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GISELLE - coreografia Carla Fracci da Coralli, Petipa, Perrot e Dolin

Giselle Giselle Coreografia Carla Fracci da Coralli, Petipa, Perrot e Dolin

musica: Adolphe Adams
coreografia: Carla Fracci da Coralli, Petipa, Perrot e Dolin
coreografo collaboratore: Gillian Whittingham
direttore: Alessandro D'Agostini
scene e costumi: Anna Anni
con Laura Comi / Larisa Lezhnina / Oksana Kucheruk / Mara Galeazzi / Ashley Bouder,
Mario Marozzi / Giuseppe Picone / Igor Yebra / Jean-Sébastien Colau / Jared Angle
Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma
Roma, Terme di Caracalla, dal 9 al 14 agosto 2008

Il Messaggero, 11 agosto 2008
Nella suggestione di Caracalla
"Giselle" trova la scena ideale

Sono pochi al mondo i teatri all'aperto dove si può ambientare un capolavoro come Giselle, balletto nato in teatro e per il teatro, senza snaturarlo e anzi valorizzandone certi caratteri essenziali. Fra questi uno dei più belli è certo Caracalla, dove il capolavoro di Jean Coralli e Jules Perrot è in scena in questi giorni nella ripresa curata da Carla Fracci per la compagnia dell'Opera. Fra le rovine romanticamente torreggianti nel buio della notte si può effettivamente credere di veder guizzare fra le ombre gli spiriti notturni delle Villi, eteree protagoniste del balletto. Alla prima, sabato sera, l'effetto era dei più suggestivi e il pubblico ha applaudito con calore i due bravi protagonisti - Laura Comi e Mario Marozzi - l'ottima prova dei solisti, dei primi ballerini, del corpo di ballo e dell'orchestra e - quasi con un boato di approvazione, al suo apparire - Carla Fracci.
Non che questa versione sia perfetta - il primo atto ad esempio appare "notturno", a sproposito - ma il fascino è superiore ai difetti e fa di questo titolo uno dei punti di forza del repertorio romano. Va detto poi che, rispetto alla prima messa in scena (2005), Carla Fracci continua a lavorare per modificare e armonizzare la sua versione. Esempio di questo suo proficuo lavorìo il finale: in un primo momento, sulla scorta di libretto e partitura originali (1841) s'era scelto di riunire Albrecht alla legittima promessa sposa. Ora non più: Bathilde compare effettivamente ma Albrecht la allontana restando solo, sopraffatto dal dolore e dalla visione dello spirito amato di Giselle. Una scelta equilibrata, che armonizza filologia e tradizione.
Convincente la resa tecnica, stilistica e interpretativa che dei due protagonisti hanno offerto Laura Comi e Mario Marozzi, confermando il loro affiatamento: la Comi nel primo atto ha mostrato d'aver profondamente maturato la sua padronanza del ruolo imprimendovi una calda e misurata espressione di sentimenti. Marozzi, vero innamorato, non l'ha persa di vista un attimo e sembrava danzare ogni cosa per lei. Più arduo per la Comi il secondo atto, dove riaffiorava una certa freddezza, alternata a momenti di vero lirismo. Ma anche qui l'affiatamento fra i due non ha fallito.

Donatella Bertozzi

Ultima modifica il Martedì, 16 Luglio 2013 05:38
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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