Alessio Billi SCRIVERE UN FILM Gremese Editore, Roma, Euro 18.90, pp. 272
Sia originale o ripetuto, ispirato da un fatto di cronaca o desunto da un testo letterario, appaia a prima vista interessante o banale, il filmabile è appena uno spunto. Occorre che si metta in moto un meccanismo economico-finanziario che ne faciliti impostazione tecnico-operativa, ma prima di tutto che lo spunto si allarghi a soggetto, si articoli in scaletta, si distenda in trattamento, diventi sceneggiatura.
Sulle varie fasi della scrittura cinematografica, magari da parte di chi del mestiere, Pirro o Age, Cerami o Cecchi D'Amico o Mamet, non sono mancati manuali di guida. Ora Alessio Billi muove dalla sua esperienza di "script consultant" e analista di sceneggiature e con piacevolissima fluidità di scrittura offre ragguaglio minuzioso dentro e fuori regole e trabocchetti, svicolamenti e astuzie, con quel criterio di sicurezza che dà saper "imparare dai migliori per imitarli" e anche tener conto del "cambiamento dell'immaginario e dei modi di fruizione degli spettatori".
Approfondisce l'argomento con quel pragmatico respiro che approda a come si debba "lavorare in Italia" dove ogni copione ha da fare i conti "con le mode del momento e la spendibilità sui palinsesti televisivi", dopo aver dispiegato la complessità del percorso su una gradualità di diversi livelli
Per ciascuno, da una ricca cornucopia di citazioni, per lo più fa emergere il guardrail di un film esemplare. Per come elaborare un soggetto, ecco Quattro passi sulle nuvole, per modulare conflitti I soliti ignoti, per caratterizzare personaggi Profumo di donna, per bene strutturare intrecci Gomorra, per dare ritmo all'azione Io e Annie, per giostrare giusti movimenti di scena Il successo. Solo per la maestrìa dei dialoghi, il riferimento principe resta un divertissement di Fruttero & Lucentini.
Alberto Pesce
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