Jaurès Balddeschi e Tullio Masoni (a cura di) OLMI PADRE E FIGLIO: DUE MESTIERI, L'ARTE DEL CINEMA Circolo del Cinema "Angelo Azzurro", Castelfiorentino, € 12.00, pp.192 (CINEMA - Alberto Pesce)
Di Ermanno Olmi, della sua scrittura rigorosamente essenziale, delle sue riflessioni di sapienzialità anche biblica, soprattutto umanistica, costruite su immagini poeticamente "necessarie" per un discorso di spettacolo e insieme di struttura morale, in un volume collettaneo a cura di Jaurès Baldeschi e Tullio Masoni, comprensivo anche di La donna di Magdala, inedito soggetto e trattamento di Olmi e di una trentina di suoi disegni abbozzati a preparazione di film, una raccolta di saggi ci perfeziona suo ritratto e immaginario, sua umanità e poetica. quel recupero di valori che sono semplicità del vivere insieme, contatto con la natura, libertà della coscienza. Ma, novità del volume, accanto, a volte anche in complicità con quella del padre, c'è anche "l'arte del cinema" come la vive il figlio Fabio, direttore di fotografia, con quella "dimensione pittorica" che con "uso sapiente delle sorgenti luminose" stilisticamente "si evolve verso necessità narrative". E' Marco Incerti Zambelli che ce ne dà studio da due prospettiche angolature. Dapprima, ne illustra talento e tecnica panoramicando sui fotografici contributi ai film del padre di cui interlinea varietà di apprezzamenti, come tra gli altri per Il mestiere delle armi "luce naturale per gli esterni e luce della fiamma per gli interni", per Cantando dietro i paraventi e, più in lè, Centochiodi nuove cromofigurative scelte da "notturno irreale e inquietante" a chiarori azzurro-verde-grigi su fiume Po. Poi, completa vita e opere di Fabio, infilando tra i documenti, una dettagliata intervista che permette a Fabio di chiarire ascendenze autoriali (Dante Spinotti, Emmanuel Lubezki), riferimenti pittorici, aspetti del proprio lavoro a seconda si volga a cinema, televisione, fiction, documentari, pubblicità, videoclip, e usi digitale o pellicola.
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