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SECONDA NEANDERTHAL (LA) - coreografia Claudia Castellucci

La seconda Neanderthal La seconda Neanderthal Coreografia Claudia Castellucci

Compagnia di Ballo Mòra, Socìetas Raffaello Sanzio
coreografia, scene e costumi: Claudia Castellucci
musica: Scott Gibbons, ispirata a: Sacre du Printemps di Igor Stravinskij
interpreti: Gloria Dorliguzzo, Rob Fordeyn, Beatrice Mazzola, Eugenio Resta
produzione: Francesca Melis, Cosetta Nicolini, organizzazione: Valentina Bertolino, Lorenzo Mori
produzione: Riverrun – Performing Arts, Cagliari / Théâtre de la Place, Liège – Centre européen de création théâtrale et chorégraphique / Fundacja Nuova, Poznan / Hellerau – European Center for the Arts, Dresden / Festival Wiosny, Poznan / Teatr Wielki, Poznan
con il sostegno di: Istituto Adama Mickiewicza, Polish-German Foundation, Elevenprogramm of Palucca Hochschule für Tanz e Semperoperballett
La vie dei Festival, Roma 7 novembre 2012

www.Sipario.it, 13 novembre 2012

La danza austera di Claudia Castellucci

L'ottavo spettacolo della rassegna Le vie dei festival (curata dall'Associazione Cadmo) è La seconda Neanderthal, ultima creazione di Claudia Castellucci, l'anima "danzante" della Socìetas Raffaello Sanzio. Dopo aver per anni firmato i testi drammatici e teorici della compagnia, dal 2003 Claudia Castellucci ha intrapreso una ricerca sul movimento ritmico, fondando la compagnia Mòra e iniziando a firmare le proprie regie. Da quando la casata Guidi-Castellucci si è scomposta, sotto il marchio Socìetas Raffaello Sanzio le firme sono tante, tutte accomunate però, oltre che dal nome, dalle musiche. Sono di Scott Gibbons le colonne sonore di tutte (o quasi) le produzioni della famiglia Sanzio. Il compositore elettroacustico statunitense fra i più bravi e affermati della scena musicale contemporanea, ha raggiunto la notorietà facendo suonare le pietre e il vento, nonché inventando i propri strumenti elettronici. Per La seconda Neanderthal ha rielaborato le note della Sacre du printemps di Igor Stravinskij.
Il percorso che lo ha portato a comporre i sublimi sessanta minuti che musicano lo spettacolo è inverso a quello che si potrebbe credere, e rende il rapporto tra la sua musica e la danza più vicino a quello che si instaura nelle tradizioni popolari che nei contesti di musica colta. Se nei balli popolari l'esecuzione è live e i musicisti seguono gli impulsi dei danzatori per le accelerazioni e inversioni ritmiche, ne La seconda Neanderthal è andata così: Scott Gibbons ha visto in video i movimenti di Gloria Dorliguzzo, Rob Fordeyn, Beatrice Mazzola ed Eugenio Resta diretti e voluti da Claudia Castellucci, e poi ha composto le musiche. Quei movimenti, a loro volta, erano nati dalle note dissonanti, dai crescendo esplosivi e dalle brusche pause della Sacre. E il cerchio si chiude.
Ma non solo il rapporto tra danza e musica richiama alla mente la tradizione popolare: in alcuni passi dei danzatori sono facilmente riconoscibili tratti tipici di balli di gruppo sardi, come lu ballu tundu. E anche la verticalità dei corpi, la colonna vertebrale perpendicolare al suolo, e la rigidità negli spostamenti, diretta conseguenza di questa "inflessibilità" che, formale nei corpi, pare assurgere a "condizione morale" della danza stessa. Del resto tutto, nello spettacolo, è austero. Austeri i visi inespressivi degli interpreti, vestiti di tuniche nere, lunghe. I cappelli neri dalle falde larghe. Austero lo spazio, vuoto. Solo una sagoma ovale sul fondo, grigiastra che si specchia in un'ombra altrettanto ovale e grigia sul palco, e richiama alla mente la tavolozza senza colori di un pittore. L'impulso creativo che si è esaurito? Probabilmente no, dato che La seconda Neanderthal vorrebbe rappresentare proprio "l'impulso umano a dare forma a una nuova realtà". Eppure quell'impulso sembra spegnersi di continuo nella rigidità della danza che disegna nello spazio forme rigorose ma immobili. Solo la musica è cupa ma viva, attrae e fa vibrare la sala.

Bruna Monaco

Ultima modifica il Venerdì, 15 Marzo 2013 17:15
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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