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GOLDBERG VARIATIONEN - coreografia Heinz Spoerli

"Goldberg Variationen", coreografia Heinz Spoerli. Foto Brescia e Amisano Teatro alla Scala "Goldberg Variationen", coreografia Heinz Spoerli. Foto Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Musica di Johann Sebastian Bach
Coreografia di Heinz Spoerli
Assistenti coreografo: Chris Jensen e Arman Grigoryan
Scene e costumi di Keso Dekker
Luci di Martin Gebhardt
Pianoforte: Alexey Botvinov
Con Claudio Coviello, Nicoletta Manni, Antonino Sutera, Marco Agostino, Antonella Albano, Francesca Podini, Virna Toppi, Vittoria Valerio, Timofej Andrijashenko, Martina Arduino, Nicola Del Freo, Eugenio Lepera, Valerio Lunadei, Gioacchino Starace
Corpo di Ballo del Teatro alla Scala diretto da Frédéric Olivieri
Direttore dell'allestimento scenico Franco Malgrande
Direttore dell'organizzazione della produzione Andrea Valioni
Nuova Produzione Teatro alla Scala
MILANO, Teatro alla Scala, 7 febbraio 2018

www.Sipario.it, 7 febbraio 2018

Nel giorno dei funerali della grande étoile Elisabetta Terabust, la Scala ha voluto ricordare la sua straordinaria figura artistica omaggiandola con un minuto di silenzio prima del balletto "Goldberg-Variationen" dedicandole anche la futura prima del "Bolero" di Béjart, in scena il 10 marzo. Un ossequio alla straordinaria ballerina, che ben si sposa alla sua proverbiale perfezione, e che si ritrova nell'esemplare tecnicismo del coreografo elvetico. La rappresentazione, arricchita dai danzatori del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, diretto con sagacia dal Maestro Frédéric Olivieri, mostra l'arte concettuale di Heinz Spoerli, coreografo fedele alla tradizione classica ma impreziosita dagli insegnamenti moderni, apparendo costantemente alla ricerca di inedite dinamiche, sia creative che strutturali. Un minuzioso lavoro di architettura coreica mirato alla ricerca assoluta delle linee. "Goldberg Variations", mostra al pubblico scaligero la freschezza e la maestrìa dei movimenti, elargendo agli esecutori una rigorosa, ordinata ed elegante percezione cattedratica. L'idea che Spoerli sviluppa, mediante l'avvolgente musica di J.S. Bach, si concretizza in una sorta di "classe de danse" in cui la poesia sognante del balletto appare come rugiada sull'esemplarità della tessitura musicale, eseguita con mano sicura dal M° Alexey Botvinov. La creazione delinea coralità estetica, avvalorata da un fraseggio colto, tralasciando le emozioni a favore di una scrupolosa applicazione delle regole pratiche dell'arte. Da segnalare gli essenziali costumi, a firma di Keso Dekker, che si distinguono per l'elevata luminosità del colore donando intensità anche grazie al sapiente parco luci, firmato da Martin Gebhardt. Il lavoro di Spoerli richiede altissimo livello tecnico per una danza pura, priva di narrazione, astratta ma profondamente umana, in cui i ballerini vengono messi in evidenza con una successione di quadri in cui traspare l'energia che risale dal corpo. Uno strumento di crescita spirituale nello stretto legame con la cultura musicale, per comprendere al meglio la sua profondità. La musica si inanella con lo sviluppo del ritmo e della struttura coreografica componendo figure ed armonizzandole tra loro, sposando precisamente la grammatica del corpo. Lode all'intero Corpo di ballo (in particolare a Claudio Coviello, Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko, Martina Arduino e Marco Agostino), i quali hanno dato esistenza ad un "compasso" d'intima essenza adornato da flessibilità, rigorosa abilità e disciplina con esatta coordinazione dei tempi e dinamiche scandite all'unisono, ottenendo così la massima resa scenica. Ogni singolo dettaglio conferma con forza la finezza della creazione, il nitore della movenza, la destrezza dell'esecutore. L'armonia plastica dei gesti interiorizza un'esperienza di assoluto fascino e ricerca un'eco nell'uomo in cui nulla lo lascia indifferente, ma anzi concorre alla forza terapeutica della bellezza.

Michele Olivieri

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Febbraio 2018 23:36

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