro Ponchielli, Cremona 21 gennaio 2019

www.Sipario.it, 26 gennaio 2019

Ci sono artisti che - anche a distanza di anni - si confermano capaci di emozionare, commuovere per tenerezza e poesia. E' questo il caso di Aldo Rendina e Federica Tardito che sul palcoscenico del Ponchielli hanno proposto L'anatra, la morte e il tulipano, un lavoro sulla morte in cui la consapevolezza della nostra finitudine assume la dolcezza di una carezza. In scena insieme ai due danzatori ci sono i musicisti Friedrich Edelmann al fagotto e Rebecca Rust al violoncello. Federica Tardito danza la vita quotidiana di un'anatra, da lontano ad osservarla, dietro una scala, è la morte, un allampanato Aldo Rendina. La morte non nasconde la sua identità e confessa di essere da sempre al fianco dell'anatra e che vi rimarrà fino a quando un incidente o un raffreddore porranno fine allo spensierato svolazzare fra casa, stagno e un albero da raggiungere con un batter d'ali energico. Quel momento del distacco arriva — voluto dalla vita e non dalla morte —, ma intanto l'anatra e la morte vivono in simbiosi, chiedendosi a vicenda un po' di calore. Alla fine nel danzare dei due ballerini/attori e nella coreografia di poetico impatto mimetico anche i grandi si dimenticano che quell'uomo è la morte e che l'addio è inevitabile, unica certezza del genere umano. Tutto questo accade con grande leggerezza, la coreografia e interpretazione di Rendina/Tardito e la regia e drammaturgia di Bruno Franceschini costruiscono uno spettacolo lieve quanto il volo dell'anatra protagonista, poetico quanto quel tulipano che di nascosto la morte regala alla sua 'compagna di viaggio', guardandola allontanarsi per andare chissà dove... E alla fine la morte è spaesata come chiunque davanti a un lutto, chiude il suo libro che aveva aperto ai piedi dei bimbi per sparire anch'essa dietro le quinte. L'applauso del pubblico di piccoli è caloroso, commosso è invece lo sguardo di chi è più adulto e col pensiero della morte deve fare i conti. Grazie a Tardito/Rendina perché dai tempi di Gonzago's Rose e di Circhio Lume  continuano a credere nella commovente poesia della danza e del teatro facendo emergere il sorriso melanconico nascosto nei loro cuori e regalato allo sguardo degli spettatori.

Nicola Arrigoni

Ultima modifica il Martedì, 29 Gennaio 2019 16:14

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