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Sotto il segno dei Taviani. I Film: 1962-2014 a cura di Jaurès Baldeschi

taviani16Jaurès Baldeschi (a cura di)
SOTTO IL SEGNO DEI TAVIANI. I FILM: 1962-2014
Circolo del Cinema "Angelo Azzurro", Castelfiorentino, € 10.00, pp. 144
(CINEMA - Alberto Pesce)

In occasione del 7° Giglio d'oro 2015 dedicato a Paolo e Vittorio Taviani, una prospettica arcatura di giudizi critici ne mette a fuoco poetica e stile. Dopo gli abbrivi dove si annota tendenza a raccontare "con grande efficacia la dura realtà e le debolezze dell'uomo" (Jaurès Baldeschi), o quella diversificazione di varianti con "emersione di una istanza dubitativa e interrogativa sui percorsi precedenti" (Gualtiero De Santi), il discorso si articola all'interno di singoli film.
Così, in quella "concrezione di una filosofia della storia di ispirazione marxista" che agli esordi 1962 è Un uomo da bruciare (Riccardo Bernini), e in Sotto il segno dello Scorpione politico apologo in paesistico snodo di "natura"" (Andrea Mancini). Se I sovversivi marca persistenza di una "dialettica tra vecchio e nuovo, scontando sfasature di tempi e di occasioni" (Tullio Masoni), San Michele aveva un gallo ne è capitolo successivo in tensione "verso una radicale modifica dell'uomo e delle cose" (Baldeschi) e Allosanfan completa trilogia con "il vecchio che stenta a morire, il nuovo che fatica a nascere" (Mino Argentieri).
Mentre sulla "svolta" di Padre padrone si allungano personali ricordi di backstage dell'aiutoregista Marco De Poli, per Kaos Pirandello diviene "intermediario tra i Taviani e la Sicilia" per connotare "elementi primigeni, arcaici e irrazionali dell'uomo" (Roberto Chiesi) e per La notte di San Lorenzo con "potenza evocativa e compiutezza di stile" (Luisa Ceretto) si incrociano mondo contadino e vicende storiche. Più in là, sull'eco di ideostili del passato e nuove filosofie, se Il prato comporta una "corruzione della natura che è traditrice all'uguale stregua della storia" (De Santi), Cesare deve morire ridesta coscienze per "una posizione rivoluzionaria nei confronti del mondo" (Claudia Geminiani).

 

 

 

 

 

 

Ultima modifica il Lunedì, 11 Aprile 2016 09:14

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