Sinfonia n.9 in Re minore per soli, coro e orchestra
Ludwig van Beethoven
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, Milano 29 - 31 dicembre 2012, 1 gennaio 2013
Come tutti gli anni, fedele all'appuntamento anche a fine 2012 ed inizio 2013 l'Auditorium di Milano propone per il concerto di Capodanno la Nona di Beethoven eseguita dall'Orchestra Sinfonica e dal Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi con una direzione tutta femminile: la cinese Zhang Xian, Direttore Musicale della Verdi, ed Erina Gambarini, Choir Master, sono infatti un felice binomio di ladies raro a trovarsi in ambito musicale. Ottimi anche i solisti Laura Aikin (soprano), Eva Vogel (mezzosoprano), Alexander Kaimbacher (tenore), Thomas Tatzl (basso).
Eseguita per la prima volta il 30 dicembre 1999, con l'allora direttore Riccardo Chailly ed il Maestro del Coro Romano Gandolfi, per proseguire fino ad oggi, senza soluzione di continuità, la Nona è un immancabile rendez-vous per gli aficionados che gremiscono la sala. Molti dei presenti hanno l'aria di essere veterani che assistono con assiduità all'evento, ritenendo evidentemente di buon auspicio iniziare il nuovo anno con le note di Beethoven ed il schilleriano Inno alla gioia del finale, dal 1985 inno dell'Unione Europea.
È proprio il testo composto da Schiller nel 1785 che ha ispirato la composizione della Nona sinfonia a Beethoven, affascinato dall'ideale di fratellanza universale, fede in un Padre celeste, fiducia nella scintilla divina che reca gioia. Trent'anni di gestazione ed un mare di appunti disordinati portano il compositore a lavorare seriamente alla Nona nella primavera del 1823 per arrivare ad una prima esecuzione a Vienna nel maggio del 1824. Chi parla di successo enorme, chi di sconcertata ammirazione, certo è che quella prima esecuzione lascia gli spettatori viennesi sbalorditi e gli esecutori stremati dalla complessità della partitura.
Quanto all'Auditorium di Milano, l'aria di festa che si respira in sala non dà adito a dubbi: l'entusiasmo è palpabile ed il benaugurale "Buon Anno" degli esecutori a conclusione del concerto è ricambiato con calore dal pubblico che reclama l'inevitabile bis della parte corale.
Myriam Mantegazza