Stampa questa pagina

AUTUNNO DI FUOCO (UN) - regia Marcello Cotugno

Milena Vukotic e Maximilian Nisi in "Un Autunno di Fuoco”, regia Marcello Cotugno Milena Vukotic e Maximilian Nisi in "Un Autunno di Fuoco”, regia Marcello Cotugno

di ERIC COBLE
Traduzione e adattamento di Marco Casazza
Con Milena Vukotic e Maximilian Nisi
Regia di MARCELLO COTUGNO
Roma. Teatro Ghione dal 16 al 25 novembre 2018

www.Sipario.it, 24 novembre 2018

In un normale pomeriggio d'autunno, una donna, stretta nella morsa della solitudine, minacciata dal fantasma della beffarda Vecchiaia che incombe e la sfida, ossessionata dall'idea di dover lasciare la sua casa per essere accompagnata dai figli in un ospizio, si barrica nel suo appartamento e tra contenitori pieni di liquido infiammabile sprofonda su una poltrona e attende che il coraggio arrivi. Alexandra decide così di spezzare quella catena che la tiene ancorata ad un mondo che oramai, di lei, non sa che farsene. D'improvviso, da una finestra che circoscrive un albero piantato in giardino da cui si elevano dei rami colmi di foglie dai colori accesi che sembrano invocare silenti la speranza, ecco sopraggiungere uno dei suoi tre figli. E' Chris, persuasivo ma anche discreto e determinato, sopraggiunge per tentare, in un'ora, di dissuadere la madre da quel gesto estremo, liberandole la mente e rinfrancandole finalmente il cuore.
Chris è il più giovane di tre figli, lontano da casa da vent'anni, si arrampica su quell'albero per entrare, sorprendere sua madre e salvarla. Un testo interessante Un Autunno di Fuoco tratto da The velocity of Autumn, scritto dall'abile penna di Eric Coble e diretto con maestria da Marcello Cotugno che è riuscito a curare con attenzione i dettagli della messinscena accompagnando i discorsi a movimenti giusti, adeguati, efficaci.
Milena Vukotic con un consueto portamento elegante, fine ed aggraziata, attrice totale, è giustamente dimessa nel suo ruolo di madre, certamente non facile in quanto da interpretare nella sua completezza esteriore e soprattutto interiore, un ruolo che vuol scavare nell'intimo, nel buio delle paure e sfiorare le corde dei sentimenti di ognuno.
Maximilian Nisi, capace di mantener vivo il gioco scenico anche nella partita a due e di mostrare, attraverso una mimica incisiva, l'inossidabile amor filiale, si muove con molta disinvoltura lasciandosi andare morbidamente al suo personaggio dalle pupille accese che discute ma che soprattutto osserva.
Il lavoro dei due bravissimi interpreti Vukotic e Nisi, complici di scena, sta nel lasciar riflettere, sul palcoscenico, quei volti delineati chiaramente dall'autore, quelle immagini che il pubblico si aspetta, riconosce ed impara ad amare. Non solo personaggi ma cittadini del mondo, di un mondo vero, concreto, di oggi e di sempre. Un particolare da mettere in evidenza sui due attori, è l'esser riusciti a conferire, in armonia, la giusta lievità all'impronta drammatica della trama.
Applausi a scena aperta al teatro Ghione di Roma.

Patrizia Iovine

Ultima modifica il Domenica, 25 Novembre 2018 10:35

Articoli correlati (da tag)

Questo sito utilizza cookie propri e si riserva di utilizzare anche cookie di terze parti per garantire la funzionalità del sito e per tenere conto delle scelte di navigazione. Per maggiori dettagli e sapere come negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie è possibile consultare la cookie policy. Accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner si acconsente all'uso dei cookie.

Per saperne di più clicca qui.