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ATLANTE DEL COMUNISMO - regia Lola Arias

"Atlante del comunismo", regia Lola Arias. Foto Ute Langkafel MAIFOTO "Atlante del comunismo", regia Lola Arias. Foto Ute Langkafel MAIFOTO

di Lola Arias e Ensemble
Regia: Lola Arias
Con: Matilda Florczyk, Salomea Genin, Monika Zimmering, Ruth Reinecke, Jana Schlosser, Mai-Phuong Kollath, Tucké Royale, Helena Simon
Scena: Jo Schramm
Costumi: Karoline Bierner
Musica: Jens Friebe
Video: Mikko Gaestel
Drammaturgia: Aljoscha Begrich
Berlino, Teatro Maxim Gorki, dall'8 ottobre 2016

www.Sipario.it, 19 ottobre 2016

Cosa è rimasto del comunismo oggi? Cosa significa esattamente comunismo? Sette attori, per la maggior parte non professionisti e di generazioni diverse, si sono riuniti al Maxim Gorki Theater di Berlino sotto la direzione della regista argentina Lola Arias per raccontare la propria personale esperienza del comunismo che fu e tracciarne così una cartografia del tutto inedita. Basandosi sui racconti di ogni singolo personaggio, Atlante del comunismo si propone di cercare tracce e resti del comunismo nel presente. Per fare ciò Arias si riferisce a un campione di sole donne di età diverse (da 8 a 85 anni), a cui si aggiunge il performer e attivista gay Tucké Royale che si presenta come la "queen" del gruppo. Atlante del comunismo è lo spettacolo d'apertura del festival Uniting Backgrounds. Teatro per la democrazia, che dall'8 al 23 ottobre 2016 intende focalizzare l'attenzione sulla situazione di pericolo in cui versano le moderne democrazie europee. Durante il festival il teatro mira a diventare uno spazio di intervento e incontro artistico che aiuti a uscire dalla passività del quotidiano, uno spazio dove discutere del potere dell'arte in un'era in cui la democrazia appare minacciata.

Il palcoscenico si erge al centro della sala, davanti la platea, dietro una tribuna. Il pubblico assiste dunque allo spettacolo da entrambi i lati. A volte la superficie della scena rimane libera, altre viene invece divisa da una tenda che si trasforma in schermo su cui vengono proiettati i volti degli attori. Atlante del comunismo è tutto meno che teoria: i fondamenti teorici del comunismo non vengono presi in considerazione dalla messa in scena di Arias, che preferisce invece lasciar parlare gli attori delle proprie esperienze estremamente intime, personali e di conseguenza necessariamente parziali. Salomea Genin, ebrea tedesca fuggita in Australia negli anni della Germania nazista, racconta di come iniziò ad entusiasmarsi per il comunismo e di come divenne un'informatrice della Stasi; l'interprete Monika Zimmering narra di quando tradusse in francese la conferenza stampa in cui Günther Schabowski aprì la strada alla caduta del Muro; l'attrice Ruth Reinecke rievoca la première di Società di transizione di Volker Braun nel 1988 proprio al Maxim Gorki Theater, cui lei stessa partecipò; Jana Schlosser intona una canzone della sua ex band punk che negli anni '80 le costò qualche mese di carcere; la vietnamita Mai-Phuong Kollath racconta di quando arrivò nella DDR in qualità di Gastarbeiterin; il performer Tucké Royale e l'attivista Helena Simon, non avendo vissuto il comunismo sulla propria pelle, dirottano il discorso su nuove tematiche come la questione rifugiati e la comunità LGBT in Germania; Matilda Florczyk (9 anni) ammette di aver sentito la parola "comunismo" per la prima volta proprio durante lo spettacolo: il suo ruolo è dunque quello dell'outsider che porta avanti la narrazione ponendo sempre nuove domande.

Pur concentrandosi sull'esperienza della DDR e dunque peccando in un certo senso di completezza, lo spettacolo riesce comunque a dimostrare quanto questo capitolo storico, già ampiamente discusso e tematizzato, sia ancora lontano dal venire esaurito. Arias riesce a dispiegare un ricco spettro di materiale narrativo, il cui valore sta nella diversità dei singoli contenuti e nell'intreccio tra di essi da cui risulta un variegato e personale Atlante del comunismo. La mancanza di una cornice teorica e/o narrativa che legittimi la messa in scena non si accusa affatto. Chi si aspetta una serata informativa su cosa fu e cosa è oggi il comunismo, è nel posto sbagliato. Atlante del comunismo è un progetto sul cosa è stato o è il comunismo per sette diverse persone che decidono di raccontarsi e di dare così vita a un "atlante" del tutto originale e volutamente parziale. La purezza della messa in scena di Arias è il suo valore più autentico.

Gloria Reményi

Ultima modifica il Mercoledì, 19 Ottobre 2016 21:22

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