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ANDREA CHENIER - regia Lamberto Puggelli

Andrea Chénier Andrea Chénier Regia Lamberto Puggelli

Dramma di ambiente storico in quattro quadri
Libretto di Luigi Illica, Musica di Umberto Giordano
Con Marcelo Álvarez, Alberto Mastromarino, María José Siri, Giovanna Lanza, Chiara Fracasso, Gabriele Sagona, Federico Longhi, Gianluca Floris, Matteo Peirone, Scott Johnson, Luca Casalin, Fabrizio Beggi, Franco Rizzo, Gheorghe Valentin Nistor
Direttore d'orchestra Renato Palumbo, Regia Lamberto Puggelli, Regista collaboratore Salvo Piro, Scene Paolo Bregni, Costumi Luisa Spinatelli, Movimenti coreografici Tiziana Tosco, Luci Bruno Ciulli, Assistente ai costumi Monia Torchia, Maestro del coro Claudio Fenoglio
Orchestra e Coro del Teatro Regio, Allestimento Teatro Regio
Teatro Regio, Torino dal 15 al 30 gennaio 2013

www.Sipario.it, 21 gennaio 2013

Successo, emozioni e suggestioni
per "Andrea Chénier" di Puggelli

Quante emozioni ci offre l'opera "Andrea Chénier", musica del compositore foggiano Umberto Giordano (suo primo vero successo), testo di Luigi Illica, socialista convinto e molto gettonato come uno dei più prolifici librettisti dell'epoca.
Cosa hanno voluto dire sia Giordano, sia Illica operendo su un tema realistico come la Rivoluzione francese, sul cui sfondo hanno mosso una storia d'amore, dove ci sono due che si amano e un terzo che ostacola?
La storia d'amore risponde al classico canone scelto per molte opere liriche come "Tosca" di Verdi, "Cavalleria rusticana" di Mascagni, "Bohème" di Puccini, " Trovatore", e altri: ma quello che è interessante analizzare è il rapporto dei personaggi protagonisti dell'intrigo amoroso con il contesto storico-sociale in cui sono inseriti: un ambiente dove si lotta per la libertà, l'ugualianza, la fraternità, antagonista a questi principi c'è un Potere del Terrore che domina a suon di ghigliottinate offerte al pubblico.
Se la situazione della Rivoluzione è legata ad un movimento sociale che prende coscienza per il raggiungimento di una vita democratica- e quindi siamo di fronte ad un aspetto reale- la vicenda amorosa tra il poeta Andrea Chénier e la nobile Maddalena di Coigny e il personaggio che a loro si oppone Carlo Gérard, (prima servitore in casa Coigny, poi rivoluzionario a favore del popolo e poi accusatore verso Chénier) offre segni che vanno oltre l'aspetto realistico, ma si caricano di valori allegorici, metaforici, emblematici, che non sempre, crediamo, sono stati evidenziati nelle numerose messe in scena che dalla prima assoluta alla Scala di Milano del 28 marzo del 1896 ad oggi, per arricchire la nostra conoscenza. Si è preferito sottolineare la trama d'amore tra Andrea e Maddalena, anziché sviscerare i contenuti politici, sociali sottesi che Illica ci vuol far conoscere affiancandoli alla storia drammatico-sentimentale. Per noi, siamo di fronte ad un'opera dove il filo conduttore dominante è il tema della "Metamorfosi": la società francese con la Rivoluzione cambierà; la nobile Maddalena al cospetto della poesia di Chénier, autore di una poesia che canta la vita, l'amore, la libertà cambia i suo modo di essere, del suo stato sociale, per vivere da donna, e solo donna, innamorata; Gérard, come si è già detto, ci offre diversi cambiamenti; e l'ultimo cambiamento, molto importante, è quello quando Gérard, in un duello con Andrea Chénier viene gravemente ferito, lo supplica di proteggere Maddalena; e quindi anche in lui prevale il sentimento dell'Amore; Maddalena, che per Amore, corrompendo un secondino, prende il posto di una condannata a morte, pur di essere ghigliottinata insieme ad Andrea Chénier: il poeta rivoluzionario, non respinge quella scelta, cosa che dovrebbe essere normale per uno che lotta per la libertà e la vita; ma, secondo il valore simbolico offerto da Illica, quell'accettazione vuole essere il trionfo del sentimento d'Amore: infatti, Chénier accetta di salire con lei sul carro che li condurrà alla morte.
Tutti questi passaggi, queste osservazioni, hanno trovato una giusta risposta nell'allestimento di Lamberto Puggelli, regista di stampo strelheriano, insieme a Paolo Bregni, (scenografo che abilmente ha strutturato una dinamica scena multifunzionale per i quattro quadri che compongono l'opera, bella e dialettica con la storia della Rivoluzione Francese); a Luisa Spinatelli, (autrice dei costumi anch'essi allegorici per colori, materia e forme) misero in scena nella stagione 2008/09 al Teatro Carlo Felice di Genova.
Ora, l'"Andrea Chénier" di Lamberto Puggelli, (riproposta al Teatro Regio di Torino, che vanta di averla offerta alla città dal 27 dicembre del 1896 al 15 gennaio del 2013 per ben 47 volte), arriva con una nuova sensibilità e una profonda maturità interiore dovuta a un Puggelli più ricco nel sentire la vita e il teatro, sull'onda di una musica incalzante di Umberto Giordano, ben interpretata e condotta dal maestro d'orchestra Renato Palumbo, con un cast invidiabile; ha in sé emozioni commoventi; e una lettura intelligentemente dialettica, come si conviene quando oltre al cuore dello spettatore si vuol raggiungere anche la sua testa, per una riflessione a cui urge partecipare, visti i tempi che corrono.
Degli interpreti non possiamo che dire bene: dal tenore Marcelo Alvarez (Chénier), motivato nei sentimenti del Poeta, ha dato forza, energia e coinvolgimento trascinante; la soprano Maria José Siri, nel ruolo di Maddalena, non ha perso questa magnifica occasione per dare il meglio di sé; anche il baritono Alberto Mastromarino nella parte di Gérard, è stato convicente nei passaggi psicologici del suo personaggio; e il pubblico li ha acclamati come si doveva; ma anche gli altri vanno citati tutti poiché i sostenuti applausi erano anche a loro rivolti:Giovanna Lanza ( la mulatta Bersi), Chiara Fracasso (Contessa di Coigny e Medelon), Gabriele Sagona (Roucher), Federico Longhi (Populus), Gianluca Floris (Incredibile), Matteo Peirone ( Pietro Fléville, romanziere e pensionato del re), Scott Johnson (Fouquier), Luca Casalin (Abate), Franco Rizzo (Dumas), Gheorghe V. Nistor ( Maestro di casa).
Le luci di Bruno Ciulli, ricche di atmosfere quasi brechtiane, hanno contribuito al successo e alle suggestioni, come il coro diretto da Claudio Fenoglio e i movimenti coreografie Tiziana Tosco non vanno dimenticati.

M.M.G

Ultima modifica il Lunedì, 18 Marzo 2013 11:30
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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